All’inizio del 1972, cessato il servizio militare obbligatorio da primo aviere a Roma rientravo a Palermo e ricominciavo a collaborare attraverso mio padre con la Coltivatori Diretti di Partinico per il tema della spendita dei prodotti agricoli dei nostri terreni, sul mercato. Prezzi fermi impossibilità di vendere sul mercato locale. La domanda che mi feci, fu ma forse sul mercato internazionale, memore delle attività esportative di vini del mio nonno Scardina.
Da una parte l’impegno familiare diretto al miglioramento della qualità della produzione di vino di uva e di olio di ulivo, dall’altro quello sociale con Don Calogero Caputo nell’Oratorio di Santa Chiara e il successivo insegnamento della Lingua inglese presso l’Istituto don Bosco Sampolo di Palermo, dove era nato il ”movimento città per l’uomo” sotto l’ispirazione di Don Giuseppe Gemmellaro, fondatore del Pontificio Ateneo Salesiano e nel 1942 Fondatore a Torino della Democrazia Cristiana negli stabilimenti Fiat. Intanto, Padre Giuseppe Noto S.J. fondatore con Padre Ennio Pintacuda S.J. dell’ISAS – ISTITUTO DI SCIENZE AMMINISTRATIVE E SOCIO ECONOMICHE di Palermo, mi chiamava a collaborare con Lui e sia nell’ambiente salesiano che in quello gesuitico ci si poneva la domanda circa il futuro dell‘Isola’, e del suo settore Primario, notoriamente fra i migliori del mondo, come ricordava il grande Lutvak durante una conferenza all’Università di Trieste, la cui famiglia originaria di Arad nell’attuale Romania esportava in Sicilia merluzzo e aringhe in contropartita con olio di Oliva e concentrato di pomodoro, fino a tutto il 1940. Un grande convegno dei primi mesi del 1973 organizzato dall’ISAS sul tema della Programmazione economica nella Regione Sicilia, vide fra i protagonisti Gaspare Ambrosini, già Presidente della Corte Costituzionale e Piersanti Mattarella, Presidente della Regione Siciliana. In esito a ciò la conoscenza con il Prof. Avv. Sergio Mattarella dai cui consigli e da quelli della Sua famiglia ho imparato tantissimo e tante cause ereditarie definì per mia madre e mio padre, attraverso procedure di mediazione con gli avvocati di controparte, superando così il momento del confronto tribunalizio. Dei suoi preziosi consigli a me dati e delle soluzioni giuridiche che trovò per definire le questioni dei miei genitori, non sono mai riuscito a ringraziarLo appieno, come avrei dovuto e come avrebbe meritato. Non più di sei mesi dopo avvenne l’accesso all’ufficio Italiano dei Cambi e la conoscenza con il suo VC Direttore Generale Nunzio De Martino e quindi del Suo grande Zio Ciro De Martino storico Presidente del Banco di Sicilia. Le domande poste iniziarono a trovare risposte: L’URSS e i Paesi aderenti al Patto di Sofia compravano in Sicilia e in tutto il meridione italiano olio, pomidoro, vino, attraverso enti specializzati nell’import/export, ma l’Urss così come gli altri paesi del Comecon entravano in crisi finanziaria, da qui il grande pensiero del Banco di Sicilia, con il beneplacito di UIC e Mincomes, inserire le esportazioni verso l’est europeo dentro linee di credito a breve termine, regolabili a 18 mesi dall’utilizzo, con tassi interbancari e non di mercato, come noto ben inferiori a quelli correnti. Fu un successo enorme, in Russia, come in Polonia, in Cekia, come in Moldavia, da cui peraltro era originaria la famiglia Sturzo e in Romania, verificavo gli effetti, non conoscevo le cause. Caduto il muro, nell’ambito dei programmi di collaborazione fra la Confindustria Italiana e quella di Romania di concerto con l’Università di Trieste avviammo una serie di percorsi formativi per riqualificare verso il mercato i manager dei cessati kombinat, in successiva collaborazione con l’Università di Cluj –Napoca. A seguito di opportune ricerche motivazionali e di mercato, in collaborazione con l’ lCE di Bucucarest, con l’istituto di Relazioni Internazionali di Cluj diretto dal Prof. Vasile Puscas e con alcune cooperative italiane produttrici di olio si verificò, che per mancata conoscenza dell’olio di oliva la gente di Romania e Moldavia, già ad appena compiuti 11 anni presenta alti livelli di colesterolo, notevoli accumuli adiposi, malformazione della pelle, con tutte le conseguenze del caso. In esito a tali ricerche fu elaborato con l’Apolivo e con l’ente per la protezione degli oli della Val di Mazara presieduto dal dott. Giorgio Ciaccio, già direttore dell’ICE di Palermo, un piano che prevedeva la creazione di una struttura distributiva in Romania, dove trasferire gli oli di oliva in adeguati contenitori, da imbottigliare localmente e da distribuire, dopo adeguata preparazione comunicativa attraverso i presidi medici e farmaceutici e da lì in tutti i Paesi dell’est. Tali conclusioni raggiunte dall’autore delle dette ricerche, sono state messe a disposizione del Gal Elimos e avviate alla pratica operativa con il Gal Tovishat di Romania.