NOI E L’ISTINTO
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Con la Dinamica Mentale di Alexader Everett (1921 – 2005), Consulente in Sviluppo Personale di origine britannica, fondatore negli USA del Mind Dynamics Institute, possiamo sviluppare le capacità della nostra mente allo scopo di non dipendere sempre dai nostri sensi fisici.
In un certo senso, vista, gusto, tatto, odorato e udito sono molto meno efficienti della nostra percezione a livello soggettivo. La nostra conoscenza del mondo esterno passa attraverso i cinque sensi. Ma se un qualsiasi tipo di barriera (tempo, eta’, distanza, linguaggio…) si interpone fra noi e ciò che vogliamo conoscere, i sensi fisici non sono più in grado di ricevere le informazioni che ci servono.
Questa evidente lacuna non ha una controparte a livello soggettivo, poiché a tale livello noi possiamo giungere alla consapevolezza senza dipendere dai sensi. A questi livelli noi semplicemente “sappiamo”.
La nostra immaginazione fa da ponte fra i due livelli (oggettivo e soggettivo), portando la relativa modificazione elettrochimica delle cellule cerebrali. Trasferendo pertanto nel mondo reale la nostra percezione.
Si verifica, in buona sostanza, un totale interscambio fra le informazioni ricevute a livello oggettivo (attraverso i sensi) e quelle ricevute a livello soggettivo.
Riassumendo:
a)Livello oggettivo = barriere di tempo, spazio…
b)Livello soggettivo = canale aperto per il trasferimento di pensieri, sensazioni…
Ecco perché, in certe condizioni, gli uomini possono trasmettere pensieri fra di loro.
Ogni uomo e’ come una stazione TV che trasmette e riceve.
Trasmissione e ricezione avvengono sempre per immagini.
Ogni uomo, come ha le sue personali impronte digitali e la sua personale frequenza vocale, ha un proprio numero di stazione e la mente umana -ai suoi livelli più reconditi, conosce tutti i codici.
Questo concetto di tipo metafisico o addirittura mistico, ci porta a un pensiero sulla fratellanza sul quale sarebbe bello che tutti impostassimo la nostra vita.
Naturalmente non è possibile trasmettere ad altri cattivi pensieri in quanto -dato che la trasmissione può avvenire solo a livelli molto profondi- più ci avviciniamo alla nostra pura essenza, meno esistono cattivi
sentimenti. Anche il ricevente non può essere sintonizzato su concetti negativi.
Concludo qui con una analogia.
L’uomo è come un veliero e le sue vele sono i sensi fisici.
Le vele si dispongono in conformità al vento (cioè gli eventi del mondo esterno, gli affari, gli interessi…).
Ciò che realmente dà al veliero la giusta direzione per raggiungere il porto è il timone, cioè la mente soggettiva.
La riflessione presentata in queste pagine tenta di avvicinarci a concetti decisamente insoliti.
Molti di voi che mi leggete (ne sono sicuro) state, però, vedendo sotto una luce differente orizzonti fino a questo momento considerati lontanissimi.
Con la Dinamica Mentale di Everett possiamo raggiungere in modo semplice e naturale mete e obiettivi giudicati per molti anni irreali. E ciò può accadere non dopo mesi e anni di estenuanti esercizi dello spirito, bensì iniziare in modo concreto in pochissimi giorni.
E’ soltanto richiesto
che ognuno cominci a mettere veramente alla prova
la sua immaginazione