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Riflessione democratica

Il messaggio ricevuto via mail, dal Consolato del Cile a Roma diceva:



Elección presidencial
- segunda vuelta electoral -

El 15 de enero de 2006 tuvo lugar la segunda vuelta electoral para la elección del Presidente de la República.
Fue elegida, con el 53,49%, la Dra. Michelle Bachelet Jeria, quién asumirá la Presidencia de la República el 11 de marzo de 2006.



La Dott.ssa Bachelet, medico socialista, già Ministro della Difesa, figlia di un militare morto in prigione durante la dittatura militare di Augusto Pinochet, sarà la prima donna votata democraticamente dal popolo a condurre le sorti del paese. E una volta assunta la Presidenza della Repubblica del Cile, sarà anche la prima donna a conseguirlo in Sud America come conseguenza di libere elezioni (Evita Peròn non è da tener conto per ovvie ragioni).

La mia non è e non può essere una riflessione politica, ma una piccolissima riflessione su quello che può significare la parola democrazia per una persona, diciamo comune, come me che, nel giorno delle lontane elezioni presidenziali cilene del 4 settembre 1970, si trovava a Londra per studi. Questo mio paese, lungo e largo nel fondo del Sud America, sembra che si diverta a stabilire dei precedenti: effettivamente, Salvador Allende, medico socialista anche lui, in quella data fu scelto per voto popolare come rappresentante della Unidad Popular, coalizione di sinistra dopo che si presentava per la terza volta, in un paese "cattolico-apostolico-romano", con una storia consolidata di democrazia e una coscienza civica molto forte. Il Cile ebbe il suo primo presidente di sinistra, eletto democraticamente. In quei giorni ero troppo giovane per capire l'importanza di una cosa del genere, ma ben presto ho cominciato a subirne le conseguenze, visto che ricevevo notizie di ogni genere: da quelle dai toni esaltati, entusiasti, a quelle piene di terrore, paura, se non catastrofiche.

Più che mai incuriosita, invece di rimanere nella vecchia Europa, alla fine degli studi, decisi di tornare in Cile per vedere di persona cosa stesse veramente accadendo. Furono giorni bellissimi, pieni di speranza, di sogni realizzati, di tanto lavoro, di tante lotte e di grandi incomprensioni. Gli schieramenti furono sempre più netti, più definiti, e per un po' abbiamo voluto tutti illuderci che si potesse proseguire in democrazia.

Per la prima ed unica volta nella mia vita ho partecipato a delle elezioni per senatori e deputati ed ho esercitato il mio diritto al voto. Successivamente non ebbi più l'opportunità di farlo, perché la così nota storia del Cile ci fa presente che per molti anni, di dittatura, le elezioni in Cile non si realizzarono più.

Nel frattempo, la mia storia personale mi aveva condotto fuori dal Cile, e dopo un breve e brutto periodo in un altro paese sudamericano, ritornai nella vecchia Europa, la quale, devo dire, mi ha accolto sempre bene. Non parliamo di tutta la parte burocratica, perché è un'altra storia anch'essa molto lunga; e così ho vissuto per un lungo periodo nella civilissima Londra (circa 8 anni), godendo di una serie di doveri/diritti che mi facevano sentire una cittadina del mondo: del mondo sì, ma dell'Inghilterra no. Infatti, non ho mai dato il mio voto a nessun candidato inglese semplicemente perché non mi era permesso. Da molti anni Roma è diventata la mia città, e ci vivo volentieri. Ma la mia situazione civica non è ancora cambiata. Non ho il diritto al voto, e quando si realizzano le elezioni guardo con un po' di invidia e con un po' di rabbia a chi potrebbe esercitare il suo diritto e non lo fa, magari per negligenza, per pigrizia, o perché semplicemente non si rende conto che la democrazia inizia proprio da lì: dal poter scegliere, attraverso un voto libero e popolare, chi va al governo, chi deciderà le sorti di tutti noi per un periodo x di anni.

Senza entrare in nessun tipo di apprezzamento politico, ho sentito fortemente il bisogno di ricordare a tutti quanti potranno esercitare il proprio diritto nelle prossime elezioni, di farlo, semplice e democraticamente.

Barbara Herreros