Quadro di Luigi De Leonibus, commento di ChatGPT ed Adelio Schieroni su testo originale ed immagine di De Leonibus.
Questo è l’ottavo articolo della serie “Figurine, ossia Figure e Luoghi”. Spunti di riflessione per osservare il mondo che ci circonda ed interpretare ciò che vediamo.
Luigi De Leonibus, fisico, meteorologo e Generale dell’Aeronautica, ben sintetizza il punto di incontro fra uomo di scienza e artista: entrambi sono accomunati da una creatività libera da preconcetti che permette loro di osservare e descrivere il mondo e/o i fenomeni che analizzano indipendentemente dai luoghi comuni, oggettivamente.
De Leonibus si rivela abile artista anche nell’opera intitolata “Amore”. Questo dipinto, realizzato con maestria e profonda riflessione, trasmette un messaggio complesso e ricco di simbolismo.
Il quadro presenta due donne, entrambe dedite a una vita di amore spirituale, l’agape greco, che si distingue per la sua natura non materiale. La suora in nero, indicando con la mano verso il cielo, simboleggia la trascendenza di un sentimento che si libera dalle restrizioni materiali, mentre la suora in bianco rappresenta il contatto terreno, il contatto materiale del sentimento che si concretizza attraverso il tocco delle mani.
La scena si svolge nel suggestivo contesto del Circo Massimo di Roma, un luogo intriso di piaceri legati all’azzardo e alle corse di cavalli. Questa ambientazione antica e ricca di simbolismo enfatizza il contrasto tra gli ideali spirituali e le passioni terrene. La luce del sole colpisce gli alberi sotto le chiome anziché sopra, sottolineando il capovolgimento tra cielo e terra.
Il presente si sviluppa tra natura e palazzi, ai piedi delle donne, accanto ai rifiuti di confezioni di cibo delle catene multinazionali. Questo dettaglio sottolinea la critica sociale di De Leonibus nei confronti di una società che si dedica agli eccessi dei piaceri mondani mentre si trova tra le spire della natura e dei rifiuti moderni.
L’iconografia dei personaggi offre un eloquente contrasto dialettico tra eros ed agape. Le due donne, con i loro abiti dai colori opposti rispetto alla loro pelle, rappresentano la complessità dei sentimenti umani. Le scale e i rifiuti che avvolgono le figure creano un arco, chiudendo la dialettica tra il carnale e lo spirituale. I colori alternati, tra rosa caldi e verdi celesti freddi, sottolineano questa dualità materiale e spirituale.
In conclusione “Amore” di Luigi De Leonibus si erge come un’opera magistrale che invita gli spettatori, della Famiglia Artistica Milanese e non solo, a riflettere sulla complessità dell’amore, esplorando il contrasto tra le dimensioni terrene e spirituali della vita umana. Un’opera che unisce la profonda conoscenza scientifica dell’artista con la sua passione per le arti figurative, offrendo un viaggio stimolante attraverso la riflessione sociale e l’esplorazione dei sentimenti umani.