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SA
8000-Lo standard sul comportamento etico
Lo standard etico SA 8000 (Social Accountability
8000) è stato emesso nell'ottobre del 1997
su direttiva del Council on Economic Priorities
Accreditation Agency (CEPAA).
Esso costituisce un mezzo grazie al quale le compagnie
e i consumatori possono essere esattamente informati
sulla linea di condotta delle aziende di cui utilizzano
i prodotti.
I suoi obiettivi sono:
- Sviluppare, mantenere e sostenere politiche
e procedure al fine di gestire gli aspetti che
possono essere controllati o influenzati
- Dimostrare alle parti interessate che le
politiche, le procedure e la loro applicazione
sono conformi ai requisiti della norma
La MISSION SA 8000 si esplicita nei seguenti
punti:
- Migliorare globalmente le condizioni di lavoro
- Fornire una norma universale per tutti i
mercati e le nazioni
- Lavorare in parallelo con le organizzazioni
del lavoro e per i diritti umani a livello mondiale
- Fornire un incentivo che dia beneficio al
mercato e ai consumatori
Importanti novità introdotte nel 2001 sono:
- estensione al lavoro a domicilio (homeworkers)
- introduzione dell'età anagrafica come
elemento discriminante
- estensione ai sub-contractors (estensione
a tutti i fornitori lungo la filiera)
Sono escluse dall'applicazione della norme le
aziende estrattive.
I principali potenziali mercati interessati a
SA 8000 in Italia sono:
- imprese di alto profilo che delocalizzano
la produzione in paesi in cui possono godere
dei benefici connessi ad un più basso
costo della manodopera. Tale imprese sono infatti
spesso accusate dall'opinione pubblica di sfruttamento
dei lavoratori, di utilizzo di lavoro infantile,...
(esempio sud-est asiatico)
- imprese che operano sul territorio nazionale
e che possono utilizzare la certificazione SA
8000 come strumento di vantaggio competitivo
nei confronti di coloro che non sono in grado
di fornire garanzie sul proprio comportamento
etico.
- grandi multinazionali che operano anche sul
territorio italiano
Il sistema SA 8000 è strutturalmente
basato su quello normalmente in uso alle aziende
per assicurare il controllo della qualità:
lo
standard ISO 9000. L'SA 8000 infatti
sfrutta le tecniche di audit di comprovata efficacia
dello standard ISO, incoraggia il continuo miglioramento
e pone l'attenzione sulla gestione e sulla documentazione
del sistema per assicurarne l'efficienza. A
ciò aggiunge tre elementi essenziali
per l'auditing etico:
- fissa valori minimi per le prestazioni;
- gli auditor devono collaborare con le Organizzazioni
Non Governative, le associazioni dei consumatori
e quelle dei lavoratori;
- un meccanismo di gestione delle lamentele
da parte dei lavoratori, delle organizzazioni
dei consumatori ecc. può portare alla
verifica di situazioni di non conformità
anche in siti già certificati.
La SA 8000 si basa su otto requisiti fondamentali:
- lavoro minorile
- lavoro forzato
- salute e sicurezza
- libertà di associazione e rappresentanza
collettiva
- discriminazione
- pratiche disciplinari
- orario di lavoro
- salario
Inoltre è presente un nono requisito riguardante
il sistema di gestione che richiede che politiche,
procedure e documentazioni dimostrino la continua
conformità allo standard. La certificazione
SA 8000 si sta gradualmente diffondendo perché
le aziende cominciano a riconoscere i vantaggi
di tale sistema, sia per il management che per
i lavoratori. Allo stesso tempo le associazioni
dei consumatori e dei lavoratori considerano SA
8000 come lo standard di riferimento nel definire
le condizioni di lavoro. SA 8000 è certificabile
da parte terza e gli Enti terzi accreditati dal
CEPAA sono:
BVQI
(Bureau Veritas Quality International), CISE
(Centro per l'Innovazione e lo Sviluppo Economico),
DNV
(Det Norske Veritas), ITS
(Intertek Testing Services), RWTUV
Far East Ltd., SGS-ICS
(International Certification Services), UL
(Underwriters Laboratories Inc.).
Un'organizzazione per ottenere tale certificazione
deve realizzare un Sistema di gestione Sociale
(SMS = Social Management System) basato sui requisiti
dello standard. Questi ultimi sono basati sulle
varie convenzioni e raccomandazioni ILO
(International Labour Organization), oltre alla
Dichiarazione
Universale dei Diritti dell'Umanità
e la Convenzione
sui Diritti dell'Infanzia delle Nazioni Unite.
La SA 8000: un vantaggio per i lavoratori
Nell'insieme degli articoli che afferiscono in
modo specifico al riconoscimento e rispetto dei
diritti dei lavoratori, la norma SA 8000 dedica
gran parte dei suoi contenuti alla gestione delle
risorse umane interne a qualsiasi tipo di organizzazione.
