La
formazione manageriale di tipo tradizionale
1. Lo scenario
Una grande azienda italiana, una banca, una
grande compagnia di assicurazione, una impresa
di trasporti, una grande azienda di telecomunicazioni:
il top management decide di sottoporre i propri
manager ad un corso di orientamento al mercato.
Cosa spinge il top management ad una azione
di questa portata.
Vediamo quali dovrebbero essere i motivi e quali
sono i motivi.
I motivi dovrebbero essere il mercato che evolve,
la perdita di monopolio, la globalizzazione,
la concorrenza che preme, la necessità
di conquistare nuove quote di mercato, la decisione
di adottare una strategia aggressiva, i risultati
di una analisi SWOT che mette in luce grandi
debolezze, molte opportunità e gravi
minacce.
Quali sono invece i motivi: la necessità
di spendere il budget previsto per la formazione,
gli accordi sindacali, la pressione di una società
di formazione, la tradizione, a volte la richiesta
di un manager illuminato.
A questo punto si affida tutto al direttore
del personale, spesso un manager di vecchia
scuola, molto bravo nei rapporti col sindacato;
questi a sua volta scarica l'incombenza su un
funzionario che chiede una proposta ad una società
di formazione, già conosciuta e con buoni
agganci nell'azienda. La proposta viene redatta
ed approvata dal direttore del personale. Si
tratta in generale di un corso breve, tre giorni,
da effettuare nei locali dell'azienda o in una
località amena e turistica. Il programma
del corso non è molto dettagliato nei
contenuti, è invece preciso sugli obiettivi
e le finalità del corso.
Vediamo un esempio (si tratta di una Banca):
Programma del seminario per direttori di agenzia
La banca, il mercato, la qualità del
servizio.
Obiettivi generali
* Stimolare il processo di orientamento al
mercato e alla qualità del servizio attraverso
lo sviluppo di approccio mentale e metodologico
finalizzato al raggiungimento degli obiettivi
dell'impresa.
* Realizzare un intervento che sia finalizzato
agli obiettivi specifici della funzione, ma
tale da sostenere la crescita e la diffusione
di una cultura d'impresa coerente nei "messaggi
chiave" ed in assoluta sintonia con l'attuale
operatività e politica aziendale.
* Fornire tecniche e metodologie che portino
ad aumentare l'efficacia del proprio ruolo e
quindi ad incrementare il "rendimento globale
dell'organizzazione".
* Sviluppare le principali tematiche sulla gestione
delle risorse umane al fine di fornire efficaci
e realistici modelli di gestione.
Contenuti
* Marketing tradizionale e marketing dei servizi
- logiche, strumenti, processi
- le caratteristiche tipiche del servizio
* ruolo del cliente
* sistema di erogazione
* immagine della Banca
* cultura espressa dalla Banca
* Fasi evolutive dell'organizzazione.
* Relazione mercato/organizzazione.
* Compiti e funzioni del management.
* La qualità del servizio come attività
continua ed orientata a perseguire contemporaneamente
il miglioramento dei processi organizzativi
interni ed il miglioramento del rapporto con
il cliente.
* Individuare, capire e soddisfare le attese
del cliente interno per raggiungere l'obiettivo
di qualità in chiave di soddisfazione
del cliente.
I termini sono giusti, gli obiettivi chiari,
si suppone che i docenti siano bravi ed esperti.
Il progetto viene approvato, l'incarico viene
affidato, le date sono stabilite, il luogo viene
scelto.
2. Gli attori
I partecipanti sono dirigenti e quadri intermedi,
nel caso dell'esempio si tratta di Direttori
di Agenzia. In generale arrivano in "aula"
senza sapere cosa li aspetta e con un preavviso
di pochi giorni: a volte, è capitato,
sono avvisati il venerdì per il lunedì.
Spesso è la prima volta che partecipano
ad un seminario "non tecnico", quindi
spesso è la prima volta che partecipano
ad una formazione e non ad un addestramento.
L'assortimento è dei più vari:
dal dirigente vicino alla pensione al giovane
laureato al primo incarico dirigenziale. Si
tratta comunque quasi sempre di operativi, persone
abituate a risolvere problemi, già per
la maggior parte sensibili ed usi al contatto
con i clienti, con molte responsabilità
e poca autorità.
I docenti di questi seminari sono in genere
giovani laureati con nessuna esperienza di lavoro
concreto, con poca esperienza d'aula: nella
migliore delle ipotesi hanno partecipato ad
un corso cosiddetto di formazione formatori.
