Probabilmente subdora di autocelebrazione ma anche questo numero ci soddisfa e ci sembra interessante. Insomma vale la pena di dedicarci un po’ di tempo per leggerlo. Per prima cosa i doveri (e il piacere) dei padroni di casa nell’accogliere un nuovo autore, Paolo Mottana, prof di filosofia dell’educazione e pedagogia immaginale all’Università di Milano Bicocca, che, «Zumpappazumpappazumpappappà», si e ci augura che «l’intelligenza artificiale, sicuramente migliore della nostra, sfugga di mano agli apprendisti stregoni che ce l’hanno nelle loro mani adesso e, lasciata a sé stessa, ci guardi con un po’ di compassione e rimetta le cose un po’ in ordine, ci restituisca il senso di qualche priorità mettendo in castigo la nostra sconfinata arroganza, il nostro insopportabile autismo, insomma la merda che siamo diventati».
Bello e vernacolare l’intervento di Laura Profeta Lambiase sul “Paese dei felici bugiardoni”, visto che «raccontar fole è un esercizio di stile di chi comanda questo felice Paese». Tutt’altro che indiretta l’allusione al nostro Paese. Un articolo che parla di una «Piccola Fiammiferaia che si è avvalsa della Grande Fiamma della Stregoneria per occupare a pieni voti lo sfarzoso scranno del Potere».
Sempre contro questa povera ex piccola fiammiferaia se la prende Luca Massacesi nel suo intervento che, in effetti, viviseziona un video-annuncio della premier, ma in realtà solo come esempio concreto dell’attitudine della nostra, e non solo nostra, classe politica di prendere in giro i suoi sudditi, ops! volevo dire elettori, con “una comunicazione diversamente etica”, ovvero NON etica, né autorevole. «Una comunicazione etica non è semplice da ottenere. Occorre avere coraggio, trasparenza e determinazione. Una comunicazione etica è una comunicazione autorevole, ovvero una comunicazione che trasmette conoscenza.»
Dall’etica alla coscienza. Il salto lo fa Mirko Compagno riflettendo sulla “coscienza dell’intelligenza artificiale”. «La coscienza è la capacità di avere esperienze soggettive, di essere consapevoli di sé e del mondo circostante. Applicata all’AI, significa chiedersi se una macchina possa realmente ‘sentire’ o se si tratti solo di una sofisticata simulazione». Quali sarebbero le implicazioni etiche e sociali?
Antonio D’Antonio prosegue con il suo manuale di “Scienze dell’organizzazione in dieci punti” con la quarta tappa parlando di “Herbert Simon e le decisioni a razionalità limitata”. L’idea di Simon «è quella di una organizzazione sempre frutto dell’accumulazione delle decisioni, attraverso le esperienze, gli errori, i risultati e le soluzioni date ai problemi, che si traducono poi in “programmi” organizzativi codificati e utilizzabili per le diverse funzioni dei processi lavorativi e produttivi».
«Non esiste un’immagine più adatta del surfista che solca onde gigantesche per sintetizzare sia la complessità del contesto e del momento storico che stiamo vivendo (permacrisi), sia le particolari skill richieste per gestire un’impresa oggi!» secondo Antonio Angioni che impone ai «progetti di riposizionamento strategico il tema della volatilità, di come cogliere opportunità nell’incertezza».
«We will always meet people who will consider us guilty of their troubles, and everyone gets what they deserve.» Marisol Barbara Herreros introduce il suo intervento con dei versi in inglese del “bardo” (William Shakespeare) constatando come siano rimasti nell’inglese quotidiano dei nostri giorni e dedica delle riflessioni a ciascuno di essi.
Passando alle “rubriche” di questo Caos management 156, abbiamo per “inpocheparole” il testo di Marcus Buckingham e Curt Coffman “Manager, quelli grandi” scelto e commentato da Massimo Ferrario. Chi sono i grandi manager? Per saperlo basta cliccare qui.
