La Famiglia Artistica di Milano, fondata nel 1873, rappresenta uno dei capitoli più affascinanti della storia culturale italiana a cavallo fra l’800 ed il ‘900. In questo contesto, il “Progetto Interplay – Archivio FAM” si propone come un’iniziativa ambiziosa e innovativa, volta a riportare alla luce documenti e testimonianze inedite, promuovendo una nuova consapevolezza sul patrimonio storico e artistico dell’associazione.

Progetto Interplay – Archivio FAM: un progetto interdisciplinare

Il Progetto Interplay – Archivio FAM ha una triplice valenza. Prevede lo studio delle interrelazioni fra artisti, politici e uomini di cultura con la Famiglia Artistica di Milano; ecco perché è denominato “Interplay”: ricostruzione storica e artistica delle interrelazioni fra e nella Famiglia Artistica di Milano e la società a lei contemporanea.

Il Progetto Archivio FAM si articola su due aspetti della storia della Famiglia Artistica: un percorso di storicizzazione focalizzato sulla Famiglia Artistica di Milano e un altro sulla Famiglia Artistica Milanese, entrambi componenti di un unico percorso storico artistico, la cui differenza è solo temporale. Fondata da Vespasiano Bignami e da un foltissimo gruppo di artisti Scapigliati milanesi il 13 gennaio 1873, nel 1931 la Famiglia Artistica di Milano si scioglie per evitare di doversi iscrivere al Sindacato Fascista di Belle Arti, volendo conservare il proprio carattere apolitico, come precisato nell’art. 2 dello Statuto. Nel 1946, il 10 febbraio, la Famiglia Artistica si ricostituisce con il nome di Famiglia Artistica Milanese.

Il Progetto Archivio FAM rappresenta la raccolta, catalogazione e diffusione di questi elementi storici rappresentati, in primis, dal patrimonio artistico ancora in possesso dell’attuale Associazione.

La concettualizzazione del Progetto Interplay – Archivio FAM è stata realizzata grazie all’istituzione di un apposito team composto da (in ordine alfabetico) Gemma Clerici, Niccolò D’Agati, Adelio Schieroni, Gregorio Taccola con il supporto cognitivo specialistico di Gaia Alfieri (patrimonio artistico e intelligenza artificiale), Ilaria Fiori (raccolta, gestione ed interpretazione dei dati archivistici) e Luca Tonelli (ingegnerizzazione del repository e degli aspetti informatici).

Una “ricerca straordinaria” presso la Permanente di Milano

Nel cuore di questo progetto, ideato e fortemente voluto dal Presidente della Famiglia Artistica Milanese, Adelio Schieroni, e dalla dott.ssa Gemma Clerici, si colloca la ricerca condotta da Elia Andreoli, giovane e promettente studioso. Lo studio ha preso vita grazie al supporto accademico del prof. Gregorio Taccola (Università Statale di Milano Bicocca), della dott.ssa Gemma Clerici (Famiglia Artistica Milanese) e del prof. Niccolò D’Agati (Vice Presidente F.A.M.), e si è avvalso della guida e supervisione della dott.ssa Elisabetta Staudacher, Responsabile archivio storico della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente.

La ricerca si è concentrata sulla documentazione relativa all’esposizione retrospettiva e contemporanea organizzata nel 1913 presso le sale del Palazzo della Permanente per celebrare il quarantesimo anniversario della Famiglia Artistica di Milano. Un evento che non solo consolidò il ruolo dell’associazione nella vita culturale della città, ma tracciò un bilancio della sua storia e del suo contributo artistico.

Un’iniziativa resa possibile dalla Borsa di Studio “Prof.ssa Dott.ssa Maria Pia Glingani”

Il progetto deve la sua realizzazione alla borsa di studio “Prof.ssa Dott.ssa Maria Pia Glingani”, istituita per onorare il lascito culturale di questa straordinaria figura accademica e promuovere l’eccellenza nella ricerca. Il finanziamento della borsa è stato generosamente offerto dal dott. Carlo Bozzali, il cui sostegno è stato cruciale per portare avanti questo ambizioso programma di studio. Questa borsa di studio incarna i valori della prof.ssa Glingani: un amore per il sapere, il rigore accademico e la volontà di trasmettere conoscenza alle nuove generazioni.

Quarant’anni di vita

Il risultato della ricerca è condensato in un approfondito resoconto intitolato “1873-1913: Quarant’anni di Famiglia Artistica di Milano celebrati alla Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente”. Lo studio si è concentrato sull’approfondimento delle relazioni storiche tra la Famiglia Artistica di Milano e la Permanente, con particolare riferimento al 40° anniversario dell’associazione. Attraverso l’analisi di materiali archivistici, cataloghi e documenti d’epoca, Elia Andreoli ha ricostruito l’impatto della Famiglia Artistica sulla scena artistica dell’epoca, sottolineando il dialogo tra tradizione e modernità che ha sempre caratterizzato l’associazione.

