Questo articolo potrei anche non scriverlo, ma ritengo invece utile in questo momento citare tutte le frasi più famose sull’ascolto, partendo dalla molto popolare e per questo piena di saggezza:
“NON C’E’ PEGGIOR SORDO DI CHI NON VUOLE SENTIRE!”
Infatti, si fanno
“ORECCHIE DA MERCANTE!” (attestata nell’italiano scritto sin dal XIV secolo).
In ogni occasione della vita, quando si tratta di relazionarci con gli altri queste due frasi/detti possono essere applicate assai…
Da piccolissimi, usciti dal ventre materno scopriamo i suoni, e cominciamo a distinguerli arricchendo la nostra limitata conoscenza dell’altro, che in quei primi giorni si concentra in chi ci ha dato la nascita. Riconosciamo per primo il suo odore, la sua pelle, e meraviglia, scopriamo che a tutto questo si aggiungono dei suoni che provengono da lei. In genere sono suoni dolci, soavi, poco articolati, che il neonato inizia a distinguere quando entrano in scena delle voci e dei suoni o rumori diversi. Infatti, basta fare dei rumori troppo forti, insoliti, violenti, e il neonato se dorme si sveglia o percepiamo un soprassalto che dimostra il suo disagio.
L’introduzione di un neonato alla vita quotidiana dovrebbe essere fatta con cura, e qui, forse, potremmo cercare di dare a questo nuovo essere l’opportunità di capire anche la natura che lo circonda. Riconoscere il suono del vento, della pioggia, delle acque che fluiscono in un fiume, il rumore del mare, del latrare dei cani e dei miagolii dei gatti…
Crescendo, invece, entrerà in un mondo sempre più rumoroso, dove il silenzio non è quasi mai presente, purtroppo. Infatti, in un ambiente domestico attuale dal momento in cui l’attività dei suoi abitanti comincia la casa si riempie di suoni di una serie di apparati domestici che servono, banalmente, per fare la colazione, dalla TV di chi l’accende subito ai rumori della doccia, ecc. Anche per chi vive solo è difficile godere del silenzio.
E qui possiamo inserire un’altra di quelle frasi famose:
“LA COMUNICAZIONE PARTE NON DALLA BOCCA CHE PARLA MA DALL’ORECCHIO CHE ASCOLTA.” (Anonimo)
Ricordando, però, che la cosa più importante è cominciare ad ascoltare noi stessi. Dandoci il tempo per riflettere su cosa abbiamo fatto, cosa abbiamo compiuto nella nostra giornata, come ci siamo trovati, come ci siamo comportati con gli altri, per capire il perché quel giorno non siamo stati bene, non siamo riusciti ad essere noi stessi, cosa ci ha disturbato fino a tal punto che ci ha fatto cambiare comportamento. L’empatia verso gli altri, dovrebbe partire da noi stessi. E dovremmo imparare ad ascoltarci attentamente. Il corpo ci manda dei segnali molto precisi, anche di tipo fisico, come piccoli malesseri, difficoltà a riposare, a dormire, a ridere, a vivere bene!
Infatti, “QUAL È LA COSA DI CUI HANNO PIU’ BISOGNO GLI ESSERE UMANI? – IL DESIDERIO SCONFINATO DI ESSERE ASCOLTATI.” (Eugenio Borgna, psichiatra)
Capita spesso di vedere un bambino urlare ai genitori o all’adulto che lo accompagna: guardami! Guarda, guarda, guarda cosa sto facendo! Sta chiedendo il nostro ascolto, sta chiedendo la nostra attenzione, ha bisogno di essere guardato per sapere di avere l’approvazione o meno di quello che fa.
L’adulto ha lo stesso bisogno di attenzione.
In un mondo dove la comunicazione interpersonale è sempre più difficile da coltivare, e la crescita emotiva non sempre va di pari passo con la crescita fisica. Capita sempre più spesso di trovare degli adulti che sono stati, in realtà, bambini cresciuti da soli, con dei genitori assenti o perché troppo occupati a guadagnarsi il pane o semplicemente assenti perché non adeguati ad essere dei genitori. Adulti che sono diventati tristemente soli, che avrebbero un bisogno enorme di qualcuno che li ascolti, che dia loro tutta l’attenzione che si meritano.
Percorrere la vita in solitaria è triste, può essere molto squallido, e uno degli ingredienti principali della convivenza è la condivisione di idee, di risate, di pianti, di attività da fare insieme, e perché tutto questo sia possibile dobbiamo non solamente seguire le nostre idee ma anche ascoltare quelle degli altri, solo così potremo sapere cosa significa una vera amicizia.
E dobbiamo stare molto attenti a non fare come fanno in tanti, e per questo:
“LA GENTE NON ASCOLTA, ASPETTA SOLO IL SUO TURNO PER PARLARE.” (Chuck Palahniuk)
E di conseguenza, non comunica affatto!
