N°132 Gennaio 2021
difficile concentrarsi si soffre per ben altro rinunce dei nostri bambini ed adolescenti costretti a non andare a scuola una gran pena anche se prima tutte le occasioni erano buone per non andare a scuola almeno per la maggioranza si ricorda per quelli più anziani di quando si usciva dal ricovero dopo una notte al freddo si cercava di andare a scuola e quella non c’era più rasa al suolo dalle bombe altro che rinuncia alla socialità al contatto personale non c’era il videotelefono Skype o internet rinuncia alle amicizie sono veramente poche le amicizie che nascono nelle classi pollaio e poi durano fuori pensiamoci durante una vita scolastica piena elementari medie licei università socializziamo forse con circa un mezzo migliaio di persone quanti ne frequentiamo ancora uno due cinque quanti amici abbiamo del periodo scolastico forse qualche matrimonio decine di migliaia milioni stanno soffrendo nel mondo per una pandemia che non si riesce a fermare siamo costretti a rinunce terribili la nostra vita vendita del nostro tempo incassare consumare subisce rinunce dolorosissime prima di tutto nel consumare di persona ma solo a distanza terribile rinuncia bar ristoranti chiusi non distrutti da guerre non senza beni servizi da fornire si assiste intanto a guerre tra persone interessate solo a difendere posti di lavoro non produttivi ma istituzionali con loro derivati polli di Renzo Tramaglino e non possiamo non dobbiamo pensare solo che adda passa ‘a nuttata di Giuseppe Monti
Gli articoli di questo numero:
“Gestire l’apprendimento” di Giuseppe Monti. Una visione complessa dell’apprendimento che porta al suo autore ad affermare: Le imprese competono in un mercato caratterizzato da cambiamenti radicali e discontinui e che richiede un ciclo sempre più rapido tra la creazione della conoscenza e la capacità di metterla in pratica, attraverso l’interpretazione dinamica delle informazioni generate dai sistemi informatici.
“Cambierà tutto o tornerà tutto come prima?” di Umberto Santucci. Quando si cerca di immaginare come sarà quando la pandemia che stiamo vivendo finirà, emergono due visioni opposte, e una intermedia. Gli apolicattici dicono che nulla sarà prima, gli integrati scuotono la testa e dicono che tutto tornerà come prima, perché l’umanità non vede l’ora di tornare alle sue abitudini, alle sue poche virtù, e ai suoi tanti vizi. I moderati dicono che qualcosa cambierà, qualcosa tornerà quasi come prima, qualcosa andrà irrimediabilmente perduto, ma emergerà qualcosa di nuovo.
“Riflessioni, siamo tutti della stessa specie” di Marisol Barbara Herreros. È consuetudine che alla fine di ogni anno ci si senta spinti a fare una riflessione sull’anno che sta per terminare e sulle previsioni per quello che sta arrivando. Mi rendo conto che, effettivamente, ho fatto tante cose, o vissuto intensamente, ma il 2020 è stato un anno “doppio”: di sofferenza, tristezza, isolamento, sentimenti che credo abbiano lasciato tracce indelebili che non se ne andranno tanto facilmente…
“Ma viviamo in un Paese democratico o anarchico?“ di Walter Zanuzzi. Spesso ho l’impressione che molti confondano il concetto di democrazia con quello di anarchia e mi sento in dovere di delineare e precisare i contenuti dei due concetti per rispettarne le notevoli differenze.
