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CERTIFICAZIONE
AMBIENTALE: LA MINIMIZZAZIONE DEGLI
IMPATTI AMBIENTALI NELL'AMBITO DELLO SVILUPPO
SOSTENIBILE
Generalità
La UNI EN ISO 14001:1996 è una norma internazionale
ad adesione volontaria, applicabile a qualsiasi
tipologia di Organizzazione profit o no-profit
(pubblica o privata) che specifica i requisiti
di un sistema di gestione ambientale.
Tale standard, largamente utilizzato per la certificazione
ambientale, è in una fase di revisione
che si concluderà, molto probabilmente,
entro la fine del 2004 con la pubblicazione di
un nuovo testo a sostituzione di quello del 1996.
Attualmente, la revisione è giunta allo
stadio di "ISO/DIS Draft International Standard";
ciò vuol dire che è stato già
condiviso un testo su cui i Paesi aderenti all'ISO
sono chiamati ad esprimere il proprio parere.
I Vantaggi
- Un sistema di gestione ambientale, certificato
da un organismo terzo, consente di ottenere
i seguenti vantaggi:
- un puntuale controllo dell'adeguamento e
del mantenimento della conformità
legislativa per i processi di lavoro
(ad es.: produzione, stoccaggio, movimentazione,
analisi laboratorio..) aventi un impatto ambientale
(quale, per es: rumore, movimentazione sostanze
pericolose, gestione rifiuti, scarichi idrici..);
- concrete agevolazioni nell'ottenimento di
finanziamenti europei, statali, regionali,
provinciali o comunali;
- il riconoscimento di un maggior punteggio
in fase di numerose gare pubbliche o
private;
- la riduzione degli sprechi
(consumi idrici, risorse energetiche, ecc.)
con riflessi importanti sull'abbattimento
dei costi dell'organizzazione;.
- la disponibilità ad usufruire di un'ulteriore
fonte informativa per le decisioni di
investimento o di innovazione tecnologica;
- l' utilizzo sistematico di uno strumento
di creazione e mantenimento del valore
aziendale;
- l' utilizzo sistematico di uno strumento
di salvaguardia del patrimonio aziendale
e di trasparenza in operazioni di acquisizioni/fusioni
(gestione dei rischi);
- la Garanzia di un approccio sistematico e
preordinato alla gestione delle emergenze
ambientali;
- un migliore rapporto e comunicazione
con le autorità;
- un miglioramento dell'immagine aziendale.
Impatti ambientali e sviluppo sostenibile
Questi vantaggi si inquadrano nell'applicazione
di un sistema di gestione degli impatti
ambientali nell'ambito dello "sviluppo
sostenibile". Lo sviluppo sostenibile
si definisce come "uno sviluppo che
soddisfa le esigenze attuali senza compromettere
quelle delle generazioni future".
La sostenibilità dello sviluppo assicura
una crescita economica compatibile stabilendo
un corretto rapporto tra l'uomo e l'ambiente,
fisico e sociale. Tutto questo nasce dall'acquisita
consapevolezza di un sempre più difficile
rapporto tra le strutture produttive (includendo
anche il settore dei servizi) e l'ambiente. Se,
da un lato, risulta irrinunciabile la necessità
di promuovere lo sviluppo, dall'altro la capacità
dell'ambiente di assorbire le modificazioni connesse
all'utilizzo delle risorse naturali ed energetiche
è limitata. Tali modificazioni comportano
alterazioni dell'equilibrio naturale, definite
comunemente "inquinamenti ambientali".
La norma UNI
EN ISO 14001:96, così come il
regolamento EMAS
II (del 2001), costituiscono degli standard di
riferimento in grado di fornire indicazioni operative
per "gestire lo sviluppo sostenibile"
tramite la minimizzazione degli impatti
ambientali.