Il capitolo IV in particolare inserisce tra i
requisiti di responsabilità sociale criteri
di massima che riguardano:
- il lavoro infantile, per cui l'azienda non deve
utilizzare o dare sostegno all'utilizzo del lavoro
infantile, e in ogni caso stabilire, documentare,
mantenere attive e comunicare effettivamente al
personale e alle altre parti interessate politiche
e procedure per azioni di rimedio a favore di
bambini per i quali si riscontra una situazione
lavorativa che rientra nella definizione di lavoro
infantile, e deve fornire un adeguato sostegno
per garantire a tali bambini la frequenza e la
permanenza a scuola fino all'età prevista
dalla definizione di bambino (qualsiasi persona
con meno di 15 anni di età, a meno che
leggi locali sull'età minima prevedano
un'età più alta per il lavoro o
per la scuola dell'obbligo, nel qual caso si applica
l'età più alta. Se, comunque, la
legge locale sull'età minima stabilisce
14 anni di età in accordo con le eccezioni
previste per i Paesi in via di sviluppo che aderiscono
alla Convenzione ILO 138, si applica l'età
più bassa) e ancora stabilire, documentare,
mantenere attive e comunicare effettivamente al
personale e alle altre parti interessate politiche
e procedure per la promozione dell'educazione
dei bambini rientranti nella Raccomandazione ILO
146 e dei giovani lavoratori soggetti a normative
locali di istruzione obbligatoria o che stanno
frequentando la scuola, inclusi i mezzi per assicurare
che nessuno dei suddetti bambini o giovani lavoratori
siano impiegati nel lavoro durante le ore scolastiche
e che le ore di viaggio giornaliere (da/per luogo
di lavoro a scuola), sommate alle ore di scuola
e alle ore di lavoro, non eccedano le 10 ore complessive
al giorno; infine non deve esporre bambini e giovani
lavoratori a situazioni pericolose, rischiose
o nocive per la salute, sia all'interno che all'esterno
del luogo di lavoro;
- il lavoro obbligato, cui l'azienda non deve
ricorrere in nessun caso né sostenere;
- la salute e sicurezza, a garanzia delle quali
l'azienda si impegna ad una serie di azioni quali
l'adozione di misure adeguate per prevenire incidenti
e danni alla salute che possono verificarsi durante
lo svolgimento del lavoro o in conseguenza di
esso, minimizzando, per quanto sia ragionevolmente
praticabile, le cause di pericolo ascrivibili
all'ambiente di lavoro e ancora assicurare che
il personale riceva una regolare e documentata
formazione in materia di sicurezza e salute, e
che tale formazione sia ripetuta per il personale
nuovo e riassegnato;
- libertà di associazione e diritto alla
contrattazione collettiva per cui l'azienda deve
rispettare il diritto di tutto il personale di
formare ed aderire ai sindacati di loro scelta
e il diritto alla contrattazione collettiva e
nelle situazioni in cui il diritto alla libertà
di associazione e alla contrattazione collettiva
sia limitato dalla legge, facilitare mezzi analoghi
di libera e indipendente associazione e di contrattazione
per tutto il personale;
- discriminazione, che non deve essere attuata
nei riguardi di aspetti quali l'assunzione, retribuzione,
accesso alla formazione, promozione, licenziamento
o pensionamento, in base a razza, ceto, origine
nazionale, religione, invalidità, sesso,
orientamento sessuale, appartenenza sindacale
o affiliazione politica e ancora non deve interferire
con l'esercizio del diritto del personale di seguire
principi o pratiche, o di soddisfare bisogni connessi
a razza, ceto, origine nazionale, religione, invalidità,
sesso, orientamento sessuale, appartenenza sindacale
o affiliazione politica, né in questo senso,
permettere comportamenti, inclusi gesti, linguaggio
o contatto fisico, che siano sessualmente coercitivi,
minacciosi, offensivi o volti allo sfruttamento,
- procedure disciplinari, da non utilizzare o
sostenere nella forma di punizioni corporali,
coercizione mentale o fisica, abuso verbale;
- orario di lavoro, per cui l'azienda deve conformarsi
all'orario di lavoro previsto dalle leggi vigenti
e dagli standards dell'industria e ancora conformarsi
ai limiti di non eccedenza e di giusta retribuzione
per quanto attiene al lavoro straordinario;
- la retribuzione, per cui l'azienda deve garantire
che il salario pagato per una settimana lavorativa
regolare sia almeno conforme ai minimi retributivi
legali o industriali e che sia sempre sufficiente
a soddisfare i bisogni primari del personale,
oltre a fornire un qualche guadagno discrezionale
e inoltre assicurare che salari e indennità
retributive sia erogati in piena conformità
alle leggi vigenti e che non vengano stipulati
accordi di lavoro nero e programmi di falso apprendistato
volti ad evitare l'adempimento degli obblighi
aziendali nei confronti del personale, in base
alla legislazione vigente in materia di lavoro
e di sicurezza sociale.
A fronte di tutto questo, dunque, in contesti
in cui il lavoratore sembrerebbe essere già
abbastanza tutelato, in apparenza potrebbe sembrare
sufficiente il rispetto della legge italiana e
di quanto contenuto nel CCNL di riferimento. Di
fatto però la norma spinge ad andare oltre
le leggi, per cercare davvero di porre al centro
l'uomo, migliorando concretamente le sue condizioni
di lavoro e suggerendo soluzioni proficue di attuazione
di tali migliorie: come si evince dalla sintesi
degli articoli su riportata, per esempio, si offre
la possibilità al lavoratore di incontrare
i sindacati, dando voce a dei rappresentanti che
abbiano anche il compito di facilitare le relazioni
tra direzione e personale operativo, al fine di
riappropriarsi con sempre maggiore consapevolezza,
attraverso il dialogo e lo scambi
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