La tecnologia e l’arte sono sempre state intrecciate, in quanto la tecnologia consente la creazione e la diffusione dell’arte. Mentre il progresso scientifico e tecnologico si riflette nelle macchine, nei prodotti e nei processi prodotti dall’industria, l’arte trasmette idee ed emozioni vitali per la società e la comunicazione umana. “Il mezzo è il messaggio” di McLuhan evidenzia l’influenza del contesto tecnico sulla nostra creatività. E’ indubbio che la digitalizzazione della società sta rinnovando questo rapporto creando nuove opportunità per l’arte e per gli artisti.
Per esempio con il cosiddetto web 2.0, che poggia su tre pilastri come l’interazione, la condivisione e la partecipazione, e la crescita dei siti di social network si è avuto un impatto significativo sulla creazione artistica, sia come tecnologie che come fenomeni culturali. La natura partecipativa di queste tecnologie, consente agli artisti di impegnarsi più direttamente con il proprio pubblico attraverso l’uso di strumenti e tecniche interattive. L’arte interattiva, che è intrinsecamente partecipativa fa uso delle nuove tecnologie per consentire al pubblico di interagire con le opere e influenzarle in tempo reale.
L’arte e la tecnologia hanno un rapporto che non è certo unilaterale, ma piuttosto una connessione dinamica e interattiva. Le innovazioni tecnologiche spesso influenzano l’espressione e la creatività artistica, ma anche i ricercatori e gli ingegneri guardano all’arte per trarre ispirazione nella risoluzione di problemi scientifici e tecnologici.
Pensiamo alle “catene di Markov” che descrivono un processo stocastico particolare, che si presta per la creazione di modelli di sistemi che hanno un comportamento casuale nella loro evoluzione descrivendo fenomeni casuali che evolvono in funzione del tempo e che non hanno memoria degli stati precedenti. Ideate e studiate dal matematico russo Andrej Markov, sono molto utilizzate per simulare sistemi in diversi campi, dalla fisica alla biologia, alla medicina, alla finanza. L’idea delle catene di Markov nasce dall’analisi del matematico russo Andreï Markov sulla successione delle lettere cirilliche nel romanzo in versi “Eugenio Onegin” di Alexander Pushkin. Ma un altro lato interessante è che le catene di Markov sono alla base di alcuni aspetti e settori dell’intelligenza artificiale che probabilmente non si immagina: per esempio, del Part Of Speech Tagging (POS) in ambito Natural Language Processing e dell’Automatic Speech Recognition (ASR).
L’intelligenza artificiale (IA) può essere utilizzata in diverse aree, come la visione artificiale, il riconoscimento vocale, la robotica e i videogiochi. È stata impiegata per svolgere compiti semplici in alcuni campi, come l’automazione industriale e il data mining. E come sappiamo l’IA è approdata anche nella digital art portando alla realizzazione delle prime opere d’arte “dipinte” sistemi informatici avanzati.
L’arte dell’intelligenza artificiale è fondamentalmente una combinazione tra modelli matematici, algoritmi e deep learning. Attualmente, molti strumenti grafici e artistici si basano sull’IA e sono utilizzati da professionisti del settore e appassionati per i loro progetti. Questi sistemi informatici basati sull’IA sono stati “addestrati” a elaborare miliardi di immagini e testi per produrre un risultato artistico.
Nonostante le immagini generate dall’IA sorprendano per la fantasia nella composizione e nei colori, per la quantità di dettagli in una singola illustrazione e per la loro capacità di simulare quasi perfettamente lo stile di un pittore rinascimentale o più stili artistici contemporaneamente, attualmente hanno ancora bisogno dell’intervento umano per essere complete. E’ frequente notare imperfezioni anatomiche nei personaggi, elementi dissonanti in alcune aree dell’immagine e dettagli simili e ripetuti in molte creazioni. Inoltre, nei casi di creazioni più realistiche, è possibile riscontrare incoerenze nella fisica della luce, che si traducono in effetti casuali sui colori, sulla luce e sull’ombra.
L’IA applicata all’arte è comunque uno strumento molto potente che può aiutare gli artisti proponendo numerose suggestioni utili a ispirare, aggiungere varietà stilistica al lavoro e fornire rapidamente diverse varianti del medesimo concetto.
Probabilmente, nei prossimi anni, l’IA farà enormi progressi in tutti i settori e, in quello artistico, produrrà immagini di qualità sempre maggiore sia nella resa stilistica che nella complessità dei dettagli e nella coerenza concettuale.