Diventa imprescindibile, a questo punto, essere
in grado di identificare e gestire gli impatti
ambientali. Il primo step che occorre attivare,
non appena si intraprenda l'iter di certificazione,
è l'effettuazione dell'analisi
ambientale. L'analisi ambientale
viene effettuata su tutti i processi dell'organizzazione
connessi ai siti operativi ed è addirittura
propedeutica alla realizzazione di un sistema
di gestione ambientale, poiché consente
di:
identificare gli aspetti ambientali significativi
1 collegati alle
fasi del processo e al sito operativo;
definire i relativi impatti ambientali
1.
Effettuata l'analisi ambientale,
è possibile avere un quadro chiaro degli
aspetti ambientali "significativi"
che, in generale, (la significatività può
essere valutata solo dopo l'analisi ambientale),
sono i seguenti:
produzione di rifiuti: i rifiuti,
oltre ad essere gestiti in accordo con le leggi
vigenti, devono sempre essere collocati negli
appositi contenitori ed in aree adeguatamente
identificate. La gestione dei rifiuti avviene
in modo da evitare sversamenti nel suolo o dispersioni
nell'ambiente.
emissioni in atmosfera: come
richiesto dalla legislazione, tutti i punti di
emissione devono in genere essere autorizzati
e monitorati per verificarne il rispetto dei limiti
di legge;
scarichi idrici: come richiesto
dalla legislazione, tutti gli scarichi devono,
in genere, essere autorizzati e monitorati per
verificarne il rispetto dei limiti di legge;
utilizzo di sostanze pericolose:
nel caso in cui vengano utilizzate alcune sostanze
chimiche, che sono classificate come pericolose
dalla legislazione vigente perché infiammabili
e comburenti, occorre manipolarle nel rispetto
delle regole di sicurezza previste, ovvero:
a) l'uso dei dispositivi di protezione individuale,
b) l'uso dei sistemi anti-sversamento;
c) il rispetto delle regole per il corretto
immagazzinamento e l'etichettatura.
stoccaggio oli e combustibili nei serbatoi
interrati: i serbatoi interrati, con
un determinato volume e contenenti determinate
sostanze, devono essere conformi alle leggi vigenti
ed essere sottoposti a vari monitoraggi tesi a
scongiurarne il devastante sversamento nel sottosuolo.
consumi di risorse naturali:
iI consumo di metano, energia elettrica e acqua
dovrebbe essere monitorato mensilmente, per verificare
se sono rispettati gli obiettivi di riduzione
dei consumi previsti dalla Politica Ambientale.
L'elencazione di cui sopra, che ha solo una finalità
esplicativa, dimostra come sia possibile conseguire
concretamente lo sviluppo sostenibile
adoprandosi per la minimizzazione
degli impatti ambientali collegati agli aspetti
ambientali significativi. D'altra parte,
la valenza scientifica dei modelli organizzativo-gestionali,
finalizzati al controllo ambientale, è
avvalorata da una serie impressionante di esperienze
multisettoriali. In particolare, gli standard
ISO (14001) ed EMAS II (regolamento del 2001),
sono il frutto di tali esperienze e sono riusciti
ad armonizzare le tecniche scientifiche di controllo
ambientale con i modelli gestionali adottati dalle
moderne organizzazioni profit e no-profit.
Dott. Alessandro Monti
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1)
Un esempio può aiutare a non confondere
il concetto di aspetto ambientale con quello di
impatto ambientale:
- in un impianto di depurazione di acque reflue,
lo stoccaggio di gasolio in un serbatoio
interrato è senz'altro un'attività
da sottoporre ad analisi ambientale. I risultati
dell'analisi saranno i seguenti:
- Aspetto Ambientale: possibile
perdita gasolio e olio diatermico. La significatività
si determina applicando la formula sul calcolo
del rischio (R = P x D) dove P sta per "probabilità"
e "D" per "danno".
- Impatto Ambientale collegato:
Possibile inquinamento sottosuolo a causa dei
serbatoi lesionati e/o sversamenti
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