Ragazzi, siete bravissimi: pur di mantenere l’armonia familiare, avete fatto finta di mandare in pappa il cervello!
In dieci anni cosa è accaduto?
La “crisi”? E’ ciclica, non è una novità nella storia del mondo.
Guerre? Non ce ne sono state, anzi si, tante.
La politica? Immutabile. Immutata. Così perfetta che è a 5 stelle.
Lo sport? Il campionato del mondo di calcio in Germania nel 2006 e la figuraccia in Sud Africa nel 2010. La Pellegrini che va e viene con Magnini.
I morti illustri? Qualche cantante, qualche attore, attrici più o meno famose, l’unico degno di nota è stato Nelson Mandela.
Letteratura? E’ morto Saramago.
Nel mondo? Robetta, un Presidente “abbronzato” negli Stati Uniti subentrato ad un Presidente beone.
Tecnologia? Siamo passati dall’età del Nokia 3310 all’età del Samsung Note III.
Neologismi? Qualcuno: olgettine, bungabunga, primarie, primavere arabe.
Insomma che è successo di eclatante nel mondo in questi dieci anni?
Signori: i social network!
IL SOCIAL NETWORK: facebook.
Ha cambiato il mondo e ha cambiato noi. Mi sono iscritto nel 2008, da allora con alti e bassi umorali: entro, esco, periodi di riposo sabbatico, però devo riconoscere che negli anni sono riuscito ad evolvermi nell’uso. Lo scrivo perchè ho notato che molti “amici” sono rimasti agli stadi primordiali dell’evoluzione digitale continuando a puntare i loro mouse contro ogni monolite di basalto all’orizzonte.
facebook mi diverte, perchè è un laboratorio costante di “lettura del pensiero”, perchè noi siamo quelli dei “segni” che diamo, i “segni” che lasciamo sulle nostre bacheche o con le nostre foto o con i nostri commenti. Se poi si ha una predisposizione minima al gioco de “il piccolo profiler” ci si può divertire ad indossare i panni del Doctor David Rossi di “Criminal Minds” o del Professore Cal Lightman di “Lie to Me”.
Nell’osservazione del fenomeno, quattro filoni di uso del social mi hanno sempre incuriosito:
- la sempiterna presenza di gatti e mici.
- l’uso massivo dei “condividi” che denunciano l’assoluta mancanza di fantasia nella stragrande maggioranza degli iscritti. Fantasia ed unicità poi rivendicata da altrettanti “condividi” che trattano il tema dell’unicità dell’essere;
- la assoluta mancanza di ironia nella quasi totalità delle persone;
- l’uso che ne fanno i miei amici maschi di infanzia.
Ed è proprio sull’uso che i miei amici di infanzia fanno di facebook che voglio soffermarmi. Essi hanno un’età compresa tra i 45 e i 52 anni, sono professionisti affermati e mariti e padri di lungo corso con un pedigree di fedeltà che comprende la totale assenza di colpi di testa, il non essere mai stati trovati negli armadi di qualche alcova o non aver mai praticato sport quali la fuga precipitosa in mutande. Per effetto, non hanno mai distrutto famiglie o non si sono resi protagonisti di separazioni e nelle loro case i piatti sono utilizzati esclusivamente per mangiare e non per essere lanciati.
Sono dei bravissimi mariti perfetti.
Sono i classici mariti che ogni married woman desidererebbe.
Riconosco che da mariti sono noiosi, (forse le loro mogli sono desperate house wives?, nda) ma imbattibili come amici.
Nelle loro pagine e bacheche di fb sono i single che io conoscevo e mi accorgo immediatamente quando “ce stanno a provà” con qualcuna anche se poi si trincerano dietro allo “stavo scherzando” o quando mi battono in velocità a mettere “like” a qualche immagine s-costumata.
Poi, appena le mogli chiedono loro “l’amicizia” [ma che chiedete o concedete a fare l’amicizia alle mogli/conviventi? nun se fà!], ecco che avviene la trasformazione.