La Famiglia Artistica rappresentò

«un’esperienza unica nel suo genere. Perché unica? Perché ebbe la forza di dare voce a molti, moltissimi, ed in alcuni momenti, a tutti. Senza distinzione di idee artistiche, di provenienza o di ceto sociale. Perché anche negli anni successivi a quelli qui narrati ebbe il coraggio di fare fronte comune in Parlamento per difendere i diritti degli Artisti, perché non volle mai piegarsi a regimi autoritari, perché seppe rinascere non appena il vento della libertà riprese a lambire i volti degli Artisti. Fu unica anche perché non prevaricò mai sui movimenti  artistici e culturali che la frequentavano, sugli uomini e le donne che la componevano; anzi in alcuni casi fù così discreta da non essere nemmeno ricordata per tutto quello che ebbe la forza di fare.» 2

Un ringraziamento speciale

Il team di Progetto Interplay – Archivio FAM esprime la sua più profonda gratitudine al dott. Carlo Bozzali per il suo impegno nel finanziare questa importante borsa di studio. Il suo sostegno rappresenta un esempio di come la collaborazione tra privati e istituzioni culturali possa generare valore per l’intera comunità.

Verso il futuro

Il Progetto Interplay – Archivio FAM non si limita a celebrare il passato, ma guarda al futuro, promuovendo ulteriori ricerche e iniziative volte a rendere accessibile il patrimonio culturale della Famiglia Artistica di Milano a un pubblico sempre più ampio. Questa iniziativa rappresenta un modello di come le associazioni culturali possano rinnovarsi, valorizzando le proprie radici storiche per proiettarsi nel presente con dinamismo e creatività.

Sintesi dello Studio

1873-1913: Quarant’anni di Famiglia Artistica di Milano celebrati alla Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente.

Nel 1913, la Famiglia Artistica di Milano raggiunse il prestigioso traguardo del quarantesimo anniversario dalla sua fondazione. Per celebrare questo importante evento, l’associazione organizzò una grande esposizione retrospettiva presso la sede della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente, situata in via Principe Umberto, dal 1 ottobre 1913 al 1 gennaio 1914.

La mostra retrospettiva, progettata per raccontare la produzione artistica dei soci della Famiglia Artistica dal 1873 al 1913, si proponeva di illustrare le “tappe più caratteristiche dell’arte lombarda dell’ultimo quarantennio“. Per realizzare questo ambizioso progetto, fu istituito un Comitato generale per i festeggiamenti, presieduto dal conte Giuseppe Crivelli Serbelloni e composto da illustri soci dell’associazione come il pittore Filippo Carcano e lo scultore Eugenio Pellini. La direzione della Famiglia Artistica, affidata a Ermenegildo Agazzi, Giovanni Battista Gianotti e Guido Mazzocchi, collaborò attivamente con il Comitato.

La sede scelta per l’esposizione fu il Palazzo della Permanente, progettato dall’architetto Luca Beltrami e già da decenni luogo simbolo della cultura artistica milanese. Il Consiglio della Permanente accolse la richiesta della Famiglia Artistica durante una seduta del 22 febbraio 1913, concedendo l’uso degli spazi espositivi dal 1 ottobre al 10 dicembre, con un canone stabilito di 2.000 lire. Le condizioni finanziarie prevedevano che, qualora la Famiglia non fosse riuscita a coprire l’importo, la somma sarebbe stata trattenuta dagli introiti dell’esposizione. La Permanente si impegnò inoltre a coprire le spese per il riscaldamento e a fornire gli addobbi delle sale.

Le principali informazioni relative alla mostra e alla sua organizzazione sono emerse dai documenti conservati presso l’archivio della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente. In particolare, all’interno del fondo dedicato agli allestimenti delle mostre d’arte (M.A.A.), si trova una busta intitolata “Mostra della Famiglia Artistica nel 40° anniversario. 8 novembre 1913 – 1 gennaio 1914”, contenente quattro fascicoli:

  • Fascicolo 12: Corrispondenza con la Famiglia Artistica e appunti di sedute di consiglio;
  • Fascicolo 13: Elenco delle opere esposte;
  • Fascicolo 14: Documenti relativi ai ritiri delle opere;
  • Fascicolo 15: Rendiconto delle spese.

Ulteriori dettagli sono stati ricavati dai verbali delle sedute del Consiglio della Permanente (registro C6, 1911-1916) e dagli articoli pubblicati nella cronaca milanese del “Corriere della Sera”, che hanno offerto un quadro più ampio sul contesto culturale e sull’accoglienza della mostra da parte del pubblico.

(*) a cura di Gemma Clerici, Elia Andreoli ed Adelio Schieroni

Note

  1. La data è simbolica in omaggio al 7 dicembre del 1966, giorno in cui la Famiglia Artistica Milanese ha ricevuto la Medaglia d’oro di Benemerenza del Comune di Milano.
  2. Libro dei 150 anni della Famiglia Artistica, “Insieme si può. Insieme si fa – I 150 anni della Famiglia Artistica” di Adelio Schieroni, pag. 3.

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1873-1913 Quarant’anni di Famiglia Artistica di Milano celebrati alla Permanente
Un Ponte tra Storia e Innovazione Culturale