Si dice che la curiosità ammazzò il gatto, ma si dice pure che “Se smetti di essere curioso, sei bello che morto”. (Scent of a Woman – Profumo di donna)
E’ essenziale svegliare la curiosità nei bambini. La curiosità è istintiva e non è altro che la voglia, il desiderio di sapere. Infatti, tanto è vero che quando una persona perde la sua curiosità diciamo che non è più sana, tanto forte è presente questo istinto in tutti noi quanto lo è la voglia di vivere.
I gatti sono gli animali più curiosi per eccellenza, insieme alle scimmie. E chiunque ha avuto l’opportunità di osservarli si rende conto che vincono qualsiasi paura pur di saziare la loro curiosità. I bambini sono uguali. E dovrebbero essere gli adulti a stimolare il più possibile questa curiosità per portarli sempre a scoprire nuovi mondi, nuove prospettive.
Nella epoca della società dell’immagine i bambini sono circondati da stimoli continui (e tutto questo è valido anche per gli adulti). La maggior parte dei giocattoli sono provvisti – d’accordo alla età del destinatario – da diversi punti di attrazione: luci, colori, suoni, testura, forma, adeguati per chiamare l’attenzione del bambino. Tutto perfettamente pensato e coordinato da un gruppo di esperti del settore. Non per niente i cellulari di ultima generazione hanno sempre più gadget.
Ma, dobbiamo andare più in là. Non dobbiamo fermarci a quello che il mercato ci offre.
L’immaginazione può andare molto più in là.
La scienza, la conoscenza, l’intelligenza hanno bisogno della nostra curiosità come carburante per andare avanti nella ricerca continua.
Effettivamente i grandi geni della storia sono conosciuti per la loro curiosità e più di una volta sono incappati in qualche accidente sociale di percorso visto che inseguendo una loro teoria o semplicemente la loro curiosità sono stati considerati un po’ matti.
A discapito dei benpensanti, le ragioni per le quali dovremmo inseguire la nostra curiosità, tra le altre sono:
Mantiene la nostra mente attiva e non passiva. Le persone curiose domandano e si domandano tantissime cose cercando una risposta. E questo mantiene il cervello attivo. Visto che la mente, il cervello, è un muscolo questo diventa sempre più forte grazie all’esercizio continuo e la curiosità aumenta questo esercizio. Non dobbiamo mai avere paura di sembrare ignoranti e/o poco dotti in nessuna circostanza; magari qualche volta il nostro orgoglio ne uscirà malconcio, ma di sicuro avremo imparato qualcosa.
La curiosità permette alla tua mente di osservare, di percepire, le nuove idee. Quando siamo curiosi circa qualcosa la nostra mente aspetta e anticipa idee nuove cercando di dare una risposta. Quando le idee arrivano siamo in grado di riconoscerle, tante volte pensando che era l’acqua calda, ma senza la nostra curiosità iniziale queste idee potevano passare davanti a noi completamente inosservate. Gli orologi rotti perché aperti dai nostri figli vanno incoraggiati e non al contrario.
Ci apre a nuovi mondi e possibilità. Essendo curiosi possiamo intravedere mondi e possibilità che non sono ancora visibili. Sono nascoste sotto la superficie della vita normale e ci vuole una mente curiosa per scoprirle. Come le scimmie ed i gatti, i bambini possono superare le paure se hanno una ragione per indagare.
Porta entusiasmo alla nostra vita. La gente curiosa non è mai annoiata. Ci sono sempre delle cose nuove che li attirano, nuovi “giocattoli”, questo fa si che la loro vita sia più avventurosa.
Quando si tratta di adulti, tutte queste ragioni sono importanti ma quando si tratta dei bambini, sono fondamentali per far crescere degli adulti che sapranno:
- Mantenere la mente aperta. Questa è una condizioni essenziale per una persona curiosa. Deve essere aperta ad imparare, a disimparare, e ad imparare nuovamente. Alcune delle cose che conosci e credi possono essere errate, e bisogna essere pronti ad accettare questa possibilità e poter cambiare forma di pensare senza farsi tanti traumi.
- Non dare mai nulla per scontato. Se uno accetta qualsiasi cosa come oro colato, certamente si perderà la sacra curiosità. Non farlo mai. Bisogna sempre essere disposti ad indagare anche un po’ sotto la superficie delle cose.
- Chiedere tutte le domande del mondo. In particolare, i bambini passano per quello che tutti chiamiamo la fase dei “perché?”, esasperando non poco i genitori con i quali hanno a che vedere perché questi perché sembra che non finiscano mai. Bisognerebbe ricordarsi di questa fase anche da grandi, e non accontentarsi con la prima risposta di convenienza che molte volte ci propinano. E cosa è? E come funziona? E come è fatto? Chi lo ha inventato? Da dove viene? Cosa, chi, quando, dove, etc. sono le armi migliori della gente curiosa.
- Non etichettare qualcosa di noioso. In qualunque occasione classifichiamo qualcosa di noioso stiamo chiudendo le porte alle possibilità. La gente curiosa raramente classifica le cose come noiose, e può darsi che per mancanza di tempo le lasci per dopo, ma non si chiude mai totalmente alle novità. Oltretutto, sappiamo benissimo che è impossibile che l’Opera ci piaccia se non capiamo di cosa si tratta, di quale è la storia, del perché, del come e del quando. Lo stesso funziona per la matematica, materia così odiosa a molti adolescenti che per mancanza di immaginazione e disponibilità del docente non riescono a capire la applicazione pratica nella quotidianità.
- Leggi tutti tipi di lettura. Non passare tanto tempo su un solo tipo di mondo; guarda anche tutti gli altri. Ti porteranno a capire le possibilità degli altri e magari qualcuno di loro desterà la tua curiosità per esplorare oltre. Leggendo tutti tipi di letture è facile spaziare, dunque non rifiutare letture nuove solo perché appartengono ad aree a te sconosciute.
In questo l’innovazione tecnologica viene a nostro favore dando delle possibilità enormi per sviluppare la nostra intelligenza e per cercare di soddisfare tutte le nostre curiosità. Per quasi qualunque adulto o bambino ci sono a disposizione online tal quantità di risposte, che bisogna essere solo bravo ad imparare a cercare. Ma, bisogna essere bravo anche a divertirsi solo con un pezzo di legno o un foglio di carta o con delle canzoni o dei personaggi inventati che le facciano andare in mondi sconosciuti da noi inventati.
Personalmente, penso che a un bambino sano possiamo anche lasciarlo con un po’ di tempo libero in modo che lui se lo gestisca come gli pare e piace, senza necessità di riempirlo di classi di tennis, calcio, schermi, nuoto, disegno, ju jitso, equitazione, e che invece di annoiarsi a morte la sua curiosità lo spingerà avanti.