Sono nata a Santiago del Cile, ho la nazionalità Italiana e ho lasciato il mio paese per la prima volta all’età di 16 anni per andare in vacanze in Centro America e Mexico. Ai 18 partì per studiare a Londra per un anno e mezzo, senza rendermene neanche conto quello che fu il primo grande passo per abbandonare definitivamente il paese dove sono nata.

La vita è sempre imprevedibile, e molto di più ancora se siamo giovani, pieni di voglia di vivere, di conoscere, di imparare, di curiosità, e di… un po’ di incoscienza. Posso dire di essere infinitamente grata alla vita stessa, come diceva la nostra Violeta Parra:

«Gracias a la vida porque me ha dado tanto!!!» 

e devo dire che mi sento anche rappresentata da una canzone che tutti abbiamo canticchiato una volta in Sudamerica:

«No soy de aquí ni soy de allá, No tengo edad ni porvenir, Y ser feliz es mi color de identidad!»

brano di Alberto Cortez.

Essendo arrivata a una età nella quale credo si pensa molto di più a tutto, si riflette su quello che siamo e su quello che siamo stati, ora sono capace di accettare la mia realtà senza tragedie o drammi. Sono cosciente dell’età che avanza, del corpo che riflette la mia poca cura di quando eravamo giovani e atletici, di quando mangiavamo qualsiasi cosa e dormivamo ovunque, anche poche ore e potevamo andare avanti tranquillamente fino al giorno seguente senza problemi! Ora, mi godo la calma, la non necessità di correre per forza, posso dosare le mie energie per le attività che considero più interessanti e che posso fare. Non pretendo di fare la scalata all’Everest, e sono veramente in grado di vivere al meglio il presente, l’oggi, ringraziando quello che ho e sperando in una armonia futura. Condividere con la gente che amo, con gli amici, prendendo cura di me stessa nel modo migliore. Ho fatto una scelta razionale e ho cominciato a mangiare molto meglio perdendo una serie di chili in più che non mi aiutavano, e provo a camminare ogni giorno sia per respirare aria pura, sia per mantenere il corpo agile ed in grado di muovere le articolazioni al meglio.

Sono sempre stata di carattere molto flessibile, adattandomi alla realtà che mi toccava; ho scelto per vivere, una qualità ereditata da mia madre che ci ha insegnato con il rispetto, senza mai dire una parola, a trarre il meglio delle situazioni e a comportarci con semplicità ed eleganza. Tutto questo ti aiuta a conoscerti meglio e a capire.

Capire diventa la tua consapevolezza, il tuo imprinting, e puoi permetterti di regalare un sorriso anche se il mondo sta cadendo a pezzi. Abbiamo governanti che chiusi dentro i loro vestiti blu (da dove quasi sempre emerge una grande panza di persone in evidente sovrappeso) e di donne che ancora non riescono ad essere completamente a loro agio nelle stanze dei bottoni, dunque tante volte sono anche più mascoline degli stessi maschi alfa, che si riuniscono a parlare della fame nel mondo e della povertà imperante! Non dico una parola sulle guerre perché è vergognoso quello che stiamo vivendo su diversi fronti…

E s’impara condividendo, guardando, osservando, cercando di capire il perché delle differenze con gli altri, si soffre quando queste differenze sono troppo grandi e non ci si trova con le altre persone, e ci si interroga del perché della fine di un amore, di una amicizia, di una frequentazione che ha perso importanza emotiva per noi. E si cambia, si cambia quasi pelle, si diventa adulti quasi da un giorno all’altro e ci si sorprende molto!…

E tra le cose che cerco di capire osservando con molta più attenzione di prima c’è la natura, la biodiversità, l’ambiente che trattiamo e, la maggior parte delle volte, maltrattiamo .

Ci si avvicina ad autori diversi, si legge, si studia anche la poesia con occhi diversi! Al momento sto leggendo alcuni autori con i quali trovo più affinità.

Per esempio, Gary Snyder [1], studioso delle lingue e delle culture orientali conosciuto inizialmente come il poeta della Beat Generation, con gli anni riconosciuto come ecopoeta, filosofo dell’ecologia profonda ed una particolare e seria conoscenza del Buddhismo zen. Snyder è nato l’8 Maggio 1930 ed è vincitore del Premio Pulitzer della Poesia e del American Book Award.

Nella citazione di “Abitare la meraviglia” di Chandra Candiani [2]

«Quand’ero piccola, abitavo in una casa con un grande giardino che mi ha salvato. Non solo la pelle, la vita, ma anche l’anima, la meraviglia, il senso magico di esistere. Dio abitava in tutti gli alberi e nei sassi della ghiaia, uno per uno, in mezzo alle ortensie, sia nei fiori che nelle foglie e nei rami e anche nelle nuvole. Un Dio quieto e silenzioso, un legame che non stringeva e non strattonava, un essere lì, silenziosamente. Era anche una gioia fisica. Come una brezza, un soffio. Come il respiro. E ubriacava ma con grazia».

Vorrei velocemente citare il concetto della Madre Terra (Ñuke Mapu) che hanno i Mapuche [3] perché secondo loro la terra è intimamente unita, legata, associata ad una dimensioni sovranaturale e sacra, e proprio per questo la terra non è proprietà di nessuno, ma è patrimonio di “itrofill mongen” ossia di tutti i tipi di vita…

Ho raccolto questa frase dal web:

Niente in natura vive per sé stesso. I fiumi non bevono la loro stessa acqua. Gli alberi non mangiano i loro stessi frutti. Il sole non emette calore solo per sé stesso. I fiori non diffondono il loro profumo per sé stessi. Vivere per gli altri è la regola della natura. E in questo si trova il segreto del vivere.

Vorrei anche ricordare che il recentemente scomparso Eugenio Borgna citava spesso Clemens Brentano, il grande poeta romantico tedesco,

«la follia è la sorella sfortunata della poesia»…

C’è anche Mary Oliver (1935 – 2019) che diceva

«Quando sarà finita, voglio poter dire: tutta la vita sono stata una sposa della meraviglia»,

«Penso che la poesia -spiegava lei stessa in un’intervista radiofonica- abbia attrattive di suono diverse da quelle della narrativa. La poesia è certamente più vicina al canto che alla prosa. E cantare è qualcosa che tutti noi amiamo fare o che vorremmo poter fare.»

Meravigliarsi ancora, cantare perché ci piace, accettare un pizzico di follia senza paura, conoscere sempre di più per capire, capire per rispettare!

Note

[1] Alcune delle sue opere: Miti e Testi (1960), The Back Country (1967), L’isola della tartaruga (1975), Danger on Peaks (2004), Ritorno al fuoco: ecologia profonda per il nuovo millennio, trad. di Chiara D’Ottavi, Roma, Coniglio, 2008 https://it.wikipedia.org/wiki/Gary_Snyder

[2] Per la prima volta ho parlato di Chandra Candiani in https://www.caosmanagement.it/2023/07/31/parlami-di-amore-mariu/ e lo ho fatto anche nel mio ultimo articolo https://www.caosmanagement.it/2024/11/28/chi-ha-paura-del-lupo-cattivo/ perché ogni volta scopro in lei più cose che mi piacciono

[3] Il popolo Mapuche sono il popolo indigena più numeroso del Cile e dell’Argentina. https://es.wikipedia.org/wiki/Pueblo_mapuche; https://www.memoriachilena.gob.cl/602/w3-article-781.html