Il Cile, ultimo paese del Sudamerica in bilico tra la Cordillera de Los Andes e l’Oceano Pacifico, è senz’altro un paese strano. Tra gli eventi che ogni tanto ci fanno saltare alle prime pagine della cronaca mondiale, ahimè, ci sono i terremoti che attraverso il tempo hanno modificato il paese, il paesaggio ed i suoi abitanti lasciandoci un terrore atavico che si sveglia in qualsiasi momento.
Nel 27 febbraio 2010 ci fu un terremoto di magnitudo 8.8, il più potente dal 1960. L’epicentro nella regione centrale di Maule: muoiono 524 persone con una mega scossa e conseguente tsunami nel sud del paese.
A questo punto, la Corfo (Corporación de Fomento de la Producción) che ha come mission migliorare la competitività e la diversificazione produttiva del paese, ha pensato bene in trasformare il disaggio e la precarietà creata dall’ennesimo terremoto e creare Start-Up Chile.
Un programma creato dal Governo del Cile, che cerca di attirare in fase iniziale gli imprenditori ad alto potenziale per il bootstrap usando il Cile come una piattaforma globale. L’obiettivo finale di questo programma è quello di posizionare il Cile come il hub di innovazione e imprenditorialità più forti dell’America Latina (per iniziare) mettendo a disposizione l’ecosistema economico locale quale piattaforma di decollo per guardare al pianeta.
Il Lunedì 16 maggio ho assistito all’evento organizzato da Lazio Innova S.p.A. insieme a Start-Up Chile, con la presenza dell’ambasciatore del Cile in Italia, Dr. Fernando Ayala e la presentazione di Sofia Del Sante D., Impact & Networks Director di Start-Up Chile.
La presentazione fatta dalla giovanissima Del Sante è stata di gran impatto sia per il suo entusiasmo sia per la chiarezza convincendo ampiamente il pubblico in sala. (Tutto l’evento si è svolto in inglese).
Foto di Maria Angelica Alvarez, addetto Stampa, Ambasciata del Cile
Effettivamente, Sart-Up Chile è una realtà che cammina svelta, veloce, che ha già attirato imprenditori di tutto il mondo e si è guadagnato a pieno titolo quello di essere uno degli hub dell’innovazione mondiale e senz’altro il più attivo di tutta Latin America.
I numeri parlano chiaro, ricevono almeno tra le 200 alle 250 società ogni anno provenienti da tutto il mondo, non solo dalla America Latina, ma anche dagli States, da Israele, da Afganistan e ci sono già delle imprese innovative italiane che hanno partecipato con successo al loro programma. Effettivamente, non è assolutamente necessario essere cileno per partecipare.
La parola chiave è innovazione, ma non solo, perché il programma prevede anche il trasferimento di know-how dagli imprenditori direttamente alle università, alle aziende, a tutto il mondo produttivo del paese. Significa che le imprese che vengono selezionate per partecipare al programma e che vengono finanziate del governo del Cile hanno il diritto/dovere di diventare operative nel paese con un periodo stabilito a seconda del programma utilizzato. Questo periodo sta già avendo un impatto sociale non indifferente che promuove la innovazione e la imprenditorialità nei migliore dei modi.
Foto di Maria Angelica Alvarez, addetto Stampa, Ambasciata del Cile
Uno dei focus è stato l’imprenditorialità femminile, dando ampio spazio alle donne fondatrici di start-up, stimolando pienamente il loro operato.
Foto di Maria Angelica Alvarez, addetto Stampa, Ambasciata del Cile
Gli esempi sono tanti, e sono veramente di un successo strepitoso, scatenando una reazione che proviene dall’ultimo posto geografico del sud del mondo, e che non sappiamo nemmeno dove arriverà.
Foto Start-Up Chile
A me basta e avanza per poter dire che sono orgogliosissima di essere cilena, e vi invito ad informarvi e partecipare numerosi perché ne vale ampiamente la pena!!!
http://startupchile.org/
Instead of changing the world through revolution,
we can change the world through #innovation