In questo periodo delle feste di Natale e fine Anno, le città sono piene di luci e brulicano di persone a tutte le ore. Però, il 21 di Dicembre si festeggia il solstizio d’inverno che ci ricorda che questo giorno è il giorno più oscuro dell’anno! Per gli oltre 6 miliardi di persone che vivono nell’emisfero settentrionale, questo evento astronomico segna non solo il giorno più corto ma anche la notte più lunga dell’anno.
Sono tempi difficili, confusi e pieni di conflitti, e vorrei poter vedere la luce alla fine del tunnel, come si diceva una volta! Speriamo ottimisticamente che siamo ancora in tanti a augurarcelo, a tentare in ogni modo di cercare la pace, la serenità, l’armonia, la possibilità di poter mangiare tutti e poter vivere tutti come essere umani… Non credo sia chiedere tanto!!!
Noi continuiamo a credere nella condivisione, nella bellezza, nel meravigliarsi…
Ma veniamo a questo numero di “Caos management”. Iniziamo con la riedizione di un articolo di quasi 2 anni fa del nostro fondatore, Giuseppe Monti, sull’intelligenza artificiale che esplora, facendosi suggerire da ChatGpt, le nuove professioni che queste applicazioni genereranno. Sempre l’Intelligenza Artificiale è al centro delle riflessioni di Antonio Angioni che pone l’attenzione sulla necessità di formazione che le aziende devono offrire per sviluppare le skills che potranno governare l’AI, sottolineando come costruire una road map digitale oggi è fondamentale per ogni azienda, ma il processo deve essere condiviso e partecipato dai collaboratori.
Segue la seconda delle dieci puntate che Antonio D’Antonio svilupperà su “Caos management” e dedicate alla scienza dell’organizzazione. Questa puntata è dedicata al concetto di integrazione quando cioè l’attenzione è posta contemporaneamente su due versanti organizzativi: l’ambito della soggettività o azione organizzativa e il contesto dell’ambiente.
Walter Zanuzzi riflette sulla crisi del settore dell’automotive chiamando sul banco degli imputati politici, imprenditori e manager.
Condivisione della bellezza del nostro Paese e meraviglia per la fortuna che noi italiani abbiamo ad essere nati in Italia sono le conclusioni dell’intervento, dal titolo oxfordiano, di Luca Massacesi che pone l’accento sul conseguente dovere di farselo perdonare dalla comunità umana, di rifonderla per tanta fortuna. Ricco di numeri è anche l’articolo di Mirko Compagno che si interroga sugli effetti delle guerre sull’economia e l’ambiente del pianeta. Le conclusioni sono chiare ed esplicite: il futuro della vita sulla Terra dipende dalle scelte che faremo nel prossimo decennio.
Luigi Campanella affronta il delicato tema della ricerca farmaceutica e dell’equilibrio da trovare per i brevetti che ne scaturiscono che oltre ad avere un importante valore economico che finanzia la prosecuzione della ricerca stessa, ne hanno anche uno sostanziale di responsabilità civica. Dei “trucchi” per gestire nel migliore dei modi il tempo, in particolare per i relatori, si occupa Roberto Vacca che però ricorda che quel che conta alla fine non è il tempo di una un intervento ma la qualità dei suoi contenuti.
Marisol Barbara Herreros sposta l’attenzione del lettore sul piano personale invitandoli a meravigliarsi ancora, a cantare per il gusto di farlo, ad accettare un pizzico di follia senza paura, a conoscere sempre di più per capire e, infine a capire per rispettare!
Parole, parole. Le parole descrivono o agiscono? Per Laura Lambiase Profeta nel suo intervento “Parole negate”, agiscono. Ogniqualvolta una parola viene dimenticata, non più usata, persa; ogniqualvolta una parola viene negata si crea un vuoto di libertà.
Di una bella esperienza di turismo accessibile sul Cammino minerario di Santa Barbara (nel sud della Sardegna) ci racconta Graziella Falaguasta, un trekking “visto” da un partecipante “non vedente”, con gli occhi del cuore.
Infine abbiamo una bella recensione di Simone Corami su una serie dedicata a John Sugar un detective privato di altissimo livello interpretato da Colin Farrell. Un detective raffinato, uomo d’azione solo per necessità, un segugio che ricompone puzzle pezzo dopo pezzo ma soprattutto un fine conoscitore della natura umana e delle sue contraddizioni.
Chiude il numero la concettualizzazione di Elia Andreoli del “Progetto Interplay – Archivio FAM” realizzata da Famiglia Artistica Milanese grazie all’istituzione di un apposito team composto da (in ordine alfabetico) Gemma Clerici, Niccolò D’Agati, Adelio Schieroni, Gregorio Taccola con il supporto cognitivo specialistico di Gaia Alfieri (patrimonio artistico e intelligenza artificiale), Ilaria Fiori (raccolta, gestione ed interpretazione dei dati archivistici) e Luca Tonelli (ingegnerizzazione del repository e degli aspetti informatici).
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Buona vita!!! Buon 2025!!!
Marisol Barbara Herreros
Direttore Il Caos Management
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