E’ sempre stato così. Quando gli esseri umani si privano della maggior capacità che essi hanno rispetto a tutti gli altri esseri viventi (ossia la capacità di ragionare ovvero di scambiarsi informazioni, elaborarle e giungere ad un risultato soddisfacente per tutti gli interlocutori) prendono il predominio gli istinti primordiali e, su tutti, la violenza.

Esistono nelle organizzazioni sociali vari tipi di violenza: la violenza verbale, il mobbing, etc. ma mi vorrei concentrare sulla violenza fisica, ovvero quella che promuovendo sofferenze fisiche (torture di vario genere ad esempio) fino alla morte si prefiggono di sottomettere altri esseri umani alla propria volontà.

Gli ultimi atti di violenza planetaria risalgono all’ultimo conflitto mondiale. Alla fine della guerra i Paesi di tutto il mondo consci della enorme perdita di vite umane, distruzione, sofferenze che questa aveva comportato, al fine di evitare il ripetersi di tale sciagura, si sono dotati di strumenti internazionali atti a mediare le controversie tra i popoli, a farli ragionare e a fare da argine per lo sviluppo di successivi, possibili conflitti (Onu su tutti ma anche strumenti finanziari di supporto per quei Paesi in difficoltà come Fmi, Banca Mondiale, etc.).

Tutto sommato questo assetto istituzionale ha garantito, se non la pace in tutti i Paesi del mondo (conflitti locali o regionali hanno continuato a manifestarsi) la possibilità di vivere e prosperare in pace in molti Paesi del mondo ed ha evitato il ripetersi di un conflitto mondiale.

80 anni di pace!

Ma in questi ultimi decenni, in particolare negli ultimi 35 anni le motivazioni che furono alla base della nascita di questo assetto istituzionale e dei relativi strumenti, così come gli obiettivi che gli stessi si prefiggevano si sono affievoliti a tal punto che oggi l’Onu non ha praticamente più voce in capitolo nelle controversie internazionali. E’ diventato, di fatto, un ente inutile. Non ha voce in capitolo né politica, né militare. Assistiamo infatti inermi a 2 conflitti importanti (invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa e attacco terroristico in Israele da parte di Hamas con controffensiva di Israele nella striscia di Gaza, in Libano, etc.) nei quali l’Ente internazionale (Onu) creato dopo la seconda guerra mondiale per garantire la pace, mediare tra le esigenze dei vari Paesi, evitare i conflitti e che dispone per raggiungere questi scopi anche di uno strumento militare non può nulla! Anzi, nella fattispecie, le sue basi militari (Unifil) poste al confine tra il Libano ed Israele proprio per evitare contatti diretti tra i due Paesi ed evitare tensioni e conflitti armati vengono addirittura bombardate dai contendenti.

Dobbiamo fermarci e riflettere su questo status quo.

Ci troviamo in una situazione nella quale essendo venute meno le motivazioni che originarono la nascita dell’Onu e di tutto ciò che ne conseguì, dimenticati gli obiettivi che tale assetto  internazionale si prefiggeva di conseguire, i vari attori (grandi e medie potenze planetarie: Usa, Federazione Russa, Cina, India, Israele, ma anche Sudafrica, Brasile, Venezuela, Corea del nord, per non parlare dei vari Paesi dell’Unione europea) viaggiano individualmente, perseguono strategie singole sullo scenario internazionale.

Altro che mondo multipolare! Ci troviamo in un CAOS MONDIALE dove l’assenza di strumenti di mediazione promuove la TEORIA DEL GAS ovvero ogni player gioca per suo conto cercando di conquistare più spazio possibile (le due guerre in corso ne sono un esempio). Questo assetto inevitabilmente porta alla violenza ed alla guerra e, se non invertiamo la rotta ci porterà verosimilmente ad un altro conflitto di dimensioni planetarie.

Fermiamoci in tempo!

Tecnicamente la soluzione sarebbe semplice. Non occorre inventarsi grandi cose. Basterebbe ristabilire, riformandolo alle nuove esigenze dei Paesi che in questi 80 anni di Pace si sono evoluti e sviluppati (la domanda di multipolarità) le prerogative ed i poteri dell’Onu, basterebbe che i Paesi dell’Unione europea si rendessero conto che da soli non avranno più voce in capitolo nello sviluppo dell’umanità e condividessero la necessità di realizzare gli Stati uniti d’Europa.

Quello che è più difficile e che manca sono le coscienze. Mai nell’umanità i moniti degli intellettuali, dei capi delle varie professioni religiose (il Papa in primis) sono cadute nel nulla, non hanno avuto alcun effetto nelle coscienze dei governanti come dei popoli. Ricordo che solo 40 anni fa i moniti, le speranze di libertà e di fede professati da Papa Wojtyla sortirono ben altro effetto nei popoli dei Paesi dell’Est Europa che sfociarono nella caduta del muro di Berlino e nella liberazione dalla tirannia di molti Paesi.

Ecco in soli 40 anni siamo diventati insensibili, agnostici, egoisti e prepotenti a tal punto da non vedere più l’abisso davanti a noi anzi assistiamo al Patriarca della Chiesa ortodossa russa che inneggia alla Guerra!

FERMIAMOCI IN TEMPO!