«Ora sei un guerriero. Hai imparato a maneggiare la spada. Io ti ho insegnato ogni segreto. Ma ricorda di continuare a imparare. Incontrerai altri maestri, ti sveleranno altri segreti. Non si è mai campioni: anche se è giusto aspirare a diventarlo.»
«Dici che non finirò mai di trovare chi può battermi?»
«Certamente. E quand’anche riuscissi a battere il migliore dei migliori, ci sarà sempre chi ti batterà.»
«Addirittura. Tu, maestro, sai il suo nome?»
«Lo possono sapere tutti: pure tu, se usi occhi per vedere e cervello per riflettere.»
«Ha battuto anche te?»
«Ti ho detto: è imbattibile. Mai ho pensato di accettare la sfida.»
«Ma se io invece volessi misurarmi con questo essere misterioso, come devo fare: dove lo trovo?»
«Non è un essere misterioso. Lo puoi trovare ovunque. Per esempio, ti si svelerà se andrai al Piccolo Lago delle Ninfee. Entra nel lago fino ai polpacci, con la spada già sguainata e pronta a colpire. Mentre brandisci la spada, insulta il lago minacciando di colpirlo.»
Il giovane trasecola. «Maestro, non capisco: insultare il lago? Il lago non parla: non mi risponderà.»
«Infatti. Allora tu abbassa la spada e mena dei grandi fendenti alla superficie: colpisci il lago con la tua lama, una volta, due volte, dieci volte.»
«Maestro, scusami, continuo a non capire: non ho mai visto un lago combattere con un un guerriero a colpi di spada. Tu mi hai detto che esiste chi mi può battere: ti sto chiedendo di indicarmi chi lo può fare.»
«E io te lo sto dicendo, ragazzo. Ti ho indicato il lago qui vicino, ma se fai qualche miglia e percorri la Valle dei Grandi Alberi arrivi al Grande Mare. Ecco: lago o mare, non cambia. Quel che conta è che tu, se vorrai ottenere la Vittoria Vera, quellaMaiuscola, e non la vittoria minuscola che puoi conquistare sul miglior guerriero al momento esistente, dovrai assomigliare all’acqua. Di un lago, di un mare, di un fiume.
E’ l’acqua che è imbattibile. Nessuno la sfida a duello: nessuna lama le infligge la minima ferita. Perché, se pure qualche pazzo lo facesse, lei si aprirebbe, accoglierebbe la spada e si richiuderebbe subito senza subire danno alcuno. Impassibile: tornando calma come prima. Avrei potuto indicarti la roccia del Grande Monte qui accanto. La roccia è il mito dell’uomo forte-e-duro, tutto d’un pezzo, mi-spezzo-e-non-mi-piego. In effetti, in questo caso, la tua spada, se prendesse a stoccate la roccia, si spezzerebbe al primo colpo e la roccia vincerebbe. Ma la roccia, a rifletterci bene, è un mito di cartapesta: titilla la pancia, ma non sollecita il cervello. Rassicura solo chi si lascia sedurre dalla prima impressione.Se cerchiamo la forza vera, l’acqua è campionessa assoluta. Vince su tutto: per la sua fluidità, incontenibile, e la sua variabilità, sorprendente. L’acqua si adatta, si trasforma. Ghiacciando, evaporando. Facendosi pioggia, nebbia, grandine, neve,ghiaccio. Essendo torrente, cascata, fiume, lago, stagno, mare, oceano. Ed è l’acqua che è capace di sbriciolare qualunque roccia. A ondate o goccia a goccia. Con la violenza o con la carezza. Con l’impeto o con la perseveranza. Sì, con l’acqua non serve la spada. Certo, non siamo e non possiamo diventare acqua. Ma se facciamo in modo da assomigliarle il più possibile, se a lei facciamo lo sforzo continuo di ispirarci, non avremo mai bisogno di usare la spada. Perché tutti capiranno, vedendoci simili all’acqua, che la nostra vera forza non è nella spada. E’ oltre.»
Il giovane è colpito: come se gli fosse stata inferta l’ultima e definitiva stoccata.Il maestro sorride, benevolente. E si lascia andare a uno dei suoi abituali commenti ironici.
«Semplicissimo, no? Dunque, lo so, difficilissimo. Nulla è più difficile delle cose semplici.»
MASSIMO FERRARIO, 1946, La vera forza, ‘Mixtura’ (masferrario.blogspot.com’), sezione ‘Favole&Racconti’, 14 agosto 2023
Libera rielaborazione creativa di un testo di Paulo Coelho, Maktub-Destino, 1994, La Nave di Teseo, 2023, traduzione di Rita Desti, estratto, p. 118).
(NB: Nel testo di Paulo Coelho viene individuata la roccia come invincibile: qui invece si è scelta l’acqua).