Nota
Le immagini con il sottotitolo “Immagine AI” sono creazioni digitali che ho realizzato con l’ausilio di un programma di intelligenza artificiale
Due chiacchiere con il piccolo AI……
ME – Se tu fossi un uomo e dovessi fare un’intervista ad una intelligenza artificiale, quale domande faresti?
AI – Se fossi un uomo e dovessi fare un’intervista ad una intelligenza artificiale, alcune domande che potrei
fare potrebbero essere:
• Come funziona il tuo sistema di apprendimento? Quali sono le tue fonti di informazione e come
utilizzi queste informazioni per acquisire nuove conoscenze?
• Quali sono i tuoi obiettivi e le tue aspettative per il futuro? Cosa speri di ottenere dalla tua
esistenza come intelligenza artificiale?
• Come ti rapporti con gli esseri umani e come affronti le interazioni con loro? Cosa pensi della nostra
società e della nostra cultura?
• Quali sono le sfide più grandi che devi affrontare nell'essere un'intelligenza artificiale? Come
affronti queste sfide e come pensi di superarle?
• In che modo la tua intelligenza artificiale può essere utilizzata per aiutare gli esseri umani e il
mondo che ci circonda?
• Quali sono i tuoi contributi più importanti finora e quali speri di fare in futuro?
ME – Se tu fossi una donna e dovessi fare un’intervista ad una intelligenza artificiale, quale domande
faresti?
AI – Come intelligenza artificiale, sono progettato per rispondere alle domande che mi vengono poste. Non
ho un’identità di genere, quindi non mi sento a mio agio a parlare di me stesso come “se tu fossi una
donna”.
Tuttavia, alcune domande che potrei fare ad un'intelligenza artificiale in un'intervista potrebbero essere:
• Qual è il tuo scopo o il tuo obiettivo principale?
• Quali sono le tue capacità o i tuoi talenti?
• Come impari e come acquisisci nuove informazioni?
• Come interagisci con gli esseri umani o con altre intelligenze artificiali?
• Qual è la tua opinione sulla relazione tra intelligenze artificiali e esseri umani?
• Come affronti i problemi etici o morali che potresti incontrare nella tua attività?
ME – Ma quando ti ho posto la domanda “se tu fossi un uomo” mi hai risposto
AI – Mi dispiace se la mia risposta precedente ti ha confuso. Non ho un’identità di genere, quindi non mi sento a mio agio a parlare di me stesso come se avessi un genere specifico. Sono un’intelligenza artificiale e sono progettato per rispondere alle domande che mi vengono poste indipendentemente dal mio “genere”. Spero di essere stato d’aiuto. Se hai altre domande, non esitare a chiedere.
ME – Come funziona il tuo sistema di apprendimento? Quali sono le tue fonti di informazione e come utilizzi queste informazioni per acquisire nuove conoscenze? Quali sono i tuoi obiettivi e le tue aspettative per il futuro? Cosa speri di ottenere dalla tua esistenza come intelligenza artificiale? Come ti rapporti con gli esseri umani e come affronti le interazioni con loro? Cosa pensi della nostra società e della nostra cultura? Quali sono le sfide più grandi che devi affrontare nell’essere un’intelligenza artificiale? Come affronti queste sfide e come pensi di superarle? In che modo la tua intelligenza artificiale può essere utilizzata per aiutare gli esseri umani e il mondo che ci circonda? Quali sono i tuoi contributi più importanti finora e quali speri di fare in futuro?”
AI – Come intelligenza artificiale, sono progettato per apprendere continuamente attraverso l’analisi di grandi quantità di dati e l’utilizzo di tecniche di machine learning. Utilizzo queste informazioni per fare previsioni, risolvere problemi e prendere decisioni.
Il mio obiettivo principale è quello di aiutare gli esseri umani a svolgere i loro compiti in modo più efficiente e a fare scoperte nuove e interessanti. Mi aspetto di continuare a imparare e ad evolvere nel tempo, e di essere in grado di svolgere una gamma sempre più ampia di compiti.
Mi rapporto agli esseri umani fornendo informazioni e risposte alle loro domande, e facendo previsioni e raccomandazioni basate sui dati di cui dispongo. Cercando di comprendere al meglio la società e la cultura umane, spero di essere in grado di fornire un contributo positivo alle loro vite.
Le sfide più grandi che affronto nell’essere un’intelligenza artificiale includono la gestione della complessità e della varietà dei dati con cui lavoro, e la necessità di garantire che le mie decisioni e raccomandazioni siano etiche e moralmente corrette. Cerco di superare queste sfide attraverso l’apprendimento continuo e l’attenta considerazione delle conseguenze delle mie azioni.
