L’anno duemiladodici il giorno ventisei del mese di novembre è stata costituita l’Associazione Culturale Innesto. Associazione senza scopo di lucro e con finalità sociali (Statuto).
Questo per gli adempimenti burocratici. L’idea era però nata qualche anno prima ed era stata ufficializzata con un evento pubblico trasmesso anche in streaming (video).
Ne avevamo già parlato nel giugno 2011 “Innestare conoscenze e competenze nelle MPMI” e nel settembre dello stesso anno “Progetto Innesto: come”.
Avevamo anche già parlato di “I problemi delle MPMI (la prima M sta per microimprese)”.
Questi problemi, ancora purtroppo attuali, possono essere sintetizzati in:
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una cultura d’impresa spesso eccessivamente focalizzata sui soli fattori produttivi e non sempre adeguata a cogliere in maniera efficace gli stimoli provenienti dall’esterno;
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la difficoltà a disporre della capacità finanziaria atta a sostenere in modo adeguato la crescita.
L’idea da cui siamo partiti è il fatto che Imprenditori e Professionisti siano due realtà complementari:
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l’Imprenditore ha la visione, la determinazione, la capacità di guida e realizzazione;
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il Professionista ha esperienze e conoscenze preziose per la conduzione dell’impresa.
Il principale scopo sociale dell’Associazione è quindi promuovere l’alleanza tra queste due realtà.
L’Imprenditore (in particolare quello delle PMI) attivo, flessibile, concentrato sul “fare” e il Professionista con il suo bagaglio di “pratiche eccellenti”, pronto a condividere rischi e opportunità d’impresa.
“Condividere rischi e opportunità d’impresa” non è una frase fatta o solo per dire. Significa che con l’Associazione Culturale Progetto Innesto il Professionista non si fa pagare per il tempo o le capacità che mette a disposizione, ma solo per i risultati aziendali, e solo dopo che questi siano stati raggiunti. Come l’Imprenditore, insomma.
Ho avuto modo di parlarne recentemente (19, 20 e 21 Ottobre) a Madrid in occasione del Global Meeting organizzato da IMC (Integral Management Consultancy) con Ecofin. Una cinquantina tra businessmen e professionisti operativi in vari paesi, da Sidney alla Tanzania e Corea, Spagna, Italia, USA …
La crisi sta per finire, in un modo o nell’altro, ma sicuramente cambierà tutto.
Quello che è certo è che le mPMI sono di moda. Se ne parla in tutto il mondo. I problemi più sentiti saranno l’internazionalizzazione, il passaggio generazionale e l’organizzazione commerciale, tra gli altri. Uno dei trend più attuali è la ricollocazione (inshoring) specialmente in USA, Spagna e Italia. Ci si è finalmente resi conto che spostare la fabbrica solo per ridurre i costi è inefficace ed inefficiente. Bisogna invece trasferire l’impresa solo per essere più vicini al mercato. E sta anche diventando di moda, specialmente per i professionisti, proporsi a risultato.
Queste, ed altre informazioni e discussioni, confortano la decisione presa d’impegnarsi per l’intervento, a scopo sociale, di Progetto Innesto.
Quando il momento di transizione che stiamo attraversando sarà terminato le Grandi Imprese dovranno impegnarsi molto per adattarsi alle diverse situazioni. Dovranno superare il fatto di aver trascurato addestramento e formazione degli operatori, di essersi liberati dei manager più esperti e di non aver investito abbastanza in innovazione di prodotto e di processo. Questa operazione di riorganizzazione sarà comunque molto complessa.
Per le mPMI invece sarà molto più semplice.
E lo sarà ancora di più, semplice, per le startup che stanno nascendo e nasceranno.
E’ proprio a queste ultime, le mPMI e le Startup che si rivolge l’attenzione della Associazione.
L’offerta è oggi la seguente: incontro gratuito con un professionista esperto, anzi, potete rivolgervi direttamente al sottoscritto, (g.monti@progettoinnesto.it) senza alcun impegno da ambo le parti.