“NON È MAI FACILE ASCOLTARE. A VOLTE È PIU’ COMODO COMPORTARSI DA SORDI, ACCENDERE IL WALKMAN E ISOLARSI DA TUTTI. È COSI SEMPLICE SOSTITUIRE L’ASCOLTO CON LE E-MAIL, I MESSAGGI E LE CHAT, E IN QUESTO MODO PRIVIAMO NOI STESSI DI VOLTI, SGUARDI E ABBRACCI.” (Papa Francesco)
Il mondo in cui viviamo, è sempre più rumoroso, tutto è pieno di suoni che ormai sono accettati come parte della nostra vita, ma basta allontanarsi dalle città, appartarsi in un luogo di campagna e/o montagna per godersi il silenzio della natura. Tutta un’altra cosa dal rumore cittadino con il quale conviviamo, con la tv sempre accesa, o la radio, ma non per ascoltare la musica che ci piace ma per riempire il vuoto, come quando in America hanno cominciato a costruire i palazzi con molti più piani e così per distrarre l’utente hanno creato la musica da ascensore, un classico.
Ascoltare l’altro significa dargli tutta la tua attenzione, e meglio ancora se lo fai empaticamente, ossia mettendoti nei panni dell’altro, condividendo i suoi vissuti e la sua percezione emotiva. Che significa ascoltare anche te stesso e, di conseguenza, farti coinvolgere a livello emotivo.
Solo così, potresti dopo dichiarare:
“AMO ASCOLTARE. HO IMPARATO UN GRAN NUMERO DI COSE ASCOLTANDO ATTENTAMENTE. MOLTE PERSONE NON ASCOLTANO MAI.” (Ernest Hemingway)
Ascoltare l’altro significa rispettarlo, significa avere in considerazioni quello che pensa, dice, i ragionamenti che fa.
E qui viene un classico del non ascolto al quale è molto difficile sottrarsi. In qualsiasi tipo di relazione tra persone che si conoscono da molti anni, che convivono, arriva il momento nel quale si fa l’errore colossale di pensare di sapere a priori quello che l’altro dirà, si presuppone, prima che questo esprima un pensiero, di conoscerlo in anticipo, ci si dice: “so già quello che stai per dire”… E così si perdono amicizie, si perdono amori, si perde la complicità del rapporto perché si perde il rispetto per l’altro e per le sue idee, la curiosità e l’avidità che si aveva inizialmente di aspettare di sapere cosa avrebbe detto; e anche questo provoca il “guardami!” del bambino, del quale si parlava prima.
Solo che la coppia, soprattutto, dovrebbe fare lo sforzo di ascoltarsi reciprocamente! Molte volte, funziona solo da una parte…
Senza parlare di quanto influisca il saper ascoltare nel rapporto lavorativo, politico ed economico che si stabilisce con persone con le quali non abbiamo una grande conoscenza e/o intimità. Questo dovrebbe indurci ad esercitare maggiormente l’ascolto l’altro!
Purtroppo, la vita è piena di fatti, eventi, conseguenze, di gente che non ha voluto ascoltare l’altro, che ha pensato con arroganza e superficialità di avere la verità in mano, che non ha avuto l’umiltà di riconoscere di aver sbagliato, che non ha saputo fare un passo indietro quando sarebbe stata la cosa più indicata da fare.
L’ignoranza e l’arroganza si fanno buona compagnia, e se mettiamo un po’ di testardaggine abbiamo tutti gli ingredienti per un NON ASCOLTO sia a livello personale, sia a livello di relazioni con l’altro. Cosa che a volte, può diventare molto pericolosa…
Elisa – Luce (Tramonti A Nord Est)
Parlami
come il vento fra gli alberi
Parlami
Come il cielo con la sua terra
Non ho difese ma
ho scelto di essere libera
Adesso è la verità
l’unica cosa che conta
Dimmi se fare qualcosa
se mi stai sentendo
avrai cura di tutto quello che ti ho dato – dimmi
Siamo nella stessa lacrima
come un sole e una stella
Luce che cade dagli occhi
sui tramonti della mia terra
su nuovi giorni
Ascoltami
ora so piangere
So che ho bisogno di te
non ho mai saputo fingere
Ti sento vicino
il respiro non mente
Intanto dolore niente è più sbagliato niente niente
Siamo nella stessa lacrima
come un sole e una stella
Siamo luce che cade dagli occhi
sui tramonti della mia terra
Su nuovi giorni in una lacrima
come un sole e una stella
Luce che cade dagli occhi
Sui tramonti della mia terra
su nuovi giorni si
Il sole mi parla di te (stai ascoltando ora)
La luna mi parla di te (avrò cura di tutto quello che mi hai dato)
Anche se dentro una lacrima
come un sole ed una stella
Luce che cade dagli occhi
sui tramonti della mia terra
Su nuovi giorni in una lacrima
come un sole e una stella
Siamo luce che cade dagli occhi
sui tramonti della mia terra
su nuovi giorni ascoltami
Ascoltami
Ascoltami
Ascoltami
Ascoltami
Ascoltami
Ascoltati