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IL PROGRAMMA LEONARDO DA VINCI: L'EUROPA PROMUOVE LA FORMAZIONE A TUTTO CAMPO

Tra i programmi d’azione dell’Unione Europea che sostengono il miglioramento e lo sviluppo della formazione professionale comunitaria, risulta a tutt’oggi uno dei più “longevi” (esiste dal 1995) e sicuramente il più efficace in termini di obiettivi e possibilità di adesione. Coordinato dal Ministero del lavoro e delle Politiche sociali e dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, con l’assistenza tecnica dell’ISFOL, il programma è alla sua seconda fase di attività, avviata da una Decisione del Consiglio dei Ministri del 26 aprile 1999, in seguito all’esperienza positiva della precedente fase del programma (1995-1999), nonché alla luce degli orientamenti politici comunitari espressi nel Consiglio di Lussemburgo, nella Comunicazione “Per un’Europa della conoscenza”, nel Libro Bianco “Insegnare e apprendere: verso la società cognitiva” e nel Libro verde “Istruzione, Formazione e Ricerca: gli ostacoli alla mobilità transnazionale”, e ancora in coerenza con l’istituzione della seconda fase dei programmi “Socrates” e “Gioventù per l’Europa”.

Per la fase attuale, l’intento generale del programma è quello di contribuire all’attuazione di una politica di formazione professionale della Comunità, che integri le azioni condotte dagli Stati membri, promovendo un’Europa della conoscenza e sostenendo le politiche degli Stati in materia di apprendimento permanente. Il che significa perseguire concretamente, secondo le indicazioni della Decisione, tre obiettivi in particolare:

Obiettivo 1: promuovere le abilità e le competenze, dei giovani in particolare, nella formazione professionale iniziale a tutti i livelli, al fine di facilitare l’inserimento professionale e il reinserimento.Obiettivo 2: migliorare la qualità della formazione professionale continua e l’accesso alla stessa, nonché l’acquisizione di abilità e competenze lungo tutto l’arco della vita.

Obiettivo 3: promuovere e rafforzare il contributo della formazione professionale al processo di innovazione, al fine di migliorare la competitività e l’imprenditorialità, anche nella prospettiva di nuove possibilità di occupazione.

Nel novembre 2001 inoltre la Commissione ha adottato una nuova Comunicazione dal titolo “ Realizzare uno spazio europeo dell’apprendimento permanente”, che getta le basi per un nuovo approccio strategico all’apprendimento lungo tutto l’arco della vita.
Per il conseguimento di tali obiettivi, i progetti relativi alle misure già esistenti, ovvero mobilità transnazionale di giovani e adulti, progetti pilota per favorire l’innovazione e la qualità della formazione professionale, progetti per lo sviluppo di competenze linguistiche, sostegno allo sviluppo di reti di cooperazione transnazionale che facilitino lo scambio di esperienze e buone prassi e infine sviluppo e aggiornamento di materiale di riferimento sulla formazione professionale, dovranno concernere una delle seguenti priorità:

Priorità 1- Valorizzare l’apprendimento

Nella nuova prospettiva europea di riconoscimento globale del valore della conoscenza, tale priorità richiede lo sviluppo di approcci globali e integrati, che consentano agli operatori del settore di valutare un’ampia gamma di risorse in termini di qualifiche e competenze. Questo per consentire di rispondere meglio anche alle questioni dell’individuazione, valutazione e riconoscimento reciproco dei certificati e diplomi formali.

Priorità 2- Nuove forme di apprendimento e insegnamento e competenze di base nell’ambito dell’istruzione e della formazione professionale (IFP)

I nuovi metodi di apprendimento nell’ambito dell’IFP devono incentrarsi sullo sviluppo di approcci centrati sul discente e che tengano quindi conto delle esigenze di ciascuno (specie di coloro che non sono più abituati ad apprendere), nonché dei contesti, formali o non formali, in cui può realizzarsi l’apprendimento. La formazione di insegnanti, formatori e altri mediatori di apprendimento dovrebbe consentire di affrontare meglio le nuove sfide, oltre che garantire un accesso universale alle opportunità di apprendimento.

Priorità 3- Attività di orientamento e consulenza

La grande eterogeneità dei servizi di orientamento nei vari Stati membri richiede un’analisi delle strutture esistenti e il sostegno a scambi di esperienze su metodologie e standard. E’ necessario dunque un dialogo più aperto tra i sistemi di orientamento e quelli di istruzione e formazione, nonché un maggiore coinvolgimento delle parti sociali.
Per ciascuna priorità, saranno privilegiate nell’attenzione dei Commissari europei le proposte intese a sviluppare nuovi approcci all’apprendimento permanente, a dare una dimensione transnazionale alla realizzazione degli orientamenti per l’occupazione (specie con riferimento alle pari opportunità) e a favorire l’acquisizione di competenze generali applicate alle nuove tecnologie e all’ambiente.

Donatella L. M. Vasselli

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