Comunicare secondo natura
la comunicazione me to me
(conosci te stesso)
Secondo la scienza caos vuol dire -sostanzialmente- “disordine”.
Tendenza al disordine (entropia) dei sistemi fisici.
Possiamo definire entropia proprietà di tutte le cose di mettersi automaticamente in disordine, nonostante i nostri sciocchi tentativi di metterle in ordine.
– Rileggendo “Think and grow rich” di Napoleon Hill…
- Ricordandolo come scrittore e saggista, produttore -fra i primi- del moderno genere letterario del successo personale
- Come Consulente (non pagato) del Presidente Roosevelt
- Come studioso incaricato ai primi del novecento da Andrew Carnegie di intervistare oltre cinquecento uomini e donne di successo al fine di scoprire le ragioni del loro straordinario risultato in campo scientifico, industriale, culturale
- Dopo aver considerato il valore delle persone da lui intervistate (progetto durato oltre vent’anni); tra le più conosciute Thomas Edison, Guglielmo Marconi, Alexander Graham Bell, Henry Ford, John D. Rockefeller, Stalin, Theodore Roosevelt….
- – Dopo una approfondita analisi del pensiero di questi rivoluzionari (in positivo) personaggi
- Dopo averci riflettuto a lungo, non si può non apprendere che nella vita sforzi spasmodici e occasionali di ottenere qualcosa di importante non servono, che per ottenere risultati significativi occorre applicare le regole specifiche del gioco fino a quando l’applicazione diventa una normale abitudine, e che in nessun’altra maniera è possibile sviluppare una sufficiente coscienza del risultato.
Ma spesso in noi c’è caos, c’é disordine, non riusciamo a concentrarci.
Da cosa è provocato?
Con Skinner (famoso psicologo comportamentista, rappresentante di una corrente tipicamente americana che si prefigge come scopo lo studio delle dinamiche psicologiche basandosi solo su dati oggettivi e osservabili); scherzando con lui possiamo dire che un topolino premiato per quello che sa fare e ben orientato per quello che potrà riuscire a realizzare in futuro (valutazione potenziale e non giudizio) diventa più bravo di un topolino punito e messo in confusione per quel che non sa ancora realizzare.
Molti importanti uomini d’affari-ricercatori-personaggi di cultura, frequentando il Mynd Dinamic Institute di Alexander Everett, scoprono dopo gli anni sessanta (già detto da queste pagine) che difficilmente riescono a stare ad occhi chiusi e rilassarsi controllando anche soltanto i piccoli muscoletti che stanno attorno ai loro occhi. Scoprono che non sono in grado -attraverso una respirazione lenta e profonda- di raggiungere in pochi secondi uno stato generale di profondo benessere; di non essere capaci di evocare (ad occhi chiusi e profondamente rilassati) immagini mentali che inducono al relax tipo natura, mare, cielo, situazioni di piacevole movimento (volare per esempio); di non riuscire a mettere a fuoco immagini mentali felici e costruttive, a non disperderle, a concentrarle in un unico immaginario punto di riferimento (schermo, specchio, quadro, ecc.). Scoprono di non riuscire a raffigurarsi mentalmente cose e situazioni positive che non esistono ancora, di non avere facoltà creative e potenti al punto da creare nuove immagini (idee); farle vivere nella loro fantasia. Scoprono di non nutrire quasi più aspettative di tipo positivo nei confronti dei risultati definiti impossibili. Scoprono di aver perso una certa capacità di coinvolgersi emozionalmente in modo positivo nei confronti di un progetto, un’idea; di non riuscire in pieno -con tutto il cuore- a desiderare veramente la buona riuscita dei progetti di cui sognano la realizzazione. Scoprono che il mondo adulto avrebbe dovuto aiutarli a crearsi una auto immagine positiva; che non avrebbero dovuto dir loro che non capivano la matematica (per esempio) se prendevano brutti voti.
La realtà è che nell’età dai 6 ai 19 anni i ragazzi ascoltano, e quindi sono influenzati (noi lo siamo stati):
° Dai parenti per 4.500 ore
° Dalla scuola per 8/9.000 ore
° Dalla TV per 15.000 ore
I modi di persuasione e di condizionamento sono numerosissimi e ci bombardano fin dalla prima infanzia, pertanto la nostra auto-immagine viene costruita da altri per scopi che non sono i nostri, creandoci interiormente profondo caos.
Dentro spesso ci ribelliamo, ma il condizionamento sociale (anche solo la mamma che non la pensa come il papà) ci distrugge e crea disordine nel nostro cuore e nella nostra mente.
Il caos interiore è il vero problema.
Un’immagine dell’io tutta nostra, costruita (si capisce) anche con il sano contributo degli altri (dovuto e ricercato feed-back), rappresenta la strada per mettere omeopaticamente ordine in noi e imparare a gestire con equilibrio la nostra vita, familiare e di lavoro.
Seminare caos in giro, cercando di condizionare gli altri anziché utilizzarne il contributo isola la nostra creatività e non consente al piccolo genio addormentato che vive in ognuno di noi di creare progresso.
Immaginate un mazzo di carte nuove e ordinate, se lo lanciate in aria le carte cadranno sparpagliandosi e graffiandosi.
Per lanciarle avete impiegato un attimo e poca energia, ma per riordinarle ne servirà di più. Perché all’universo non importa niente della forma degli oggetti e dell’ordine, per lui qualsiasi cosa è un insieme di atomi che si muove in base a leggi che se ne “sbattono” delle nostre idee sull’ordine e sulla forma.
ATTREZZIAMOCI PER NON CREARE E SUBIRE CAOS
(inutile dirvi che con il me to me denominato dinamica mentale si può)