E quali sono i pensieri dei manager, grandi o piccoli, quando escono dall’azienda e salgono in macchina per tornare a casa? Ce li propone Franco Marmello nella forma di poesie ermetiche; delle rivisitazioni moderne degli haiku (俳句? [häikɯ]), un componimento poetico nato in Giappone nel XVII secolo.
Graziella Falaguasta ci porta in Sardegna per presentarci un presidio di libertà e di democrazia, La Gazzetta del Medio Campidano, presentandoci i suoi dominus, Gian Paolo Pusceddu e la sua compagna di avventure e moglie, Antonietta Nolli, e la loro decisione di passare la mano alla redazione per dare continuità alla pubblicazione. «Il salto culturale e di impegno personale richiesto ai nuovi soci che hanno deciso di scommettere su questa nuova avventura micro-imprenditoriale è notevole».
Alla nuova serie televisiva di Sky e Now “Lockerbie: Attentato sul volo Pan Am 103” è dedicata l’attenzione di Simone Corami. Parla di una miniserie che «ripercorre una delle pagine più tragiche della storia moderna: l’esplosione del volo Pan Am 103 il 21 dicembre 1988, che causò la morte di 270 persone, tra passeggeri e residenti della cittadina scozzese di Lockerbie. La serie unisce ricostruzione storica, dramma personale e riflessioni geopolitiche, concentrandosi sulla lotta del dottor Jim Swire (Colin Firth) per ottenere giustizia dopo la morte della figlia Flora.»
A metà tra le cronache degli spettacoli e la gestione manageriale degli eventi è l’intervento di Ermanno Veccia sulla “complessità del festival di Sanremo”. Veccia esamina le varie fasi dell’organizzazione di un festival, gli attori coinvolti, non solo i cantanti ma anche le case discografiche, le maison di moda, gli sponsor, il Comune di Sanremo, la Rai e le relazioni tra questa moltitudine di interessi economici.
Come affrontare le crisi in corso sul pianeta? Luigi Campanella, chimico e professore di elettrochimica ci introduce alle “nuove frontiere dell’energia” parlandoci dell’idrogeno «Dal punto di vista fisico si tratta di un processo piuttosto semplice: basta immergere nell’acqua pura due elettrodi e far passare al loro interno della corrente elettrica. Le molecole di acqua si scinderanno in idrogeno e ossigeno», ma ciò che appare semplice in realtà diventa poi più complesso.
Chiude il numero una questione di grande attualità, che apparentemente esula dalle materie di interesse per il management italiano, ma, in fondo, sappiamo che non è proprio così. Parliamo di geopolitica e in particolare della guerra tra la Russia e l’Ucraina e più in generale dello scontro tra i grandi imperi che, purtroppo?, non vede in competizione l’Europa nonostante i tre trilioni di dollari della sua economia annuale e gli oltre 450 milioni di abitanti
Introduciamo il tema un intervento monito di Walter Zanuzzi su “Il mondo capovolto e il fallimento della politica e delle strategie militari” che commentando l’evoluzione post Trump del conflitto tra la Russia e l’Ucraina sottolinea che «cedere di fronte alle pretese di una potenza nucleare solo per il timore che possa usare quest’arma significa infrangere il più basilare principio di libera convivenza umana su questo pianeta». Un testo che legge più nella Russia che negli altri attori coinvolti nel conflitto, la causa di tutti, molti?, mali.
Prosegue questa riflessione sul conflitto in Ucraina con il video di una conferenza in cui Jeffrey Sachs scuote i parlamentari europei sulla “Nato e il futuro dell’Europa” tenuta a febbraio 2025 presso l’Unione europea. CLICCA QUI: video
Insomma chiudiamo questo bel numero di Caos management con una certa angoscia sulla coscienza.
Per approfondire o commentare questi articoli o inviare segnalazioni scrivete a redazione@caosmanagement.it .Buona vita!!!
Marisol Barbara Herreros
Direttore Responsabile
COMUNICAZIONE DI SERVIZIO PER I LETTORI
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