L’impatto della Quarta Rivoluzione Industriale 4.0 sul lavoro basata sulla robotizzazione e la dematerializzazione digitale dello sviluppo renderà il lavoro tradizionale un qualcosa che, come l’ isola che non c’e , si cerca ma non si trova; questo accadrà se non modificheremo alle radici il modello di sviluppo contemporaneo per dar vita a molte opportunità di lavoro socialmente innovativo e creativo.
Il Lavoro tradizionale con la nuova concezione di sviluppo della industria 4.0 cambierà rapidamente pertanto il lavoro socialmente creativo sarà consapevolmente da innovare.
In ogni momento storico di cambiamento si aprono alternative che sbloccano le possibilità di rinnovare obsolete modalità di concepire la realtà evolutiva dello sviluppo sociale ed economico.
(1)-http://nuovadidattica.lascuolaconvoi.it/agire-educativo/2-la-mediazione-plurale-nel-lavoro-educativo/thomas-samuel-khun/
Purtroppo l’uomo contemporaneo si comporta come colui che cerca il suo cappello ovunque e non lo trova perché lo tiene sulla sua testa cosi che similmente non pensa che le radici della regressione progressiva della crescita economica e sociale risiedono nelle modalità riduzioniste incluse nella concezione meccanica della scienza e della cultura del progresso industriale, la quale è stata fondata sulla paradigma utile per la costruzione di macchine anziché sulla comprensione della evoluzione della vita biologica e relazionale.
Pertanto al fine di evitare motivi irreversibili di crisi permanente diventa oggi necessario superare obsolete concezioni meccaniche che in primariamente determinano insanabili contraddizioni logiche.
La prima tra esse e il “Dualismo Kantiano tra Fenomeno e Noumeno” che rende trascendente il pensiero cosi da affermare un “Realismo Ingenuo” della concettualità meccanica per la quale si ritiene oggettivo ciò che è solo una nostra rappresentazione del mondo esterno costruita dal cervello.(2)- https://www.caosmanagement.it/n67/art67_03.html
Legenda:
LE = Left Hemisphere
RE = Right “
G = on-off -Glands
M = Mirror- Neurons (empathy)
T = Thalamus (Lateral Vision) (emotions)
P = Pituitary Gland (impulses & attention, in connession with Amygdala and Locus Coeruleus)
O = Occipital Brain, composed by layers V1-V2-V3-V4
C = Cerebellum
http://www.crystalinks.com/reptilianbrain.html
Infatti dalla neuro-chimica sappiamo che “non” ci sono occhi nella idea di un “soggetto isolato ed astratto” che al posto nostro percepisce oggettivamente la realtà. Diversamente sappiamo che quando gli occhi di una persona reale vengono temporaneamente accecati da un forte flash di luce i recettori fotochimici non emettono il segnale neuronale e pertanto rimaniamo temporaneamente come fossimo al buio malgrado la intensità luminosa esterna sia elevata.
Ciò significa che quando normalmente apriamo gli occhi non vediamo oggettivamente la luce esterna ciò i quanto la sensazione di luce che percepiamo “non” é oggettivamente quella dei fotoni della luce interagenti nell’ambiente esterno ma altresì proviene dalla sensazione cerebrale interiore che crea una immagine di luce diffusa che in realtà è quella prodotta dal cervello.
Infatti sappiamo che l’impulso neuronale, generato dalla reazione fotochimica dei coni e bastoncelli della fovea, va a stimolare le sinapsi cerebrali, in particolare quelle bioelettriche che avvicinando il “gap” tra le cariche positive e negative emettono “sparks” di luce ( “biofotoni” ); quindi è la produzione cerebrale di luce all’interno del nostro cervello quella che genera la effettiva sensazione dei luminosità che vediamo. (3)- https://www.caosmanagement.it/n67/art67_03.html
Dallo sviluppo della storia delle conoscenze sappiamo come l “realtà percepita” non sia mai stata la stessa nel quadro del cambiamento dei paradigmi di sviluppo storico dei sapere sociale.
(4)- https://noemalab.eu/ideas/essay/tempo-–-bidimensionale-nell’arte
In seguito agli sviluppi della “Intelligenza Artificiale” che permettono la visione di una “Realtà Virtuale” oggi sappiamo che gli ologrammi che osserviamo in tre dimensioni (3D) sono fisicamente costituiti da immagini piatte che assumono la visione tri-dimensionale solo nel cervello che le osserva.
Si tratta senza ombra di dubbio che la terza dimensione in cui si esplica un ologramma nella visione cerebrale non è oggettiva, ciò proprio in quanto la nostra percezione del mondo esterno è stata biologicamente programmata per elaborare immagini visive tridimensionali poiché esse fanno seguito a costruzioni cognitive che si limitano a descrivere il mondo materiale come reale oggettivazione della realtà della vita, che in verità sappiamo essere molto più complessa per essere coerente con tutte le altre forme di energia che non vediamo.
