AGISCI IN MODO DA CONSIDERARE L’UMANITA’ COME SCOPO
E MAI COME SEMPLICE MEZZO… (Immanuel Kant)
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RIBADIAMO
Negoziare, trattare è un bisogno fondamentale dell’uomo
Il processo di comunicazione negoziale si finalizza, però, soltanto quando l’informazione da noi trasmessa (la proposta da noi fatta) raggiunge lo scopo di orientare il comportamento del nostro interlocutore e appare al suo vaglio:
- UTILE, in quanto favorisce la sua crescita, il suo arricchimento culturale e Pratico
- VALIDA, un quanto suscita in lui associazioni di idee o sentimenti che fanno scattare i suoi comportamenti verso l’obiettivo da noi suggerito
La comunicazione negoziale si realizza soltanto nella partecipazione, solo là viene trasmessa informazione. In altre parole il messaggio diventa una comunicazione negoziale solo in conseguenza della partecipazione suscitata: fenomeno in cui esso ha un aspetto sociale, di gruppo, relazionale, metacomunicazionale
LA PROPOSTA NEGOZIALE DEVE PORTARE LA CONTROPARTE A GESTIRE UN RUOLO GUIDA – I compiti dell’uomo, i suoi ruoli sociali, le cose che egli fa o crede di fare per forza e per dovere -come già detto- se non rappresentano per lui dei vissuti positivi e consapevoli lo allontanano dalla sua natura di creatore, lo costringono in recinti che diventano delle pericolose barriere contro le quali si fermano i messaggi in uscita (ha l’impressione di non spiegarsi bene con gli altri). Attraverso queste stesse barriere vengono filtrati negativamente anche i messaggi in entrata (si sente sovente aggredito anziché servito dalle informazioni che gli altri gli inviano).
La qualità della vita aumenta per ognuno di noi in relazione alla nostra capacità di valutare gli eventi sviluppando un pensiero negoziale critico, positivo, costruttivo.
INSISTIAMO
Se non funziona dobbiamo capire il perché. Quali idee mettere in pratica per
salvaguardare ciò che è OK e migliorare ciò che non lo è ancora. In assenza di un
buon lavoro in questo senso, viene a mancare la gratificazione, elemento di
equilibrio essenziale per l’essere umano, in relazione al vissuto di qualsiasi tipo di
ruolo. Ogni frustrazione provocata da cattivi ritorni relativi ai compiti svolti si
trasforma in un furto permanente di energia. Ci vengono a mancare le forze di
recupero: creatività, fantasia, pensiero positivo. Forze che rischiamo di convogliare
unicamente nel tempo libero: gioco, hobby, sport… spazio troppo piccolo e breve nella vita sociale per consentirci una gratificazione costante in grado di rispondere in modo rappresentativo alla nostre pulsioni vitali.