La
dicotomia "Strategia-Efficacia Operativa"
di M. Porter
Michael Porter, autore di "Competitive
Intelligence" (1980) e di "The Competitive
advantage of Nations"(1990), è
uno dei più famosi economisti del mondo
per le sue teorie basate sui concetti di vantaggio
competitivo, strategia, efficienza operativa,
catena del valore.
…Soffermiamoci un attimo
su quest'ultimo concetto.
Secondo P. - "…l'azienda non
va vista come un tutt'uno. Ma come un entità
che da luogo a una serie di attività.
Le attività primarie (che sono determinanti
per il vantaggio competitivo) e le attività
di supporto (che sostengono le prime). Tutte
queste attività generano valore. La
somma dei singoli valori genera il valore
totale (inteso come ricavo complessivo). La
differenza tra il valore totale e il costo
totale delle singole attività generatrici
di valore dà luogo al Margine, ovvero
all'utile d'impresa".
La cultura della generazione del valore ha
preso piede nel mondo del management e le
teorie di P. hanno avuto un certo seguito,
a tal punto che su tale humus si è
sviluppata anche una tecnica innovativa di
misurazione della performance, quale la Balanced
Scorecard.
Altro pilastro del pensiero di Porter è
il concetto di vantaggio competitivo. Secondo
P. tutte le imprese devono puntare a conquistare
un vantaggio competitivo sul mercato se vogliono
generare valore ed avere un profitto tramite
una performance superiore rispetto ai competitor.
Per raggiungere tale vantaggio competitivo
occorre però perseguire da un lato
l'efficacia operativa e dall'altro una solida
strategia ovvero quella che egli chiama "Strategic
Positioning".
Benché anche Michael Porter non sottovaluti
elementi quali la flessibilità, la
tensione al benchmarking, l'outsourcing, il
focus sulle core competencies, vede tuttavia
l'efficacia operativa e il positioning strategico
quali fattori critici di successo per creare
vantaggio competitivo > Valore > Profitto.
Con il termine "Efficacia operativa",
si intende avere performance migliori rispetto
ai concorrenti per ciò che concerne
attività simili. Significa anche essere
più efficienti. L'impresa deve sviluppare
pratiche che le consentano di utilizzare gli
input per ridurre difetti di produzione o
sviluppare migliori prodotti in modo più
veloce (innovando quindi sia sui prodotti
che sui processi). Bisogna migliorarsi ed
eccellere in tutte le aree e in tutte le attività
individuali, perseguire il miglioramento continuo,
essere in grado di reagire in modo flessibile
ai cambiamenti e avere un orientamento alle
best-practices.
Ma l'efficacia operativa da sola non basta.
Occorre anche un solido posizionamento strategico.
Con esso Porter intende che l'impresa deve
eseguire attività diverse che la contraddistinguano
rispetto ai competitor oppure eseguire attività
simili (ai competitor) in modi diversi, e
sicuramente in modalità più
innovative ed efficienti. Il successo di una
strategia dipende dal fare molte cose bene
e integrarle tra loro. Occorre creare sinergia
e interconnessione tra le diverse attività
aziendali. L'obiettivo sostanziale è
cercare continuamente di rinforzare ed estendere
il posizionamento della company verso situazioni
di leadership e acquisire così un vantaggio
sul mercato. Ciò si traduce in quella
che P. definisce "Strategic continuity"
e costituisce la premessa di efficaci miglioramenti
organizzativi.
La strategia serve più che altro a
prendere la rotta giusta. Perseguendo l'efficacia,
l'efficienza e l'eccellenza nei processi operativi,
l'impresa mantiene la rotta e non affonda.
Giuseppe Monti
Per ulteriori informazioni vi suggeriamo:
http://www.geminieuropa.com/bsc.htm