IL
CNEL
GLI ULTIMI TRE SECOLI SONO STATI ATTRAVERSATI
DAL PROBLEMA DEL CONFLITTO SOCIALE APERTOSI
DRAMMATICAMENTE CON LA RIVOLUZIONE FRANCESE:
l'egemonia del terzo stato e in particolare
della borghesia. E' UNA QUESTIONE ANTICA FIGLIA
DEL PROBLEMA della distribuzione del potere
e soprattutto della ricchezza, ampiamente vissuta
con le guerre sociali di Roma e poi con la rivoluzione
tedesca dei contadini e con quella hussita in
Boemia. La questione fu esasperata dalla rivoluzione
francese, dall'attività napoleonica e
dalla soppressione del sistema medioevale di
simbiosi mutualistica corrente fra il primo
e il secondo stato e il mondo contadino e il
sottoproletariato urbano. Il passaggio da una
società contadina e mercantilista ad
una società puramente capitalistica industriale
fondata sul censo realizzato con qualsiasi mezzo
e soprattutto capace di sfruttare le popolazioni
urbane e neourbanizzate escluse ormai da ogni
diritto se non quella della mera sopravvivenza
al minimo livello di sussistenza. Tuttavia,
l'aver concentrato nelle principali città
europee un elevatissimo numero di operai e artigiani
portò alla presa di coscienza del loro
stato e al rapido collegamento con le minoranze
religiose più colte ma al contempo escluse
dal circuito del potere- gli ebrei: nasceva
così il movimento operaio e le sue istanze
dirette al controllo diretto dei mezzi di produzione
urbana (anche il movimento operaio considera
il mondo contadino come privo di anima umana
alla stessa stregua del "lumpenproletariat"
urbano). Da ciò nasce il manifesto del
partito comunista, nonché la guerra civile
in Francia di Carlo Marx, mentre Francia e Germania
allargano la loro sete di potenza a livello
mondiale e allargano la base sociale dei loro
eserciti:gli industriali che producono armamenti
sempre più sofisticati e i morti di fame
che vengono reclutati a forza. Qualcuno arriva
ad affermare che la prima guerra mondiale era
diretta anche a provocare l'eliminazione fisica
degli operai che volevano assumere il controllo
dei mezzi di produzione su basi internazionali.
In effetti, la Germania nel suo desiderio di
vittoria provoca e finanzia la rivoluzione bolscevica
russa cioè la presa del potere della
classe operaia saldata alla minoranza ebraica
russa e avvia la rivolta irlandese diffondendo
il desiderio di liberazione dall'imperante colonialismo
francese e britannico. Finita la guerra il movimento
dà vita alla rivoluzione di Berlino che
finisce nel sangue come la precedente comune
di Parigi, ma ciò pone le basi per cercare
nei vari paesi la costruzione di quel dialogo
sociale che nel mondo cattolico aveva trovato
accoglienza con l'enciclica rerum novarum e
in quello mussulmano era previsto sin dall'origine
del movimento. La mittbestimmung tedesca immaginata
da Bismark fu il cemento del consenso al nazionalsocialismo
e fu la piattaforma con cui il fascismo si propose
come modello di dialogo sociale a Ghandi, Churchill,
Lenin e Roosvelt, in funzione anticomunista
e in qualche misura antirussa.
La seconda guerra mondiale si può dire
la guerra di due sistemi di controllo sociale
e delle connesse ideologie e i suoi postumi
portano alla decolonizzazione, alla nascita
delle N.U., alla globalizzazione, alla diffusione
della coscienza planetaria della necessità
di estirpare la povertà cui il semplice
accesso ad una economia di mercato e a un capitalismo
esacerbato non può provvedere.Il modello
solidaristico a livello planetario deve esse
costruito e riempito di contenuti , prima che
egoismi di censo si saldino nuovamente per dare
vita ad una qualsiasi forma di terrorismo atomico
da qualsiasi parte originante.
Vincenzo Porcasi