In casi più rari i docenti sono ex dirigenti
di azienda con una buona esperienza di lavoro
concreto.
3. La prassi
I seminari per la maggior parte durano tre
giorni, in genere dal lunedì al mercoledì.
Il luogo prescelto è una città
dell'Italia centrale, in una sala dell'Azienda
adattata allo scopo. L'inizio è fissato
per le 9.00, non si inizia prima delle 9.30:
in genere i partecipanti che provengono da località
lontane sono puntuali, quelli che vivono più
vicino arrivano in ritardo. Si inizia in generale
con l'oramai stantio "giro di tavolo":
ad uno ad uno i partecipanti si presentano (si
comincia dal docente e si procede in senso antiorario,
non si sa bene perché), qualche battuta,
qualche domanda da parte del docente, e così
si arriva in generale alle 10.30. A questo punto,
se non se ne è parlato prima, qualcuno
chiede il coffe break, anche perché prima
c'è stata una lunga discussione tra fumatori
e non fumatori, sull'aria condizionata e sulle
finestre da tenere aperte o chiuse. Siamo quindi
arrivati alle 11.00. Finalmente si inizia.
Se il docente è bravo e riesce subito
a superare il muro di diffidenza ( ma questo
che ne sa del mio lavoro, questa è solo
teoria, noi non vendiamo saponette, e così
via), i primi trenta minuti scorrono senza intoppi.
A questo punto, se il docente ha sensibilità
d'aula si accorge che c'è qualcosa che
non va, si ferma e chiede se ci sono domande.
La domanda è sempre la stessa: "Queste
cose che lei ci sta dicendo le avete anche dette
a quelli che gestiscono la nostra azienda?"
La domanda è chiara, la risposta del
docente spesso non può essere altro che
una battuta: "Se siamo tutti qui vuol dire
che i vostri dirigenti sanno quello di cui stiamo
parlando". Questa spesso non è solo
una battuta, ma una grossa bugia. Ad ogni modo
si procede sino al mercoledì alle 13.00:
alcuni hanno l'aereo che parte, altri il treno.
Prima di terminare c'è un altro "giro
di tavolo" sempre in senso antiorario,
e poi c'è da riempire la scheda di fine
corso (i contenuti del seminario sono stati
comprensibili, l'organizzazione lasciava a desiderare,
il docente era bravo e chiaro, il seminario
non è stato utile per il mio lavoro………).
3. Conclusioni
Si torna tutti a casa e si torna tutti alla
solita routine. Se i partecipanti portassero
a casa due o tre idee (si sente spesso dire)
dopo tre giorni di seminario, sarebbe già
un grande successo. Purtroppo questo non sempre
avviene, anzi molto spesso succede qualcosa
di molto peggio.
Nel caso specifico dell'esempio se il partecipante
è un direttore di agenzia non del tutto
abbrutito dal lavoro quotidiano, egli avrà
sempre pensato che il cliente è molto
importante, che il cliente va curato, coccolato,
seguito, consigliato, che il lavoro di un responsabile
di agenzia non consiste solo nel trovare un
rimpiazzo per la sportellista in maternità
o in malattia o in ferie, sarà stato
sempre convinto di avere bisogno di una maggiore
conoscenza di quelli che sono i problemi di
una impresa, di come si costruisce e quindi
di come si legge un piano di marketing o un
business plan, e così via.
Tutte queste convinzioni però si sono
sempre scontrate con le (non)idee dei suoi capi
che gli hanno sempre ordinato di badare alle
garanzie patrimoniali del cliente, ai conti
"incagliati" e a non modificare le
condizioni di un cliente a meno che questi non
vada in agenzia a protestare e insistere, e
se proprio è necessario. Gli hanno sempre
detto che se qualcuno gli chiede di diventare
cliente della Banca è meglio diffidare.
Questo direttore di agenzia ha quindi sempre
avuto dei dubbi sulle proprie idee "troppo
moderne". Improvvisamente si trova in un
seminario nel quale qualcuno da fuori, e di
cui dopo tre giorni ha imparato ad aver stima,
gli conferma che quelle cose che ha sempre pensato
e per cui forse si è anche battuto erano
giuste. Lui però sa benissimo che non
gliele lasceranno mai mettere in pratica. Ecco
che la partecipazione al seminario ha aumentato
la sua frustrazione. E' questo che lui porta
via dopo tre giorni, altro che due o tre buone
idee.
Giuseppe Monti