HOME
Sommario
Le Vostre Domande
News
Keywords
Archivio
Teleconferenza
Chat
Il Vostro Contributo
       
       

Un esempio di biblioteca come strumento di marketing territoriale

Purtroppo in Italia, non si è ancora diffuso questo nuovo ruolo delle biblioteche e degli archivi. Nonostante ciò si può cominciare ad intravedere alcuni tentativi in questa direzione.

Un esempio concreto in questo senso è rappresentato dal Comune di Roma che ha definito il nuovo Piano Programma 2003 e quello triennale 2003-2005, dove si evince una concezione delle Biblioteche più ampia rispetto al passato.

Il Comune di Roma riveste le biblioteche di un ruolo nuovo, in qualità di unità centrali locali ovvero dei "luoghi più identificativi dell'identità locali e corrispondono agli spazi urbani in cui il PRG individua le principali funzioni in grado di rivitalizzare i riqualificare i tessuti circostanti ..".

In questa nuova funzione che dovranno svolgere le biblioteche, il Comune di Roma rivolge grande rilevanza alle azioni di comunicazione che le biblioteche stesse dovranno svolgere, in quanto dovranno "indirizzare una parte consistente delle proprie risorse per promuovere il prodotto territorio, prendendo atto di un principio di forte interazione che la Comunicazione Pubblica è chiamata ad assorbire, elaborare, esprimere ed immettere sulla scena sociale ed economica: un tessuto connettivo capace di leggere/far leggere il territorio nella molteplicità dei suoi aspetti e delle politiche espresse.

E' in questo senso il fine dell'educazione dell'Istituzione (Biblioteca) sarà raggiunto attraverso un uso più consapevole di uno strumento al quale il dibattito odierno riconosce sempre maggiore importanza: il marketing territoriale".

Lo Stato deve ormai occuparsi della sussidiarietà e quindi della contestualità, garantendola "Bonne governance" e cioè il rispetto dei diritti della persona, della separazione dei poteri, l'onestà intellettuale e fisica, la trasparenza nell'azione e il senso di responsabilità nel rispetto della legge, un efficace ed efficiente rispetto del diritto di proprietà e del diritto scaturente dagli atti privati e dai contratti, una normazione diretta a regolamentare il mercato atta a prevenire frodi, nonché comportamenti lesivi della concorrenza, ma atti a consentire lo sviluppo del sistema produttivo; istituzioni finanziario-fiscali e monetarie che assicurino la stabilità economica, nonché strumenti di partnariato sociale atti a realizzare adeguata previdenza sociale, una puntuale gestione del conflitto sociale, una costante ricerca di idonee soluzioni al continuo cambiamento delle relazioni economiche internazionali che vedono entrare in campo sempre nuovi protagonisti.

Le imprese e i soggetti pubblici e privati che hanno il compito invece di assicurare quel processo di crescita del Prodotto Interno Lordo, devono applicare il principio del fare per assicurare all'essere umano la necessaria qualtià della vita. "Fare" vuol dire trasformare le idee in progetti concreti, affinchè innovazione e sviluppo economico divengano un dato costante del nostro modo d'essere accompagnandosi tuttavia al mantenimento di quel modello di solidarismo che ha consentito comunque al nostro Paese di attraversare in maniera dignitosa la tragedia di due guerre mondiali.

L'attività delle nostre imprese, anche artigiane, deve essere una felice sintesi di tradizione e modernità, fantasia e concretezza e responsabilità sociale, da ciò discende che il nostro prodotto deve necessariamente essere figlio della nostra cultura materiale e generale. Il ruolo di promotore e diffusore di tale processo non può non essere che il mondo degli archivi e delle biblioteche, portante l'universo del nostro retaggio, che nella competizione globale è l'unico elemento che può fare la differenza; promuovendo l'acquisizione di quella impronta di originale e di nuovo nell'antico, all'interno del concetto di qualità sociale e di qualità totale che certamente supera di fatto e di diritto la proposta commerciale delle multinazionali.

Prof. Vincenzo Porcasi