Nella
sfida complessiva legata al soddisfacimento
del bisogno primario di alimentazione esistente
al mondo, l'assenza di una oggettiva politica
agricola, ha consentito alle grandi multinazionali
di soddisfare le esigenze mondiali (a prescindere
dalla vexata quaestio delle
OGM) secondo la migliore qualità al
minimo prezzo. Oggi soggetti quali la Nestlè,
la Continental Grain, la Coca Cola, la Unilever,
e Vivendi, per quanto di competenza, non sono
sostituibili a livello di economia di base.
Tuttavia, qualora si riuscisse a collegare
il mito al marketing accompagnandolo in questa
misura al concetto di qualità e di
soddisfazione del consumatore, un mercato
qualificato di nicchia potrebbe trovare luogo.
Il Bacino Mediterraneo nel suo complesso,
nel settore ha a disposizione non solo l'80%
e più dei giacimenti culturali esistenti
al mondo ma dispone della tradizione di una
compresenza fra il divino e l'umano, che passa
fra l'altro per la cultura alimentare propria
del Bacino. Infatti, è il vino mediterraneo
che ubriaca il padre di tutte le genti, Noè;
è un essere umano, Ganimede, che fa
da coppiere agli dei per completare la tavola
imbandita nell'Olimpo.E' la tradizione culturale
fondata sui libri sacri dei 3 grandi monoteismi
che impone l'uso dei grassi non animali per
consentire un adeguato sviluppo delle condizioni
di vita e l'uso delle diverse varietà
di frutta fresca, secca o trasformata, che
consente di preparare il rapporto dialogico
fra vita e morte, fra eros e thenatos, che
importa di sé il mito di Cerere Demetra
e di sua figlia Proserpina regina dell'Ade.
Così come la cultura del Sole consente
un abbigliamento, parlando del settore della
moda, dove la necessità non è
quella del ripararsi dal freddo bensì
quella di proporsi per l'essenziale qualità
della vita, per la gioia di vivere che contraddistingue
il mondo latino.Ciò premesso, in tutta
l'area occorre immaginare la nascita di un
pensatoio (Gosplan se la memoria di tale strumento
non si accompagnasse ai tragici errori dell'economia
collettiva) capace di trasformare i punti
di debolezza oggi esistenti in obiettivi punti
di forza.
Il problema corrente nel mondo è rappresentato:
- dall'elevato
tasso di disoccupazione;
-
dalla difficoltà di accesso ai
grandi mezzi di comunicazione e quindi
della conoscenza;
-
dall'assenza di una capacità di
reddito che faccia uscire la maggior parte
della popolazione mondiale dalla condizione
di povertà in cui tuttavia permane;
Da tale premessa la conseguenza dell'errore
umano che, nella condizione di bisogno assoluto
in cui versa, risulta privo della necessaria
dignità, la dignità che viene
non dal possesso dei mezzi di produzione ma
dalla capacità di soddisfare i propri
bisogni mediante l'uso del proprio valore
specifico cioè dalla propria capacità
di competizione e di possedere competenze
settoriali adeguate.
Vincenzo Porcasi