(5)- https://dabpensiero.wordpress.com/2015/04/07/linterpretazione-quantistica-della-percezione-e-il-cambiamento-di-conoscenze-nella-scienza-e-nell-arte-contemporanea/
La organizzazione del lavoro sociale del futuro, sulla base del riduzionismo meccanico della scienza, somiglia quindi “Isola che non c’e” in quanto in assenza di un netto cambiamento del paradigma della oggettività della percezione materiale del mondo, la mancanza di lavoro diverrà una carenza effettiva che provocherà un regresso irreversibile della società e dell’ ambiente. Di conseguenza diviene una esigenza prioritaria rimodulare le nostre concezioni della creatività dello sviluppo in modo che esse non siano più limitate da concezioni di oggettività percettiva che come nel “Mito della Caverna di Platone” ci costringono ad essere prigionieri di una illusione materialistica di ombre olografiche come condizione di apparenza cerebrale ed inganno mentale che progressivamente ci condurrà verso una irreversibile catastrofe biologica e ambientale dei sistema vivente sul nostro Pianeta.
Simili considerazioni hanno dato origine al “Principio Olografico” sviluppato dall’istituto Astronomico del FERMI-LAB – in USA, dove si studia la Astrofisica Quantica, partendo dal fatto noto che suddividendo un ologramma piatto in due parti, ogni metà e in grado di far vedere tutta la figura in 3D. Allora gli scienziati del FERMI LAB hanno ritenuto che fosse possibile suddividere il Quadrivettore della Energia dell’Universo, definito come “HOLOMETER” in (4D) nelle varie dimensioni della “matrix del cronotopo” cosi da suddividerla in (4-1) dimensioni, che sono quelle del mondo materiale che percepiamo in 3D, per poi proiettarla in (4-2) cioè in due Dimensioni Olografiche, ma successivamente fosse possibile trasformarla anche in (4-3) dimensioni (2D) riducendo l’Universo in un campo di onde/particelle i cui PIXEL QUANTICI fluttuano nella dimensione del “Quanto di azione di Plank” generando la fondamentale dimensione di uno spazio “non” continuo perché quantistico, che è molto diverso da quanto abbiamo ritenuto fino ad oggi assumendo come oggettiva la illusione della nostra percezione visiva.
(6)-https://www.scienzainrete.it/contenuto/articolo/filippo-bonaventura/siamo-solo-ologrammi-2d/settembre-2014
Di queste affascinanti probabilità fondanti il cambiamento futuro delle nostre conoscenze, discuteremo al <Seminario Anticipazione di un Futuro Migliore> Firenze 30.03.2019, c/o –Info-Point, Sala Multimediale “Visitor Centre” in Piazza della Stazione di Santa Maria Novella a Firenze.
Lo obiettivo del Seminario di Studi e Ricerca, Organizzato dal Cluster Egocreanet (NGO-Firenze) è quello di promuovere una rinnovata consapevolezza per osservare lo sviluppo culturale e sociale da un punto di vista più ampio e creativo di quello ereditato dal riduzionismo meccanico in modo da riconoscere la effettiva opportunità del cambiamento di una nuova dimensione della vita finalizzata a reinterpretare la realtà dello sviluppo eco-economico e sociale contemporaneo in modo da rimodulare creativamente il modello formativo tradizionale.
Vedi il Programma sul : Portale Giovani del Comune Firenze in : https://portalegiovani.comune.fi.it/pogio/news_publish/rubrica_pace_dettaglio.php?ID_REC=16714#_blank
RICERCA DI PARTNERS del Progetto:
“SFIDA CONTEMORANEA PER LA FORMAZIONE CREATIVA E COSCIENTE”
Come Egocreanet Cluster (ONG no for profit) richiediamo ai potenziali partners la partecipazione al seminario nella intenzione di proseguire nella collaborazione del Progetto di Formazione trans-disciplinare da condividere con giovani Talenti allo scopo di realizzare successivamente una progettazione formativa del tipo “Job Coaching” tendente a creare nuovi profili professionali emergenti e percorsi di inclusione nell’impresa sociale innovativa. In estrema sintesi riteniamo che per tale obiettivo si debbano superare le ormai obsolete concezioni del paradigma meccanico che con ogni evidenza non sono più complementari allo sviluppo al tempo della industria 4.0.
Attendiamo pertanto proposte di collaborazione e partecipazione.
Paolo Manzelli 08/03/2019 Firenze (335/6760004) .<egocreanet2016@gmail.com>