(ITT) Intorno ai testi di Testa
Spettacolo multimediale di Geppino Monti
L'Ing. Giuseppe Monti, fondatore ed amministratore
unico della Gemini Europa S.r.l., è conosciuto
nel mondo del teatro come Geppino Monti. Nel
lontano 1967, è stato uno dei fondatori
del Teatrofficina, nato in uno scantinato di
Via XX Settembre a Palermo. Era una associazione
culturale che faceva teatro in continuità
collegata al Gruppo '63.
Dopo una serie di spettacoli fatti a Palermo,
Monti ha fatto del teatro, cinema, video a Roma,
è diventato anche inviato speciale di
Visnews in Africa, ha avuto una casa di produzione
cinematografica in Ecuador e a Londra, per ritornare
a Roma dove si è stabilito.
Negli ultimi anni si è dedicato quasi
per intero a portare avanti le società
di consulenza da lui fondate, facendole diventare
società di avanguardia per i servizi
innovativi offerti. Nell'ambito della formazione
manageriale, la Gemini Europa è stata
una delle prime società a lavorare con
i business game, introducendo una metodologia
basata sul learning by doing proveniente dalla
università di Groningen, facendo corsi
dal vivo e completamente on line.
Il Direttore Artistico del Teatro Antico di
Segesta, Prof. Filippo Amoroso, lo ha chiamato
per partecipare a Segesta all'Estate 2006 da
lui organizzata.
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E così, Monti ha costruito
un'Avvenimento/installazione multimediale/interattivo
da grafismi e flusso di coscienza di Gaetano
Testa (uno dei fondatori del Gruppo '63), scrittore,
pittore, scultore, agitatore, poeta, anarchico
tenue. Una riproposizione dal vivo della realtà
testuale da farsi il 30/08/2006. Scrittura senza
fondo, senza rete, caduta pericolosa di idee,
parole leggere ed aspre come ricordi.
Dare la parola al protagonista per un flusso
di coscienza; allargare lo sguardo oltre gli
stretti confini della letteratura per ricostituire
il confronto a tutto tondo fra tutte le arti,
visive, sonore, dello spettacolo, ciascuna intenta
ad affrontare i nuovi traguardi imposti dallo
sviluppo mediologico.
Ridare letteralmente voce, colonna sonora e
visiva, ai molti testi creativi di Gaetano Testa
utilizzando disegni, smalti, tecniche miste,
fotografie e testi scritti, dai primi anni '60
ad oggi attraverso un avvenimento/installazione
che ne esalti l'articolato rapporto fra dimensioni,
colori, luce e segni, rimandando ad una sorta
di scenografia di reticoli fantastici ma di
complessa fisicità. Fondamentalmente
scrittore, l'attività di Gaetano Testa
ha, tuttavia, attraversato tutte le arti con
spirito dì indipendenza e fuori dalle
mode.
Gaetano Testa attribuisce al linguaggio una
funzione sovvertitrice nei confronti della razionalità
borghese. Per Gaetano Testa l'espressione artistica
abbatte l'idea di confine tra parole, suoni
e colori, per divenire un elemento liquido e
mutevole, da cui tutto nasce e in cui tutto
confluisce. Mutamento continuo, impossibilità
di chiarezza stabile dovuta ad uno spostamento
semantico che a volte è palese e a volte
minimale impercettibile.
Fra i testi scelti, S.p.a (Feltrinelli, 1963),
5 (Feltrinelli 1968), L'idea del consumo (Flaccovio,
1973), Per approssimazione (Flaccovio 1978).
poesie e note critiche a numerosi quotidiani
e riviste ("L'Ora', "Giornale di Sicilia",
"Il Verri", "Marcatre",
"Il Caffé", "Malebolge",
"Quindici", "Nuova Corrente",
"Che fare?"), le riviste "Fasis"
e "Per Approssimazione" ed altri inediti.
Opere grafiche da sue mostre personali realizzate
a Gibellina da Fulvio Abbate (1985) e da Achille
Bonito Oliva (1992), e a Palermo da Rosa Mastrandrea
(1995), pitturine ed autoritratti elaborati
inediti.
Musica da Nono, Berio, Bussotti, Kagel, Stockausen,
vari autori free jazz, brani di varie opere
liriche.
Elementi dell'installazione
Una serie di pannelli interattivi di varia
grandezza posti frontalmente ed intorno al pubblico
con apparati di ingresso ed uscita di suono.
Questi pannelli hanno sia la funzione di diffondere
immagini e suono preregistrati sia di interagire
con movimenti e suoni prodotti dagli spettatori/partecipanti
e da attori/provocatori.
Una serie di webcam opportunamente posizionate
permettono agli spettatori/partecipanti di rivedersi
sui pannelli summenzionati.
Messaggi audio ed sms vengono inviati ai singoli
cellulari degli spettatori/partecipanti.
Per la progettazione dei pannelli ci si avvale
della collaborazione di Matias Guerra.
Artista visivo, è impegnato dal 1990
come promotore e realizzatore di progetti culturali,
di critica e informazione o a sfondo sociale.
Ha collaborato a varie iniziative culturali
ed associative come pittore, organizzatore e
promotore. Affianca alla sua attività
di artista visivo l'interesse per la musica
elettronica e d'improvvisazione.
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A dare corpi e voce ai Testi
di Testa ci sono i ragazzi del Gruppo Klés/06,
studenti dello S. T. A. S. M. dell'Università
di Palermo: Salvatore Calatabiano, Emanuela
Cuttitta, Valentina Enea, Alessandra Costanza,
Davide Ruggiano, Caterina Di Mariano, Vincenza
Di Simone, Vito Bartucca, Serena Legnani e Michele
Mastrosimone.
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L'AVVENIMENTO
Ha inizio fuori del teatro:
ai partecipanti viene richiesto dagli attori
il numero del cellulare e gli viene richiesto
di tenere i cellulari accesi.
Gli attori vestono una semplice tunica bianca
ed indossano una specie di copricapo (tipo elmo
da miniera) su cui è installata una telecamera.
Le immagini riprese durante questa fase vengono
proiettate su tre grandi schermi sul palco.
I partecipanti entrano nel teatro attraversando
due pannelli interattivi che reagiscono a movimenti
e suoni in maniera casuale e rimandano immagini
e suoni sui tre schermi.
Il teatro è attrezzato, oltre che con
i tre schermi, con un tavolo lungo zeppo di
attrezzature tecniche dietro il quale siede
T. Le immagini di T che armeggia con le varie
attrezzature vengono proiettate alcune volte
su uno degli schermi.
Al centro dell'orchestra, viene posizionata
una telecamera su una specie di scultura che
riprende il pubblico proiettando le immagini
su uno degli schermi (l'occhio di Polifemo e/o
il Grande Fratello).
Mentre T si muove poco, e solo dietro il tavolo,
gli altri attori si muovono molto sul palco
e tra i partecipanti riprendendo suoni e movimenti
con le loro telecamere portatili.
I testi sono preregistrati dagli attori ed
a volte recitati contemporaneamente sul palco
o tra i partecipanti dallo stesso attore oppure
da altro attore, in modo da creare un rapporto
tra realtà virtuale (sullo schermo) e
realtà fisica (sul palco o tra i partecipanti).
Ed ora, lo spettacolo si ripropone
a Napoli, il 22 di settembre, ore 21.00 nel
grande cortile interno del Convitto Nazionale
Vittorio Emanuele II, a Piazza Dante, nell'ambito
della Notte Europea dei Ricercatori. Vedi: http://www.dicocom.it/notteuropea/
Barbara Herreros