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Arrivano i mostri: o meglio, dove sono finite le favole di una volta?

Natale e festività in genere tornano a vederli protagonisti: i bambini di tutte le età, infanzia tenerissima compresa, diventano i destinatari privilegiati di un'attenzione che su di loro si concentra, in questo periodo più che in altri, scaturendo da più fronti e toccando aspetti diversi, che rinnovano antiche contraddizioni da un lato e generano, dall'altro, disorientamenti moderni, tipici della nostra epoca vittima del consumismo. Si moltiplicano le iniziative a favore di un disagio e di una difficoltà di vita purtroppo sempre presenti tra i più piccoli, nel nostro contesto sociale, ma anche in altri, geograficamente distanti da noi, di cui ci si ricorda più volentieri in questi giorni, con la speranza di innestare processi di sostegno che vadano oltre il contributo sporadico dettato dalla partecipazione del momento e si protraggano invece nel tempo, a vantaggio di una crescita costante di quelle popolazioni che, per calamità contingenti, o problematiche ataviche, vedono bloccato il proprio sviluppo principalmente nel settore che dovrebbe rappresentare più di tutti il futuro e la continuità.

D'altra parte, dove invece i bisogni primari risultano abbondantemente soddisfatti, si scatena il gioco seduttivo dei media e della produzione in genere, che sceglie il target infantile come obiettivo assoluto, da stimolare , mentalmente parlando, in modo sempre più sofisticato e brillante, nell'offerta infinita di oggetti, giochi, congegni di varia natura, "archiviati" ormai al primo sguardo, al massimo dopo un contatto veloce e distratto.

La proposta cinematografica in particolare sembra tristemente adeguarsi ai nuovi standard di avanzamento intellettuale, presunto o reale, dei nostri bambini, in una parola anche i piccoli spettatori cambiano e le favole classiche, di conseguenza, mutano aspetto o decadono definitivamente, per lasciare il posto a nuove storie, dalla confezione, ma anche dai contenuti completamente diversi. La tecnologia digitale fa da padrona, soffocando e spesso soppiantando del tutto la morale, semplice ma tanto sana, della propensione a valori quali la generosità, l'altruismo fine a se stesso, la ricerca di una felicità garantita dalla buona condotta. Gli intrecci proposti, da quelli dei disegni animati della Disney ai Kolossal tratti da best seller americani e britannici (le Cronache di narnia, Harry Potter etc.) risultano un frenetico succedersi di effetti speciali, un balletto convulso di figure più o meno mostruose e non di rado confuse nella loro identità originaria (animali che parlano e si muovono come esseri umani, fanciulli e adolescenti con capacità, viceversa, fuori dall'ordinario), che gareggiano, affollandosi in modo eccessivo, sullo schermo, impegnate nella risoluzione di conflitti collocati spazialmente e temporalmente in realtà immaginarie e ultraterrene, che, a loro volta, abbinano il fascino di una proiezione immediata e con altri mezzi inimmaginabile, nel mondo puro e incontaminato della fantasia, al rischio, da parte di chi ne fruisce, di non riuscire ad assimilare l'eventuale messaggio proposto, tanta e tale è la dinamicità dei passaggi e delle sequenze, o di essere, peggio, sopravvalutato, nel recepirlo.

La preoccupazione di registi e sceneggiatori in questo contesto, sembra in altre parole quella di coinvolgere un'audience il più possibile ampia e diversificata, nel tentativo di accontentare gusti e richieste di età diverse, riunendo davanti ad un'unica proiezione i piccoli "consumatori" di avventure cinematografiche , ai "grandi", deputati, non sempre per scelta spontanea, ad accompagnarli.

Il senso di smarrimento che ne deriva alimenta la tentazione alla ricerca di spazi e momenti più limitati e raccolti, dove abilità e fantasia possano essere concepiti come scambi veramente "interattivi" (e per questo potrebbe venire in aiuto la carta stampata e quindi il recupero della lettura e dell'ascolto, ma anche per esempio, in sede di "gioco", la costruzione e la manualità, oggi così spesso sacrificate a vantaggio dell'offerta di cose "pronte" e subito disponibili…..

Conviene, come sempre, conservare spunti e riflessioni del genere per periodi successivi alle festività e attendere che queste trascorano, comunque, serenamente……

Donatella L.M. Vasselli