Diciamo la verità cari genitori, noi papà e mamme vorremmo essere ascoltati dai nostri figli, vederli riflettere mentre parliamo, essere interpellati da loro per qualche consiglio, vedere che si fidano del nostro parere, accorgerci che compiono azioni per tentare di mettere in pratica gli orientamenti da noi indicati. Lo abbiamo scritto fin dalla prima puntata. 

 

Oggi parliamo dei figli seguaci.

Seguaci è troppo però: troppo sensibili al nostro giudizio come abbiamo appena affermato, troppo alla ricerca della nostra approvazione. Figli che valutano il loro valore solo sulla base delle nostre opinioni su quanto pensano e fanno. Senza carattere, senza coraggio di osare da soli, sempre a scodinzolare intorno a noi come cagnolini.

 

Troppo!

E il troppo stroppia.

Non li volevamo così!

 

Ci rendiamo conto che sono a rischio.

In questo mondo così confuso (pochi ideali e molti fanatismi) chi non riesce a formarsi opinioni proprie può essere plagiato dal primo che passa. La storia, la religione, la filosofia lo insegnano.

 

Per aiutarli a non crescere così passivamente seguaci dobbiamo iniziare a mostrare approvazione a ogni loro piccolo gesto di autonomia e sana disobbedienza: in questo caso siamo noi a riflettere quando loro parlano. Ma dobbiamo riuscire a provare che questo ascolto è fondato su idee e suggerimenti (da parte loro) che di fatto risultano per noi innovativi, rivoluzionari in senso buono.

 

Parliamo loro dei nostri dubbi antichi e nuovi; abituiamoli ad aiutarci per orientare al meglio il parere e la politica della nostra famiglia nella Società in ebollizione.

 

Manteniamoci positivi, però; fiduciosi nel domani che sarà come tutti insieme lo andremo a costruire.

Rassicuriamoli, alleniamoli ad avere fiducia nelle loro idee; spieghiamo loro che persone deboli impiegano molto a decidere e, al primo vento che soffia contro, cambiano idea; mentre persone forti e coraggiose decidono prontamente e cambiano le loro decisioni -se devono- solo dopo averle verificate con responsabilità nel tempo (senza diventare diabolici nel perseverare, naturalmente).

 

Usiamo con loro analogie, testimonianze, storielle, aneddoti per istruirli con fascino e simpatia. 

Questo vale per tutti i tipi di figli, ma per quelli seguaci un po’ di più, perché dobbiamo indurli a osare, dobbiamo indurli a sostituire qualche volta il parametro di noi (papà dice, mamma sostiene…) con qualche altra pietra di paragone che illumini ed ecciti la loro giovane fantasia. Certo devono essere esempi positivi, pertinenti ai casi discussi; ricordiamoci il buon senso. Rendiamoli un po’ ambiziosi, simpatici, trasgressivi; senza perderli di vista, naturalmente-

 

Perché dobbiamo faticare così per tirare su i nostri figli?

Qualcuno dice: una volta…

 

Rispondiamo con una poesia di Roland Russel intitolata “L’uomo di oggi é il bimbo di ieri”

Il vigliacco di oggi é il bimbo che schernivano ieri

L’aguzzino di oggi é il bimbo che frustavano ieri

L’impostore di oggi é il bimbo che non credevano ieri

Il contestatore di oggi è il bimbo che opprimevano ieri

Il contestatore di oggi è il bimbo che opprimevano ieri

L’innamorato di oggi è il bimbo che carezzavano ieri

Il non complessato di oggi è il bimbo che incoraggiavano ieri

Il giusto di oggi è il bimbo che non calunniavano ieri

L’espansivo di oggi è il bimbo che non trascuravano ieri

Il saggio di oggi è il bimbo che ammaestravano ieri

L’indulgente di oggi è il bimbo che perdonavano ieri

L’uomo che respira amore e bellezza è il bimbo che viveva nella gioia anche ieri…

 

Certo i figli sono una gioia.

Ma, prima di tutto, una responsabilità.

 

Al prossimo mese per affrontare il tema dei figli troppo sensibili