“Viaggiare è conoscere: l’industria metallurgica in Sardegna” di Graziella Falaguasta. DALLA PIANURA PADANA ALLA PIANA DEL MEDIO CAMPIDANO: UN GEMELLAGGIO VIRTUALE. Torno a parlare di lavoro industriale in Sardegna, dopo aver presentato nelle pagine di questa stessa rivista vari aspetti della vita economica di quella regione. Anche questa volta lo spunto è nato durante una giornata celebrativa dell’associazione di minatori di Montevecchio (comune di Guspini, Sud Sardegna) da una chiacchierata con il testimone di una realtà industriale locale, la Fonderia di San Gavino e con il testimone della realtà industriale di Sesto San Giovanni (Milano). Ne è scaturita l’idea di creare una sorta di gemellaggio – virtuale – tra due mondi apparentemente così lontani. Ecco dunque che, con l’aiuto di Armando Gargani e di Stefano Mainas, riporto – senza la pretesa di esaurire il tema – quelle storie.
“Non gli direi nemmeno l’ora” di Roberto Vacca. Le parole chiave sono Galway, Richard Blake, Time of Day, ma se leggete l’articolo capirete quanto può essere amena una apparente piccola storia.
“La compravendita di risorse energetiche” di Valentina Tropiano. Come ogni altra risorsa (beni, merci e servizi), anche petrolio, gas e fonti rinnovabili vengono correntemente scambiate, vendute e comprate sui mercati internazionali. Qui di seguito si dà una breve indicazione sul modo di stipulare e concludere contratti internazionali di vendita di beni mobili…
L’ACQUA, sempre più preziosa di Luigi Campanella. Torno su un tema a me caro, l’acqua, per esaltarne ancora una volta la preziosità e le necessità di risparmio e riciclo.
Il Paradigma della BIO-FOTO-GENETICA di Paolo Manzelli. Il DNA nucleare è un semi-cristallo organico fotonico basato su una nano-struttura flessibile piezoelettrica che mostra una varietà di comunicazione intercellulare biofotonica.Le proprietà di “Emissione di Biofotoni, sono state descritte da Egocreanet, come studio di Bio-Foto-Genetica, (Bio-Photo-Genetics) della trasmissione interattiva attuata dal n.DNA che si comporta come un semi-cristallo piezoelettrico. La Bio-Photo-Genetics ha lo scopo di comprendere come, simultaneamente alla “sintesi proteica”, il n.DNA agisca da sincronizzatore delle “comunicazioni cellulari” collettive, senza alterare la sequenza originale delle basi piezoelettriche.
I FIGLI MEGALOMANI di Franco Marmello. “Come si chiamano quelli che nel parlare di loro si accrescono (esagerano comunicando i loro presenti risultati)?A Milano li chiamano bauscia; mi piacerebbe sapere da qualcuno di voi, genitori all’ascolto, come vengono appellati nella vostra città o nel vostro paese. In lingua italiana si chiamano megalomani.
L’ultimo treno di Antonio D’Antonio. “È quello che abbiamo perso o quello che abbiamo preso? Bella domanda! Parole in libertà. E dove ci porterà quello preso e soprattutto dove ci avrebbe portato quello perso? Tutte domande a cui si può rispondere solo in due modi: fare un bilancio del nostro percorso di vita o immaginarne uno diverso”. Un articolo estremamente interessante e ricco di spunti.
Althenopis “Occhio di vecchia” di Laura Lambiase Profeta. Woody Allen apre “Manathan” argomentando sul suo rapporto con N.Y., fino a dire semplicemente ” New York é la mia città”. È così, seguendo l’esempio del mio autore preferito dico” Napoli è la mia città”. Sì, non vorrei vivere altrove. Come per le vere amicizie ho lavorato duramente per imparare ad amarla, per lasciare che mi stregasse con le sue arti magiche. Napoli è una Fata Morgana che crea illusioni.
La gestione della complessità di Fernando Dell’Agli. Il nostro carissimo amico e collaboratore Fernando ci ha recentemente lasciato definitivamente chiamato nel sonno ad altri orizzonti, altre collaborazioni… In suo onore ripubblichiamo questo suo articolo scritto in occasione del N°100 di Il Caos Management. Buon viaggio Fernando!
Buona vita!!!
Marisol Barbara Herreros
Responsabile della Redazione
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