Le teorie cognitiviste:
per gli studiosi appartenenti a questo modello,
l'azione può essere influenzata da
processi cognitivi (ragionamento, analisi,
rappresentazione, anticipazione, ….).
In questo modello l'individuo è attivo;
non reagisce solo agli stimoli dell'ambiente
esterno ma può creare il suo ambiente.
È da qui che nasce appunto la motivazione
intrinseca, che ha la sua origine nell'individuo
stesso. In questo caso l'apprendimento viene
visto come un fine in sé.
I sotto gruppi appartenenti a queste teorie
sono:
le teorie in cui solo l'anticipazione determina
l'azione. Tra queste teorie rientrano gli
studi fatti da Lewein, Atkinson, Tolman
le teorie in cui più processi cognitivi
portano l'individuo ad agire. In questo gruppo
rientrano studiosi come: Hider, Deci, Singer,
Duda ecc…
concezioni prettamente umanistiche come le
teorie di Ma slow, Rogers e Nuttin.
Con il terzo quesito, si cerca di capire
se si apprende meglio quando si è maggiormente
motivati. Questa è un'idea molto ricorrente
per spiegare i risultati degli sportivi in
competizioni molto importanti ma molte volte
è vero anche il contrario; un'elevata
motivazione più avere effetti negativi.
Alcuni studi di Durand hanno confermato questo
modo di vedere. Durand ha infatti dimostrato,
con la sua teoria della dissonanza che le
prestazioni dei soggetti corrispondono ad
un optimum di motivazioni, né troppo
basse e né troppo alte. Durand aggiunge
inoltre che: l' optimum di motivazione dipende
dalla difficoltà oggettiva del compito,
concludendo che la migliore prestazione è
raggiunta per una bassa motivazione quando
il compito è difficile e per una motivazione
forte quanto esso è debole.
Per molti anni si è pensato che la
relazione tra motivazione e apprendimento
fosse unidirezionale. L'insieme delle teorie
che abbiamo analizzato, ci fa però
capire che anche questa affermazione non è
del tutto esatta. È soprattutto negli
ultimi anni e con le nuove metodologie formative
che si è giunti alla conclusione che
è inesatto affermare che la sola motivazione
conduce all'apprendimento. Anche l'apprendimento
può influenzare in modo positivo o
negativo la motivazione ad apprendere. È
per questo che bisogna fare sempre maggiore
attenzione al modo in cui vengono strutturati
i corsi di formazione al fine di motivare
sempre più all'apprendimento, alla
partecipazione e alla condivisione.
Barbara Ciani
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