Vincere
senza competere
Apprendiamo sulla stampa, su internet, dalla
televisione, sui blog, lo sentiamo continuamente
nei dibattiti e nelle conferenze: il mondo è
cambiato. E il cambiamento produce stress (vedi
caosmanagement). In effetti il mondo cambia
continuamente, e questo lo rende più
interessante da vivere. In questi ultimi anni
il mondo degli affari ha attraversato una serie
importante di rivoluzioni che sono solo l'inizio
di una trasformazione profonda. Siamo solo all'inizio
ed è ormai tempo che le imprese si rendano
conto, quelle che non lo hanno già fatto
(ed in Italia sono poche), che è necessario
rivedere il modo di fare impresa.
Occorre rivedere le strategie, le tattiche,
la logistica, le procedure, il marketing, la
gestione delle risorse tangibili ed intangibili,
l'organizzazione.
Kevin Roberts, leader della Satchy & Satchy,
elenca alcune delle più recenti rivoluzioni
del mondo del business:
1. La Rivoluzione dei Consumatori.
Oggi hanno maggior potere, grazie alla tecnologia,
alla concorrenza e alle possibilità di
scelta. Da quando sono
al comando chiedono a chi produce di fare le
cose giuste e non si lasciano più ingannare.
2. La Rivoluzione della Velocità.
I cicli produzione-acquisto si restringono sempre
più. Con la tecnologia che spiazza il
tempo, è la velocità a fare la
differenza tra vincitori e perdenti sul mercato.
Il processo viene tirato dalla domanda (vedi
lean organization, caos management).
3. La Rivoluzione Audio/Video/Mobilità:
per il consumatore, l'insieme di audio, video
e movimento sullo schermo è irresistibile.
Oggi il cellulare che abbiamo
in tasca ci permette di essere sempre in contatto,
di essere continuamente informati e di scegliere.
4. La Rivoluzione della Globalizzazione.
Paesi con straordinarie capacità sul
piano manifatturiero e su quello dei prezzi
sono ormai presenti sul mercato.
5. La Rivoluzione Ibrida.
Le idee ibride, la contaminazione di diverse
culture sono il futuro.
La rivoluzione nel mondo del business è
appena iniziata e siamo solo in presenza di
alcune delle sue conseguenze. Eppure sembra
che, almeno in Italia, il mondo degli affari
non se ne sia ancora reso conto: le nostre industrie
hanno accolto la globalizzazione come una grande
sorpresa (se ne parlava ormai già da
almeno dieci anni), nelle nostre università
si continua a parlare di Gestione per Obiettivo,
e così via studiando ed adottando vecchi
metodi per nuove realtà. Si comincia,
in alcune isole felici, a sentire parlare di
Gestione delle Performance, di Balanced Scorecard,
di Asset Intangibili, di Value Methodology,
di Gestione per Processo, di Risk Management,
di Lean Organization.
Non si sente però ancora parlare di
BOS (Blue Ocean Strategy).
Non si tratta di teoria. E' una strategia adottata
da diverse aziende (alcune anche italiane) e
studiata da due insigni studiosi di organizzazione
aziendale, W. Chan Kim (coreano) e Renée
Mauborgne (statunitense) in oltre trenta settori
in un arco di tempo di almeno dieci anni.
Il modello elaborato è riproducibile
da qualsiasi impresa utilizzando sistematicamente
gli strumenti indicati.
Il concetto da cui si parte è la definizione
di Oceano Rosso ed Oceano Blu.
Secondo Porter una strategia competitiva può
essere di tre tipi:Differenziazione, Posizione
di costo e Focalizzazione. Obiettivo: erodere
quota di mercato su una domanda esistente.
Le aziende quindi si combattono con grande spargimento
di sangue, da cui Oceano Rosso, per conquistare
quote di mercato.
Nell'Oceano Rosso quindi è necessario:
1. Competere nell'attuale spazio di mercato
2. Battere la concorrenza
3. Sfruttare la domanda esistente
4. Allineare l'intero sistema delle attività
dell'azienda con la sua scelta strategica a
favore della differenziazione o del contenimento
dei costi
L'obiettivo della strategia Oceano Blu è
vincere senza competere dando vita ad un nuovo
spazio di mercato incontestato.
Nell'Oceano Blu quindi è necessario:
1. Creare uno spazio di mercato incontestato
2. Aggirare la concorrenza
3. Creare e conquistare una nuova domanda
4. Allineare l'intero sistema delle attività
dell'azienda con il doppio obiettivo della differenziazione
e del contenimento dei costi
E' evidente che non si vuole affermare che
le strategie competitive non abbiano un loro
valore applicativo ma solo che la ricerca di
quote di mercato non favorisce sicuramente la
crescita.
La strategia Oceano Blu invece spinge continuamente
alla ricerca di innovazioni di valore per la
crescita dell'azienda. Ed è proprio sull'innovazione
di valore che la strategia Oceano Blu basa la
propria efficacia. La metodologia, in estrema
sintesi, si basa su alcuni principi, anch'essi
innovativi, ed abbastanza facilmente applicabili:
1. costruzione di una curva del valore completamente
diversa e comunicabile facilmente;
2. lavorare sugli attributi di valore del settore
scegliendo quelli da eliminare, quelli da ridurre,
quelli da aumentare al disopra dello standard
ed infine creare quei fattori mai offerti dal
settore;
3. studiare i non-clienti ed i loro bisogni
latenti;
4. puntare al mercato di massa.
Giuseppe Monti