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DONNE E IMPRESA: L'IDENTIKIT DELL' IMPRENDITRICE ITALIANA NEL PRIMO RAPPORTO NAZIONALE SULLE IMPRESE FEMMINILI

Se già il grande Platone nel V libro della "Repubblica", sconvolgendo i suoi mesti interlocutori, aveva osato affermare che, seppure per sola grazia di natura, le donne fossero predisposte così come gli uomini a tutti i "mestieri", chissà quale immensa gioia proverebbe per l' attuale situazione che vede il sesso debole alla ribalta nei più grandi settori imprenditoriali.

Un quadro di riferimento importante sulla situazione dell' imprenditoria femminile è fornito dal Primo Rapporto Nazionale sulle imprese femminili del 20 gennaio 2005. L'iniziativa è stata promossa dal Ministero per le Attività Produttive, dal Comitato per l'Imprenditoria Femminile e da Unioncamere. E' la prima ricerca su scala nazionale che assume una rilevanza fondamentale su un tema tanto attuale e tanto discusso, ed è proprio per questo che vale la pena analizzarne e ribadirne i contenuti.

Ma occhio ai numeri…

Dai dati forniti dal rapporto emerge che sono 1,2 milioni le imprese guidate da donne in Italia, all'inizio del 2004. Il 23,5% delle attività avviate nel Paese, infatti, è gestito da imprenditrici, sia direttamente sia in virtù di una presenza maggioritaria della componente femminile. Ma, in larghissima parte, si tratta di imprese 'rosa' esclusive, se si considera che solo il 4,7% può essere definito a forte controllo, mentre lo 0,7% è a controllo maggioritario.

Fonte: Osservatorio dell'Imprenditoria Femminile, Unioncamere -Infocamere
In Italia, il numero maggiore di imprese femminili si concentra nelle regioni meridionali continentali che contano oltre 303 mila imprese (il 25,8% del totale nazionale), che diventano 433 mila (36,8%) se si considerano anche le Isole. Seguono l'Italia Nordoccidentale (24,7%), quella Centrale (il 19,6%) e, infine, il Nordest (solo il 18,8%).

Ma è prendendo in esame i dati per regione che il quadro cambia. La regione relativamente più 'femminile' è infatti il Molise, dove un'impresa su tre (il 32,3%) e' gestita da donne, mentre Lombardia ed Emilia Romagna si dividono l'ultimo posto nella graduatoria dell'incidenza percentuale rispetto al totale delle attività.

Se si considerano, però, i valori assoluti, in testa alla classifica regionale figura la Lombardia, con 153.755 imprese al femminile. Seguono Campania, con 122.100 unità, Piemonte (97.049), Sicilia (95.518), Veneto (93.423), Lazio (91.539), Emilia Romagna (82.695), Toscana (81.999), Puglia (80.499), Calabria (36.909), Marche (36.391), Liguria (36.128), Abruzzo (36.099) e Sardegna (33.971). Sotto le 30 mila attività si trovano, invece, Friuli Venezia Giulia, con 24.764 imprese, Umbria (20.688), Trentino Alto Adige (20.119), Basilicata (16.732), Molise (10.727) e Valle d'Aosta (3.438).

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