Dai loro profili spariscono tutte le foto delle s-costumate, i “like”, i commenti, le battutine. E le amicizie femminili sono le nuove cognate, nonne, suocere, zie, cugine e quelle che avevamo in comune sono sostituite dai “condividi” o i “clicca mi piace se condividi” delle pagine di fb di “Fabio Volo”, “Il lupo dagli occhi rossi, lo Spirito e la Carne”, “Osho”, “Padre Pio” “Massimo Bisotti”, “Fausto Maraldii (tradizione solare)”, “Stefano Bradl”, “Il Romantico”, “Aforismi”, “Le Chicche di Zia Fedora”, “Primo Amore”, “I like Snoopy”, “fanpage.it”, “link divertenti”, “insanity”…
La bontà, la giustizia, la virtù, il politicamente sempre corretto trionfano sulle loro pagine per dimostrare a cognate, nonne, suocere, zie, cugine e alla moglie che il loro percorso di vita matrimoniale è virtuoso e glorioso.
Tempo fa, incredulo ed esasperato da tanta virtù, per un paio di mesi ho raccolto con copia e incolla le loro condivisioni su facebook per creare “IL LIBRO NERO DELLE MINCHIATE CHE SCRIVETE” che vi regalo in pillole.
Maurizio Vendramini, importante commercialista, ha pubblicato: “A parte che i sogni passano, se uno li fa passare, alcuni li hai sempre difesi, altri hai dovuto vederli finire… niente paura…” oppure “C’è la strada in cui credi e il coraggio di andare…”.
Giovanni Agostinelli, agronomo ha pubblicato: “♥ ♥ ♥ …PRENDETE IN MANO LA VOSTRA VITA E FATENE UN CAPOLAVORO..♥ (Giovanni Paolo II)”, “Ognuno di noi è l’artista della propria esistenza. Non smettere mai di dipingere i tuoi sogni sulla tela della vita… utilizza tutti i colori più belli dell’amore, tutte le sfumature più dolci del cuore… e un giorno il tuo capolavoro sarà un’opera d’arte incisa nell’eternità”, “L’amicizia non si chiede come l’acqua ma si offre come il té”.
Mimmo Gentili, direttore Marketing di importante azienda tedesca ha condiviso: “Se la gente è felice, nessuno la può trascinare ad una guerra!” oppure “Se le tue parole non sono più belle del silenzio…. non scriverle!!”.
Non da meno Alberto Ferrari, preside a Roma: “La vera autenticità non sta nell’essere come si è,ma nel riuscire a somigliare il più possibile al sogno che si ha di se stessi” e, leggete leggete “Se l’amore è amore nessuno potrà dividere due persone fatte per stare insieme”. Poi, dopo qualche giorno, non pago ha pubblicato: “Dobbiamo per forza far nostre, parole di altri che arrivano dove noi risultiamo non pervenute?” che gli è valso l’Oscar.
Natale e le Festività poi ci fanno poi sentire più buoni ed è l’apoteosi delle stronzate, che al confronto Fabio Volo è paragonabile a Saramago e pertanto sono capaci di inviarmi questo sms “Auguri a chi saluta ancora con un sorriso. A chi affronta i problemi di un uomo con l’entusiasmo di un bimbo. A chi ama dormire ma si sveglia sempre di buon umore. A chi vede nero solo quando è buio. Auguri a chi non aspetta il nuovo anno per essere una persona migliore. Ma soprattutto Auguri per chi cercherà di esserlo nel 2010. Un Felice Anno Nuovo” al quale, per personale dignità, non ho risposto.
E’ un florilegio di cazzate che potrebbe andare avanti all’infinito.
Ma mai sarò il bastone conficcato nella ruota della loro armonia familiare, e per me restano sacri come le mucche lo sono per gli indù.
Però tra tutti credo che meriti una menzione speciale il mio amico più che fraterno Ludovico “Ico” Saponaro che ha condiviso: “Sei così bella e così sola con tutta questa gente intorno che tutta questa solitudine brilla ancora di più. Perchè tu sei qualcosa di diverso dal resto. E per qualcosa di diverso dal resto si offre l’ultima Marlboro e l’ultimo respiro. E dimmi se anche tu non vorresti questo. Avere un posto nella vita di qualcuno dove sei imbattibile. Essere imbattibili significa non essere mai sconfitti all’interno della nostra anima. Restare così, intatti dentro – M. Bisotti – Il Quadro Mai Dipinto”.
Auguri, “Ico”, sei sulla buona strada, amico mio.
Ragazzi, siete bravissimi: pur di mantenere l’armonia familiare, avete fatto finta di mandare in pappa il cervello! Vi adoro.