L’intelligenza artificiale e la robotica promettono di prolungare la vita, di regolare i cambiamenti climatici, di eliminare le carestie.
È probabile che molti lavori siano resi obsoleti, e questo è solo uno dei dibattiti divisivi sulla rivoluzione tecnologica. E’ possibile distinguere almeno tre opinioni diverse.
Catastrofisti – I catastrofisti credono che l’intelligenza artificiale e la robotica porteranno all’automazione di massa dei posti di lavoro, all’aumento delle disuguaglianze e dei conflitti economici. Alcuni riconoscono che la tecnologia ha storicamente portato a nuovi e migliori posti di lavoro nel lungo periodo, ma sostengono che il ritmo dei recenti miglioramenti nell’intelligenza artificiale e nella robotica significherà che “questa volta è diverso”: più distruzione, meno creazione. Un reddito base universale (UBI) potrebbe essere una soluzione.
Gradualisti – ritengono che l’intelligenza artificiale e la robotica siano tecnologie con una lunga strada da percorrere prima che rendano gli umani obsoleti al lavoro. Credono che le nuove macchine abbiano maggiori probabilità di evolvere i lavori piuttosto che eliminarli.
Sognatori – I sognatori credono, proprio come fanno i catastrofisti, che le nuove tecnologie porteranno all’automazione di massa dei lavori. Questo potrebbe inaugurare un’utopia di una società per la libera attività in cui gli umani siano liberati dal lavoro forzato, condanna biblica ed ipocritamente considerato apportatore di dignità. Ma di questo abbiamo già detto, anche su questa rivista.
(v. https://www.caosmanagement.it/archivio-riviste/58-numero-119/639-lavoro-forzato).