La
pagina della Sfinge: Anagramma
Eccoci di nuovo a parlare
di enigmistica. Abbiamo iniziato la volta
scorsa con i giochi di divinazione
(indovinelli ed enigmi) per passare oggi ai
giochi di rimescolamento:
anagrammi e anagrammi divisi.
Letteralmente per anagramma si intende una
trasposizione delle lettere di una o più
parole in modo da formare altre parole di
suono e di significato diverso: gola-lago;
ramo-mora.
Ma questo è solo quello che viene riportato
sui dizionari! Anche in questa puntata, quindi,
per andare più a fondo sull'argomento
in modo più competente, abbiamo "sfruttato"
la solita disponibilità della redazione
de "La Settimana Enigmistica". Vi
invito ancora una volta a consultare il sito
www.aenigmatica.it
per esercitare le vostre capacità...
L'anagramma nasce
come gioco "magico": ancora oggi
l'analisi del destino di una persona nascosto
nell'insieme delle lettere che ne compongono
il nome e cognome è pratica che suscita,
quasi invariabilmente, moti di meraviglia.
È quasi sempre d'effetto sapere, tanto
per dirne una, che MARCO ANTONIO è
un ANTICO ROMANO.
Nell'enigmistica popolare, l'anagramma perde
la sua funzione divinatoria (anche se l'anagramma
del nome e cognome, quando porta ad una frase
sensata - e magari attinente alla personalità
ed all'attività dell'anagrammato -
è, come dicevamo, gioco di società
di sicuro effetto e gradimento) per limitarsi
alla pura funzione di trasformazione, la quale,
comunque, mantiene un che di magico che assicura
al gioco un posto d'onore tra gli enigmi.
Entriamo ora nel vivo del
gioco…
Anagramma (10)
Un "Don Abbondio" per un "Don
Rodrigo"
Al nobile locale sottomesso
si può veder per casa che si abbassa,
prendendo su di tutto dal signore,
con la beretta nella mano grassa.
Innanzitutto, come si può
vedere, di fianco al tipo di gioco è
indicato un numero tra parentesi. Si tratta
del diagramma del gioco,
ovvero del numero di lettere che compongono
le varie parole della soluzione. Nel caso
dell'anagramma, ovviamente, dato che le parole
sono due, ma sono composte esattamente dalle
stesse lettere diversamente combinate, il
numero è solo uno e indica la lunghezza
di ciascuna delle parole della soluzione.
In questo caso, ci sono degli
enigmi da risolvere sulla base di quanto esposto:
si tratta di bisensi ossia, il tema (apparente)
del quale si parla non ha legami con la soluzione
del gioco. Inoltre essendo il gioco composto
da quattro righe, le prime due riguarderanno
la prima parola e le successive la seconda
parola che sarà quindi, l'anagramma
della prima.
La soluzione è Pianoterra
= Rapinatore.
Vediamone insieme la spiegazione:
"Al nobile locale sottomesso/si
può veder per casa che si abbassa":
il risultato è il pianoterra:
sottomesso infatti al locale (del piano) nobile…
e per quanto una casa poco si elevi in altezza
sarà impossibile che non ci sia il
piano terreno. Torna l'ambiguità tra
aggettivi e sostantivi (nobile locale): quello
che sembra l'uno è l'altro, e viceversa.
"Prendendo su di tutto
dal signore,/con la beretta nella mano grassa"
è il rapinatore: il
"signore" è naturalmente
il possidente, e cioè chi ha il bene
rapinato. L'ultimo verso è molto ben
centrato: quello che sembra una papalina,
un berretto da notte, con la semplice aggiunta
di una iniziale maiuscola diventa un'arma,
con la quale compiere rapine, e l'apparente
aggettivo finale "grassa" diventa
nientemeno che verbo: (il
rapinatore), con la Beretta nella mano, grassa
(cioè compie grassazioni: aggressioni
a mano armata a scopo di rapina, per l'appunto).