L’ESPLORAZIONE SCIENTIFICA DELLA MENTE UMANA, ATTRAVERSO GLI ESPERIMENTI RESI POSSIBILI DALLA SCOPERTA DEL BIOFEEDBACK, CONTINUA A DIMOSTRARE CHE LE PERSONE POSSONO MIGLIORARE LA LORO SALUTE E LE LORO PRESTAZIONI IMPARANDO A OSSERVARE I SEGNALI GENERATI DALLA LORO NATURA, IMPARANDO A COMUNICARE E VIVERE SECONDO NATURA
Gregory Bateson il noto antropologo, sociologo e cibernetico definì la scoperta del biofeedback come il più grande morso alla mela della conoscenza dopo Platone. Questo strumento opera sulla nozione che noi tutti abbiamo l’abilità innata e il potenziale per influenzare le funzioni automatiche del nostro essere attraverso l’esercizio della mente e della volontà. Appresi poi, nei primi anni ’70, frequentando un corso di formazione-formatori, che nella lontana America Alexander Everett era considerato il principale forerunner dei primi rappresentativi “allenamenti” riferiti alla consapevolezza di gruppo. Mi raccontò quello strano educatore (diverso dai soliti che si limitavano a proiettare slide scopiazzate dai pochi libri di educazione dei manager in circolazione in Italia in quegli anni), mi raccontò che Everett era arrivato negli Stati Uniti d’America dall’Inghilterra nel 1962, in Missouri; che aveva lasciato un anno dopo quello stato per trasferirsi in Texas a Forth Worth dove lo avevano invitato a contribuire alla creazione di una Scuola Privata molto speciale. Seppi che era rimasto in Texas sette anni, completando il lavoro che lo avrebbe portato -nel 1968- alla fondazione della Dinamica Mentale, una Scuola mirata alla scoperta e alla valorizzazione del potenziale umano, iniziativa precursore -per alcuni- di Est, Lifespring e diverse altre Scuole di crescita umana nate in quegli anni.
Il mio mèntore degli anni ’70 arrivò ad affermare in quell’aula che l’esplorazione scientifica del cervello umano e del funzionamento della mente aveva segnalato l’esistenza di una gamma di quattro maggiori frequenze d’onda cerebrali e che in ognuna era presente un tipo differente di consapevolezza e di grado di coscienza. Parlò dello svizzero H. Berger che per primo aveva applicato, intorno agli anni ’20, una serie di elettrodi sulla testa, riuscendo a registrare nel tracciato elettroencefalografico (EEG) le continue brusche variazioni dell’attività cerebrale. Parlò delle delta e delle teta, onde molto lunghe e lente prodotte in uno stato di sonno. Ci mise in guardia nei confronti delle beta, onde strette e veloci che tendono ad aumentare la loro frequenza quando siamo alle prese con complessi problemi logici o matematici.
Ci affascinò parlando delle onde alfa,ritmi caratteristici che compaiono in circostanze ben definite: stato di riposo, di assenza di pensiero; in cui il tracciato EEG è netto ed armonizzato.
Mi convinsi, da quel giorno che i ritmi alfa erano in grado di permettere alla mia mente di focalizzarsi sugli intimi livelli di potenza e consapevolezza, laddove hanno origine intuizione, ispirazione e creatività; laddove la mente è libera dalle pre-occupazioni e frustrazioni del mondo fisico.
Dovetti ammettere purtroppo, e con me tutta la classe, che in tale gamma l’uomo medio opera solo in rari momenti di forte emozione e di concentrazione profonda.
Per questo studiai a fondo il fenomeno e cominciai a scoprire (anche su me stesso) che imparando a controllare l’uso dei ritmi più lenti del cervello alcuni cominciavano a dimostrare una capacità di gran lunga maggiore degli altri a raggiungere mete ambite, a conservare un atteggiamento più sicuro, a godere di una salute buona e a conservare delle abitudini sane, a usare maggiori facoltà di concentrazione, a imparare le cose più velocemente e a ricordarsele con più facilità, a elevare al massimo grado tutto il loro potenziale intuitivo e creativo.
PRATICAI, PRATICO E INSEGNO LA DINAMICA MENTALE
E’ UN MODO FANTASTICO E CONCRETO
PER VIVERE E COMUNICARE
SECONDO NATURA
NE PARLIAMO