Rendere il miglioramento organizzativo attraverso la teoria dei giochi è un qualcosa che mi ha affascinato fin dal momento che ho visto il film ”a beautiful mind”.
Rafforzando ed aprendo nuove strade dopo aver letto alcuni scritti di John Forbes Nash, colui che è stato ad oggi il migliore teorico dell’applicazione della teoria dei giochi alla soluzione di problematiche reali.
Per ogni organizzazione od essere vivente spesso vi sono complesse o semplici strategie applicabili per competere nella realtà contemporanea, definire la “giusta”, “migliore” strategia significa per l’organizzazione o un individuo poter raggiunger IL risultato, un RISK MANAGEMENT ante litteram.
“Giocando”, ma non troppo, si può cercare di eliminare, ridurre o gestire le variabili che possono venire a generarsi nei normali processi di gestione organizzativa cercando di indirizzarsi verso risultati pianificati, “casualità efficiente”.
Giocare si, ma seriamente come spesso fanno i bambini:
“…..se c’è un bambino che sta facendo una costruzione per esempio…..LEGO…..E’ SERISSIMO….”
Le molteplici variabili che agiscono sulle organizzazioni sono diverse: Clienti, fornitori, banche, mercato e via di seguito, quindi diventa strategico definire e fissare in maniera precisa quale sarà il migliore equilibrio da tenersi nel “gioco”.
Spiegare gli obiettivi e pianificare, progettare il processo migliore al fine di ridurre al massimo le “interferenze” che possono generarsi sia da clienti interni l’organizzazione che dall’esterno.
Il miglioramento continuo allora è il viaggio da principiare:
miglioramento nella gestione dei futuri probabili rischi, simulando i diversi scenari ed esaminandone i possibili risultati.
Il miglioramento continuo o/e riduzione del rischio attraverso la teoria dei giochi, in ultimo è cercare di determinare quale sia il miglior punto di equilibrio, quale sia il vero rischio “tollerabile” tra tutte le opzioni (processi) applicabili all’interno dell’organizzazione.
In ultimo ma non meno importante spesso trovo curioso, quasi inspiegabile, che sistemi complessi si vengano “inspiegabilmente“a contrastare con la legge dell’entropia.
“Se ben si osserva questo ultimo pensiero, però, ci fa ben sperare, alla fine: Il Diverso Incomprensibile Ordine tenderà a prevalere”, sembra quasi naturalmente con una riduzione del rischio “ordinata”.