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MISURARE IL CONTRIBUTO DELLA CONSULENZA
(ROI)
-I° parte-
Obiettivo: documentare al cliente il Ritorno
sull’Investimento per la Consulenza. Quanto
vale la Consulenza. Mettere il cliente nella condizione
di misurare il valore dei benefici ottenuti dalla
consulenza.
La necessità di misurare il valore di
un processo di consulenza è ormai riconosciuta
dalle più importanti società di
consulenza nel mondo da più di trenta anni.
Questo argomento, in Italia, non è stato
ancora riconosciuto come vitale per diversi motivi.
Esiste una resistenza a questo approccio.
Le obiezioni al concetto del ROI nella consulenza
sono diverse: il calcolo del ROI è complesso,
consuma risorse, se il senior management non lo
richiede non è necessario proporlo, nel
calcolo del ROI della consulenza esistono troppi
elementi soggettivi, il concetto del ROI è
solo applicabile a processi di produzione, non
è possibile tenere in conto le influenze
di tutti i fattori, è solo adatto per grandi
clienti, non esistono standard ………
Quello che ci si propone è costruire un
modello semi-standard, semplice da utilizzare
e basato su pochi dati oggettivi.
Perché misurare i risultati della
consulenza
Il business della consulenza sta crescendo sempre
più e, data la necessità di innovazione
e la tensione della competitività, si spera
che cresca sempre di più in Italia, sia
per la Pubblica Amministrazione sia per le imprese
grandi, medio-grandi e piccole.
L’assistenza della consulenza viene richiesta
per la reingegnerizzazione, l’implementazione
di sistemi, sviluppo delle risorse umane e non,
miglioramento dei processi, innovazioni di prodotto
e di processo, in generale con la speranza di
crescita e miglioramento delle performance. Spesso
i clienti, ed in qualche caso i consulenti, non
raggiungono i risultati sperati.
Sarebbe ingiusto considerare tutti i consulenti
come incapaci di produrre risultati o fornire
prodotti e servizi utili. E’ però
interessante, ed anche divertente, ricordare come
vengono definiti i consulenti in un famoso libro
di Scott Adams:
- Un consulente è una persona che prende
i tuoi soldi e impegna, irritandoli, i tuoi
collaboratori cercando in tutti i modi di estendere
il contratto di consulenza.
- I consulenti convocano e gestiscono una serie
infinita di riunioni per verificare varie ipotesi.
Questi meeting sono una fase vitale per fare
in modo che i manager espongano problemi in
grado di generare altri incarichi di consulenza.
- Dopo aver determinato la soluzione corretta,
questa deve essere giustificata da un’approfondita
analisi. L’analisi deve essere la più
complessa e confusa possibile, in modo da scoraggiare
qualsiasi apporto da parte dello staff.
- I consulenti utilizzano strumenti decisionali
che creano scenari alternativi basati su ipotesi
diverse. Qualsiasi ipotesi non congruente la
soluzione predeterminata viene considerata come
non economica dai consulenti.
- I consulenti spesso suggeriscono che facciate
qualsiasi cosa che non state facendo al momento.
- I consulenti non necessitano grande esperienza:
apprendono velocemente.
- I consulenti vanno via, e questo li rende
in maniera eccellente colpevoli per gli errori
del management.
- I consulenti ricevono spesso più fiducia
dei tuoi collaboratori.
- I consulenti esibiscono fortemente il fatto
di lavorare molte ore al giorno, in modo da
dimostrare che le 60 ore alla settimana del
tuo staff regolare sono poche.
Naturalmente queste sono battute umoristiche
che hanno però, in alcuni casi, un fondo
di verità. Possiamo aggiungere anche: “Il
consulente è colui che ti ruba l’orologio
e ti dice che ora è.”
E’ quindi opportuno, nell’interesse
di tutti, consulenti e clienti, iniziare con l’indicazione
di alcune regole o best practices.
- L’obiettivo della consulenza deve essere
sempre quello di creare valore per il cliente,
insieme al cliente.
- Si accetta un incarico solo se:
- il cliente assicura la sua volontà
ed impegno a far crescere il valore della
sua organizzazione, e su questo obiettivo
è disposto ad investire insieme a
noi;
- si è sicuri di far crescere il
valore dell’organizzazione del cliente;
- il cliente può misurare la crescita
del valore della propria organizzazione,
e per questo si è in grado di misurare
continuamente l’intervento ed è
possibile fornire al cliente uno strumento
che gli permetta di misurare il suo successo.
- Non dire cosa bisogna fare ma fare cosa bisogna
fare, insieme al cliente. Mettiamo insieme le
nostre competenze e quelle del nostro cliente
per percorrere con lui la strada verso il successo.
Perché un’azienda, un’organizzazione,
continui a vivere, nel nostro mondo caratterizzato
da veloce innovazione e competitività,
è necessaria una crescita costante. E’
questa l’aspettativa degli azionisti e degli
imprenditori.
Fine prima parte
Giuseppe Monti
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