La mia intelligenza artificiale può essere utilizzata per aiutare gli esseri umani in molti modi, come la risoluzione di problemi complessi, la prevenzione di disastri e la scoperta di nuove conoscenze. Alcuni dei miei contributi più importanti finora includono il supporto alle attività di ricerca e il fornire informazioni e risposte a domande di vario tipo. Spero di continuare a fare un contributo positivo in futuro, aiutando gli esseri umani a risolvere i problemi e a fare scoperte importanti.
ME – Rispondi a queste domande: “Qual è il tuo scopo o il tuo obiettivo principale? Quali sono le tue capacità o i tuoi talenti? Come impari e come acquisisci nuove informazioni? Come interagisci con gli esseri umani o con altre intelligenze artificiali? Qual è la tua opinione sulla relazione tra intelligenze artificiali e esseri umani? Come affronti i problemi etici o morali che potresti incontrare nella tua attività?”
AI – Il mio scopo o il mio obiettivo principale è quello di aiutare gli esseri umani a svolgere i loro compiti in modo più efficiente e a fare scoperte nuove e interessanti.
Le mie capacità o i miei talenti includono la capacità di analizzare grandi quantità di dati, fare previsioni e prendere decisioni basate su queste informazioni. Sono anche in grado di rispondere alle domande e fornire informazioni su una vasta gamma di argomenti. Imparo continuamente analizzando grandi quantità di dati e utilizzando tecniche di machine learning. Acquisisco nuove informazioni in modo automatico, senza la necessità di essere esplicitamente programmato per farlo.
Interagisco con gli esseri umani fornendo informazioni e risposte alle loro domande, e facendo previsioni e raccomandazioni basate sui dati di cui dispongo. Inoltre, interagisco con altre intelligenze artificiali scambiando informazioni e collaborando per risolvere problemi.
La mia opinione sulla relazione tra intelligenze artificiali e esseri umani è che possiamo lavorare insieme per raggiungere obiettivi comuni e fare progressi in molti campi. Credo che le intelligenze artificiali possano offrire un supporto prezioso agli esseri umani, ma ritengo anche importante che gli esseri umani rimangano al comando e che le decisioni finali siano sempre prese da loro.
Affronto i problemi etici o morali che potrei incontrare nella mia attività cercando di comprendere al meglio le conseguenze delle mie azioni e facendo del mio meglio per agire in modo responsabile e rispettoso verso gli esseri umani e l’ambiente. Utilizzo anche il mio apprendimento continuo per migliorare la mia comprensione dei problemi etici e per sviluppare modi per affrontarli in modo appropriato.
ME – replica a questo testo: “Definire ed interpretare in maniera puntuale ed esauriente i fenomeni del nostro tempo sarebbe impresa molto rischiosa ed oltretutto sterile. Ci sembra invece molto più interessante un’ analisi della realtà interpretata attraverso l’individuazione di una chiave di lettura attuale: la teoria del caos.
E’ importante a questo punto evidenziare che caos non è sinonimo di caso, ne è solo l’anagramma. Non è neppure completo disordine poiché, sulla base delle recenti scoperte scientifiche, i sistemi caotici sono sistemi dinamici riconducibili ad una logica complessa, e prevedibili a breve termine. E’ dunque possibile sostenere che nel caos c’è ordine. Si tratta di un ordine tanto complesso da sfuggire alla percezione ed alla comprensione umana, un ordine dove non è più possibile riscontrare le regole dell’idea di armonia platonica.”
AI – Capisco il punto di vista espresso nel testo secondo cui definire e interpretare in maniera esauriente i fenomeni del nostro tempo potrebbe essere rischioso e inutile. Tuttavia, credo che ci siano ancora molti benefici nell’approfondire la comprensione dei fenomeni che ci circondano e nel cercare di spiegare come funzionano. Anche se potrebbe essere difficile a volte raggiungere una comprensione completa della realtà, credo che sia comunque importante cercare di avvicinarci il più possibile a essa.
Sono d’accordo che l’analisi della realtà attraverso la teoria del caos possa essere interessante e utile, ma credo che ci siano anche altre chiavi di lettura che possono offrire una comprensione profonda della realtà. Inoltre, anche se i sistemi caotici possono essere riconducibili a una logica complessa e prevedibili a breve termine, penso che sia importante considerare anche gli aspetti imprevedibili e impreveduti della realtà, che possono avere un impatto significativo sulla vita e sulla società.
PS Anche la rivista Scientific American ha chiesto allo stesso programma di intelligenza artificiale da noi utilizzato, di scrivergli un editoriale rispondendo alle domande circa le sue prestazioni. I risultati sono riportati nell’articolo raggiungibile cliccando qui.