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La cultura……in un bit!

…..Risponde al nome asetticamente sintetico di IPOD e da oggetto di cultura, nato come gadget high-tech e destinato a pochi fanatici precursori del progresso spinto ai limiti della fantascienza, si sta trasformando in uno strumento educativo importante, destinato a diffondersi anche oltreoceano (l'esclusiva, per il momento, è, guarda caso, americana), e a perfezionarsi nel tempo, incrementando le sue già innumerevoli potenzialità: il dispositivo in questione è un lettore portatile multiuso, in grado di contenere milioni di informazioni di tutti i generi, nonché programmi per lo studio di musica, linguaggio e ingegneria, che rendono possibili infinite e simultanee connessioni, da parte di chi ne fruisce, con altrettante realtà culturali, annullando distanze spazio-temporali, ma soprattutto, di qui la vera rivoluzione, fungendo da veri e propri supporti della mente umana, incapace così com'è, di contenere e controllare tutto il sapere che circola quotidianamente.

La nuova conquista tecnologica promette meraviglie soprattutto dal punto di vista della capacità di memorizzazione: tra non molto sarà possibile collegarsi, qualunque sia il luogo in cui ci troviamo, e di qualsivoglia genere la risposta che ci attendiamo alle curiosità che ci affollano la mente, a un bagaglio enciclopedico di proporzioni sterminate, da consultare comodamente a distanza e in qualunque momento della giornata. L'ipotesi, di prossima realizzazione, fa parte di un progetto ambizioso, cui partecipano i detentori dei principali motori di ricerca, nell'ottica appunto di compiere altri passi in avanti, oltre a quelli già compiuti, sulla strada della conoscenza coniugata alla velocità. Un connubio quest'ultimo che, nell'intenzione di chi lo gestisce, sembrerebbe in qualche modo richiamarsi anche al passato, alle antiche civiltà e a tutto l'immenso patrimonio culturale ereditato, nonché al sogno antico, da sempre coltivato dall'uomo, ossia quello di creare un unico ambiente di libero accesso, proprio perché nel caso specifico virtuale, dove far confluire un sapere senza limiti temporali o geografici, acquisibile in modo personale e quindi in un certo senso esclusivo, ma anche, nello stesso tempo, condiviso da tutti.

Biblioteche e librerie di tutto il mondo, sistematizzate in archivi on-line da portare a passeggio e "interrogare", perché no, localmente, a seconda delle esigenze contingenti: la rivoluzione annunciata diverrà presto una realtà concreta, ennesimo, prezioso espediente per adeguarci ai tempi e al flusso incessante e sempre più rapido di trasformazioni cui, nostro malgrado, siamo soggetti.

…..Cosa obiettare dunque? Quali le insidie da paventare, in un divenire così ineluttabile? Quali svantaggi individuare in uno sforzo d'avanguardia così massiccio, nelle forze coinvolte e negli effetti, positivamente a catena, previsti?…Nessun commento, per carità, se non forse, sempre se lecita, …un'occhiata distratta e, nell'indolenza congenita di chi scrive, sconsolata proprio a quella dimensione spazio-temporale che operazioni del genere, quest'ultima come tante altre condotte all'insegna del progresso, tentano di ridurre in modo, in un certo senso, esasperato, e nel nobile intento di estendere i confini di ogni contesto, sembrano eliminarne alcuni fondamentali, "tipicamente umani": luoghi fisici della conoscenza come le biblioteche, le sale da concerto o i teatri, i più prosaici banchi di scuola, dove il sapere non è solo mera ingestione di notizie, ma si circonda e si nutre di atmosfere, sensazioni, tempi di ricerca e maturazione, confronti, che lo arricchiscono e lo rendono realmente condivisibile. E che dire di capacità quali l'inventiva, l'estro artistico o scientifico, la stessa sperimentazione che di frequente si costruisce sulla fatica di innumerevoli tentativi e relativi fallimenti, prima di approdare alla soluzione definitiva?

L'avere tutto così facilmente a portata di mano sembra sacrificare questi, come altri aspetti, ma come sempre….ai posteri l'ardua sentenza!..Mentre a noi, per il momento, l'augurio di ospitare di buon grado i nuovi prodigi della tecnologia e farne buon uso…per quanto ci è possibile.

Donatella L. M. Vasselli

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