Sono dei giorni che ci penso, e non mi decido a scrivere nulla perché mi sembra tutto così assurdo che mi rifiuto di trasferire il tutto sulla carta.

 

Perché c’è così poco rispetto per il prossimo?

 

Perché la gente è così maleducata?

 

Da sempre si dice che una cosa è la forma e un’altra la sostanza, ma credo che oramai stiamo capendo tutti che gli animali hanno una loro etica di comportamento che non solo è rispettosa e solidale verso gli altri ma tantissime volte insegnano anche a noi qualcosa.

Si dice pure degli adolescenti “sembra un animalito, non sa nulla e non si interessa di nulla”.

 

Al di là dei comportamenti dettati dal gruppo, quando un adolescente si trova da qualsiasi parte insieme ad altri della sua stessa età e conoscenza, posso capire facendo uno sforzo che si tratti più di una bravata, di un sentirsi parte del gruppo, di comandare per una volta davanti agli altri, ma ci chiediamo veramente cosa sanno questi adolescenti di come ci si comporta con gli altri?

 

Affettivamente, sanno le differenze di comportamento? Riconoscono chi li ama, chi vuol insegnare qualcosa a loro, a chi importa del loro futuro? o sono troppo occupati a collegarsi a facebook, instagram, e tutto il resto che quello che gli sta affianco lo ignorano completamente…

 

Vedendo delle ragazzine su un autobus alla uscita di scuola, non solo mi è venuto il dubbio ma veramente la preoccupazione di tutto ciò.

 

Quanti di loro tornano a casa e  trovano una casa vuota dove devono riscaldarsi il pranzo (quando va bene) o comprarsi il solito pezzo di pizza e si installano davanti al pc, o alla tv a mangiare da soli, facendo finta di essere in compagnia (instagram, facebook, etc. etc. i famosi social). Sviluppano una specie di asocialità difensiva, dove si sentono molto al coperto quando si trovano con un cellulare in mano che li collega con il mondo, ma quanti si trovano veramente in difficoltà a connettere con gli altri direttamente?

 

Non è una cosa da poco… L’intelligenza emotiva non è una stupidaggine… Se non sei in grado di conoscere i tuoi sentimenti e soprattutto capire il perché delle tue reazioni, dei tuoi comportamenti, non raggiungerai mai una maturità emotiva che ti farà relazionare con il mondo in forma totale, aperta, semplicemente, senza tutti questi scudi tecnologici che sono oramai le nostre protesi naturali.

 

Puoi fare del male agli altri, molto, e  puoi fare tanto male a te stesso e non parliamo di un selfie che può essere cancellato quando vuoi…

 

 

Il famoso pugno nello stomaco…

 

Una sensazione di profondo disagio, di non sapere cosa succede, di non vedere un orizzonte, un futuro, il nulla più nulla.

 

Nella vita gli affetti, gli amori, le relazioni di amicizia, i sentimenti verso gli altri sono la cosa più importante che abbiamo. Arriva una certa età nella quale siamo perfettamente coscienti di ciò, ma anche così, ci sono dei momenti che il famoso pugno nello stomaco ci colpisce con tale forza che ci lascia annichiliti.

 

Mia madre, vissuta straordinariamente tanto, dopo passati i suoi 82 anni più o meno, cominciò a sentire la mancanza delle sue amicizie, lentamente la mancanza dei suoi familiari, e così fino a che ricordo chiaramente, ogni volta che ci parlavamo in skype (lontananza fisica di mille e mille di kilometri) si lamentava che era rimasta sola! ed io, stupidamente, cercavo di riempire questo suo vuoto dandole delle frasi di circostanza tipo, si, d’accordo ma sei molto fortunata perché sei riuscita a vedere tante cose nella tua lunga vita, hai conosciuto tantissime persone, ti hanno voluto bene e hai voluto bene a tante persone… Tutte cose vere, solo che certe volte per lei sicuramente senza tanto significato, perché vissuta fino a 99 anni e mezzo, dunque la sua solitudine affettiva, avendo perso a quel punto tutti i suoi referenti più importanti, era veramente tanta!

 

Ora lo capisco, ora lo comincio a sentire anche io, e solo di pensare a che una cosa del genere mi possa capitare sento questo pugno nello stomaco forte e chiaro.