Pubblicato su CLASS 14/12/2019
Da decenni macchine e officine sono sempre più gestite con sistemi automatici. Dal 1965 Gordon Moore ha capito che ogni 18 mesi raddoppia il numero di transistor contenuti nei chip di computer che diventano sempre più veloci. Ray Kurzweil realizzò 40 anni fa software per tradurre caratteri alfa-numerici stampati o detti a voce in codici binari. Nel 1997 il programma di computer Deep Blue vinse a scacchi il campione del mondo. Questi segni, e altri, indussero Kurzweil [ora ingegnere capo della Google] a credere imminente l’avvento della singolarità (1) – una serie di innovazioni che cambierà tutto]. Sostenne poi [Kurzweil, Ray – La singolarità è vicina (Apogeo 2008)] che le crisi economiche e sociali sono irrilevanti (perché la tecnologia fa crescere esponenzialmente velocità ed efficienza in ogni campo) e che i computer si integreranno coi cervelli umani potenziandoli. Progetteranno e costruiranno altri computer più veloci e intelligenti di loro. Questi produrranno repliche di se stessi che a loro volta produrranno computer centinaia di miliardi di volte più intelligenti degli umani. Non ci sarà distinzione fra umani e computer, in cui riverseremo memoria, personalità, sentimenti. La morte fisica sarà irrilevante: vivremo nel software. La realtà virtuale coinciderà con quella fisica. Non più vecchiaia, malattie, fame, inquinamento.”
Secondo lui un PC da 1000 Euro nel 2029 avrà un potenziale come quello di 1000 esseri umani, leggerà ogni libro mai scritto e chiederà i diritti civili. Nel 2045 la genomica ci renderà immortali. Nel 2099: umani e computer saranno indistinguibili; dopo morti continueremo a vivere nel software. Le macchine intelligenti inventeranno tutto, si riprodurranno e i loro discendenti costruiranno astronavi e colonizzeranno lo spazio cosmico. Per farlo ricostruiranno il “progetto” del cervello umano [crescerebbero esponenzialmente]. La ”ricetta” del cervello è parte del codice globale [costituito da DNA] che definisce un essere umano. Il genoma di ogni uomo è costituito da tre miliardi e mezzo di coppie di basi, che equivalgono a 1,5 Gigabyte.. Dunque la complessità del cervello non è smisurata e potrà essere duplicata. La singolarità dovrebbe verificarsi per il 2030. I “singularitiani” si basano sulla legge di Moore (valida da oltre mezzo secolo): “densità di transistor/chip e dimensioni delle memoria raddoppiano ogni 12-18 mesi”. Ne deducono che hardware, velocità dei computer, software, scienza dei computer e del cervello cresceranno senza limiti.
Queste anticipazioni non hanno senso: se qualcosa crescesse esponenzialmente, riempirebbe l’universo. E, poi, vaticinare l’avvenire fra qualche decennio è azzardato ed è raro che abbia successo.
Douglas Hofstadter (autore di “Gödel, Escher, Bach”) disse che le macchine diventeranno autocoscienti, ma non diede scadenze. In un lavoro su American Scientist (2007) apprezzò i successi tecnici e le migliori teorie di Kurzweil [ottimi come piatti di alta cucina]. Però lo bollò perché le mischiava con cavolate folli [come escrementi di cane] in un insieme troppo confuso.
La complessità estrema implica molti problemi critici. Il software difettoso causa disastri. Se le macchina superassero la complessità del cervello umano, dovremmo temere le nevrosi che potrebbero affliggerle e gli sconcerti conseguenti ai loro errori.
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[1] In matematica una singolarità è un punto in cui una certa funzione non è più definita. In astrofisica è un punto dello spazio in cui la materia ha densità infinita e volume nullo.