(dove stiamo andando, where are we going, donde que estamos yendo?)
Stiamo sicuramente vivendo un’era di transizione, e ci troviamo universalmente in uno scenario che assomiglia sempre di più ad un campo di battaglia senza nessuna regola, dove tutto è permesso in nome della sacra finanza. Una volta le battaglie erano cruente, brutte, sporche e disastrose ma avevano le loro regole e tutti i partecipanti le rispettavano. Ora si compete per la distribuzione del potere relativo agli scambi di prodotti e servizi a più alto valore aggiunto e tutto può capitare anche e soltanto online. Gli scambi la maggior parte delle volte, sono soltanto degli scambi finanziari, azionari, che vengono trasferite nelle istituzione finanziarie nel pianeta.
Da una parte è chiaro che questo ha permesso l’ingresso dei paesi emergenti ad entrare nella sfera di controllo della economia trasformando in pochi anni il panorama al quale eravamo abituati. La Cina è l’esempio più eclatante ma non l’unico. La così detta globalizzazione ha portato con se la perdita di baricentro del mondo, del suo mutato equilibrio o maggiore disequilibrio. In una sorta di nemesi della storia o di eterogenesi dei fini, la liberalizzazione dei movimenti di capitale, la deregolamentazione dei mercati finanziari, l’internazionalizzazione della tecnologia e l’imposizione di regole al commercio internazionale – sostenute prima di tutto dai governi britannico e statunitense – avrebbero finito con il rivoltarsi contro coloro che hanno voluto, costruito, dotato di dignità intellettuale e difeso questo sistema, frammentando e trasferendo al resto del mondo un potere che per secoli era stato appannaggio dei sistemi occidentali.
Se aggiungiamo l’incredibile sviluppo di know how, delle innovazioni tecnologiche, dell’influenza nella vita quotidiana che ha avuto e sta avendo sempre di più la crescita e distribuzione della AI (Artificial Intelligence) avremo un quadro più definito di cosa sta succedendo.
La AI interfiere/influenza direttamente le nostre vite. Si va dalla guida autonoma delle automobili per spostarci senza pericoli, alla piattaforma che incrociando i dati dei pazienti può decidere le dosi di farmaci più adeguata e così non solo salvarlo ma contemporaneamente allungargli la vita, alla consegna fatta direttamente dai droni, alla prima opera d’arte dipinta “artificialmente” e venduta ad un’asta, al riconoscimento facciale degli animali che fa bene dai cani agli elefanti, e possiamo andare avanti con altri esempi ancora per molto.
In Cina, per esempio, l’intelligenza artificiale annuncia anche le notizie alla TV. Un capitolo a se è quello composto dagli AVs (Autonomous Vehicles) che oggi si trovano sul punto di una nuova rivoluzione nell’industria del trasporto.
E naturalmente la politica è cambiata diventando più arida, più disinvolta, cercando di raggiungere risultati disperatamente in meno tempo e soprattutto a costo di qualsiasi principio o valore umano trasgredendo istantaneamente il senso di quello che è considerato le norme della politica stessa: “Scienza e tecnica, come teoria e prassi, che ha per oggetto la costituzione, l’organizzazione, l’amministrazione dello stato e la direzione della vita pubblica”.
Di questi tempi chi governa – e credo questo sia un fenomeno mondiale – sentito più fortemente in Italia per il poco senso civico di appartenenza degli Italiani in generale, per il loro forte individualismo, regionalismo e contrapposizione del Nord con il Sud, la politica ed i suoi governanti spingono al parossismo le contrapposizioni con l’interesse di creare confusione dove la gente viene spinta dalla opinione dei media e soprattutto dal web dove più convenga a loro. Al momento, possiamo dire senza problemi che siamo un esempio lampante di questa situazione. Una dichiarazione fatta con un video in Facebook ha più valore della costituzione, e credo di non esagerare.
Tutto questo, banalmente, a mio criterio, ha destabilizzato economicamente il mondo nel quale siamo cresciuti, e ci troviamo a districarci in un mondo economicamente infinitamente più complicato e difficile per l’uomo medio che deve vivere e sopravvivere creandosi una piccola realtà nella quale svolgere al meglio quello che sa fare meglio e gli piace (idealmente) o come la maggior parte dei cristiani sgomitando e lottando senza risparmiarsi per portare avanti una esistenza più o meno dignitosa. Se in più, ci si trova con una famiglia a carico, la cosa diventa molto più complessa. Mamma e papa devono senz’altro lavorare entrambi per poter garantire il minimo necessario a tutti, e se si deve garantire anche il benessere entriamo già in quello che è la lotta vera.
La sensazione è che ci sia stato una evoluzione negativa dalla testa della piramide arrivando giù, giù al basso della piramide stessa, dove da una parte si parla di condivisione, anzi, di share, di team building, del team coaching e dall’altra ognuno si muove come un pescecane disposto ad azzannare chiunque si metta sulla sua strada. Una mescola di avidità intrinseca nell’essere umano per il possesso e la necessità di mantenersi a galla nella miglior forma possibile.
A parole, i consulenti odierni offrono alle aziende dei sistemi per far lavorare meglio le persone assieme, si parla di performance collettiva, di rapportarsi diversamente con gli stakeholder per ingaggiarsi in maniera più costruttiva con tutti loro. Si parla di cambiamento collettivo, di necessità di apprendimento veloce per non rimanere indietro contemporaneamente alla necessità dell’individuo di mantenere alta la sua performance personale.
Qualche volta tutto questo può funzionare e qualche volta no, ancora è presto per poter dare un giudizio totale, ma di quello che sono assolutamente sicura è che chiunque lavori oggi in qualsiasi tipo di organizzazione deve necessariamente diventare un vero equilibrista per mantenersi a galla senza affogare.
E speriamo che la AI, e la AVs, e la AR (Augmented Reality) ci portino in ogni caso un mondo migliore!
Fonti:
Limes: La Finanza Occidentale domina il mondo.
Barbara Parmeggiani: Team Coaching Keywords
Usman Qayyum: Real-time SLAM for Autonomous Vehicle