HOME
Sommario
Le Vostre Domande
News
Keywords
Archivio Rivista
Il Vostro Contributo
La Redazione
Teleconferenza
Archivio Notiziario
Chat
Link
       
       
   

Basilea 2

Il 26 Giugno 2004 è stato approvato il testo definitivo dell'accordo internazionale conosciuto come Basilea 2 che stabilisce i requisiti patrimoniali minimi per le banche in funzione dei rischi assunti.
Questo provvedimento ha una ricaduta rilevante sulla gestione delle aziende che accedono al credito bancario. L'istituto erogante dovrà classificare la qualità del credito concesso mediante un indicatore (rating = classe di merito creditizio) che misura la probabilità di insolvenza dell'azienda. E più bassa è tale probabilità, maggiore sarà la possibilità di ottenere il finanziamento e minore il suo costo.
Il provvedimento entrerà in vigore all'inizio del 2007.

Gli obiettivi dell'intervento sono funzionali alle indicazioni proposte e promosse dal Comitato di vigilanza per il credito, con sede a Basilea: il principale intento dell'azione è dunque quello di rilevare/ricercare le principali caratteristiche di struttura e funzionamento dell'impresa, collocare la stessa all'interno della mappa dei valori bancari e individuare le leve disponibili per migliorare il profilo competitivo e, conseguentemente, il rating creditizio.
A differenza di quanto accadeva nel passato, il nuovo Accordo formulato dal Comitato relaziona l'assegnazione del rating bancario ad un approccio multidimensionato che ha a che fare principalmente con:
" la capacità storica e prospettica dell'impresa di generare cassa, sufficiente a ripagare i debiti ed a sostenere altri eventuali emergenti fabbisogni;
" la struttura finanziaria e le probabilità che eventi imprevisti possano indebolire il margine di sicurezza costituito dal capitale aziendale;
" la valutazione dei business e della strategia competitiva adottata dall'impresa;
" la posizione dell'impresa rispetto al settore ed ai concorrenti di riferimento;
" l'organizzazione, i processi aziendali e la capacità del management di governare adeguatamente l'impresa;
" la qualità e la tempestività delle informazioni che l'azienda trasferisce.
I risultati raccolti consentiranno all'impresa di riconoscere e comunicare più adeguatamente il proprio valore aziendale e di negoziare con maggiore consapevolezza la propria posizione con gli Istituti di credito, alla luce di informazioni in grado di descrivere l'impresa in maniera più completa e dettagliata.
L'analisi può essere descrittivamente riproposta in tre specifiche fasi:

FASE 1: valutazione degli aspetti quantitativi mediante analisi puntuale dei documenti economico-finanziari e patrimoniali, con relative riclassificazione e rettifiche;
FASE 2: valutazione del profilo andamentale mediante analisi dei dati di pregresso che connotano il rapporto dell'impresa con la banca di appartenenza e con la Centrale dei Rischi. Tale azione è specificamente diretta ad esaminare il comportamento dell'impresa con il sistema del credito (utilizzo affidamenti, insoluti, sconfinamenti, fonti di finanziamento utilizzate) e la presenza di elementi di tensione, di anomalie con lo stesso.
FASE 3: valutazione del profilo qualitativo mediante l'esplicitazione degli aspetti strategico/organizzativi, al fine di ricaduta degli stessi nelle esigenze finanziarie. L'azione è rivolta ad esaminare la strategia adottata dall'impresa, la coerenza tra la stessa e la struttura aziendale, i concorrenti e il settore, il posizionamento competitiva e le prospettive di crescita misurate sulla base dell'andamento del mercato e delle capacità di programmazione dell'impresa.

Nota: per ulteriori chiarimenti ed approfondimenti sugli argomenti proposti consultare http://www.geminieuropa.com

Ing. Giuseppe Monti

<<Indietro

Scarica PDF