Tutte le volte che sento nominare la parola produttività insieme a ore di lavoro, assenteismo et similia mi viene in mente, oltre al taylorismo, una battuta non tanto comica: “Per quale motivo devono passare otto ore tra il timbro d’ingresso e quello di uscita?”
Molto spesso, ed abbastanza superficialmente, si confonde produzione/prodotto con produttività. Quando si compie questo errore si pensa che aumentando il numero dei produttori (o le ore di lavoro/presenza) si riesce ad aumentare la produttività. Ed invece avviene proprio il contrario.
La produttività è in sintesi il numero di unità di prodotto per addetto. Quindi, se aumentiamo solo le ore di presenza forse le unità di prodotto in senso assoluto potrebbero anche aumentare, ma certamente non miglioreremo la produttività.
Per migliorare la produttività, che vuol dire fare di più con meno, sono necessarie molte altre attività. Fare di più con meno, in special modo nei servizi, è una delle sfide contemporanee in tempi di scarse risorse. Si tratta dunque di utilizzare nel modo più efficiente possibile le risorse disponibili.
Le dieci mosse da fare:
1. Definire il costo vero dei servizi;
2. Identificare e migliorare i processi a più alto costo;
3. Decidere quali processi è possibile dare in outsourcing;
4. Definire obiettivi condivisi;
5. Introdurre la cultura della rendicontazione;
6. Controllare e prevedere le performance;
7. Costruire un budget accurato ed efficace;
8. Tenere al minimo il costo dell’hardware;
9. Migliorare la cultura della trasparenza e della delega;
10. Introdurre la leadership responsabile.
In effetti si tratta di applicare il Value Management.