Fu in virtù di questo articolo che la
risoluzione 986 del 14/4/1995 diede inizio al
programma "Oil for Food": l'Iraq avrebbe
potuto cominciare a esportare petrolio se i
proventi fossero stati utilizzati per importare
cibo e medicine, e finché il 30% dei
guadagni dell'Iraq dal petrolio andassero alla
United National Compensation Commission (UNCC),
il quasi-tribunale di base a Ginevra che si
occupa delle riparazioni della guerra del Golfo.
Il programma fu sospeso il 17 marzo 2003, quando
il Segretario Generale ritirò il personale
ONU dall'Iraq in corrispondenza con l'inizio
della seconda Guerra del Golfo, per riattivarlo
poi con la risoluzione 1472 del 28/3/2003.
1.2. LA RISOLUZIONE ONU 1472 (22/5/2003)
Il punto di partenza della nuova fase delle
relazioni tra comunità internazionale
e Iraq, e nella fattispecie delle relazioni
economiche, fu il 22 maggio 2003, data in cui
il l'Assemblea Generale accettò, con
14 voti favorevoli ed 1 astenuto (la Siria non
prese parte alla votazione), la sospensione
delle sanzioni economiche sulle importazioni
e sulle esportazioni vigenti contro l'Iraq dai
tempi della prima guerra del Golfo, e reiterate
per costringere Saddam Hussein a rispettare
gli accordi relativi alle armi di distruzione
di massa. La loro sospensione significava riaprire
all'Iraq la possibilità di commercio
con il resto del mondo, e pertanto alla possibilità
di rinascere.
La risoluzione, presentata dagli USA insieme
a Gran Bretagna e Spagna, e sostenuta anche
da Francia, Germania e Russia, poneva fine a
13 anni di embargo. La risoluzione prevedeva,
tra le varie cose:
1- l'abolizione dei vecchi provvedimenti relativi
alla vendita di petrolio e ad altre merci, vale
a dire la libertà di commercio per gli
iracheni così come per gli operatori
esteri verso l'Iraq;
2- il proseguimento del programma Oil for Food
(già affermato con le risoluzioni 1472
del 28/3/2003 e 1476 del 24/4/2003;
3- il conferimento dei ricavati della vendita
di petrolio, gas e derivati, al Fondo per lo
Sviluppo dell'Iraq, fino alla costituzione di
un governo legittimo;
4- il conferimento del 5% di questi introiti
al Fondo di Compensazione stabilito dalla risoluzione
687 del 1991.
Da sottolineare come sin da questo primo momento
di apertura post-conflitto vengano espressamente
citate istituzioni economiche internazionali
come il G7 (e nella fattispecie i ministri delle
finanze e i governatori delle banche centrali),
il Fondo Monetario Internazionale e la Banca
Mondiale, e viene fatto appello anche agli istituti
finanziari privati. Inoltre, riconoscendo come
autorità referente per l'Iraq la forza
di occupazione anglo-americana con i partner
aggiuntisi in seguito ("the Authority"),
l'ONU ha posto a questo riconoscimento il vincolo
dell'impegno per la ricostruzione, e in senso
esplicito quella economica. In questo impegno
l'Assemblea Generale pone chiaramente anche
la stessa ONU e i suoi istituti.
Infine, quale provvedimento pratico, si stabilisce:
1- la creazione di un "Fondo per lo Sviluppo
dell'Iraq", amministrato congiuntamente
della Banca Centrale dell'Iraq e dell'International
Advisory and Monitoring Board of the Development
Fund for Iraq, a sua volta composto da rappresentanti
del Segretariato Generale dell'ONU, del FMI,
della Banca Mondiale e Fondo Arabo per lo sviluppo
economico e sociale;
2- il congelamento e conferimento immediato
nel Fondo per lo Sviluppo dell'Iraq da parte
di operatori economici esteri, pubblici o privati,
di fondi, beni, proprietà finanziarie
e risorse economiche derivanti da attività
estere legate al precedente regime, con la possibilità
di ricorrere nei confronti del futuro governo
legittimo dell'Iraq per ottenere eventuali risarcimenti.
1.3. ESTRATTI DELLA RISOLUZIONE ONU 1472 (22/5/2003)
Resolution 1483 (2003)
Adopted by the Security Council at its 4761th
meeting, on
22 May 2003
The Security Council,
(…)
Resolved that the United Nations should play
a vital role in humanitarian
relief, the reconstruction of Iraq, and the
restoration and establishment of national and
local institutions for representative governance,
(…)
Noting the statement of 12 April 2003 by the
Ministers of Finance and Central
Bank Governors of the Group of Seven Industrialized
Nations in which the members recognized the
need for a multilateral effort to help rebuild
and develop Iraq and for the need for assistance
from the International Monetary Fund and the
World Bank in these efforts,
(…)
Noting the letter of 8 May 2003 from the Permanent
Representatives of the
United States of America and the United Kingdom
of Great Britain and Northern Ireland to the
President of the Security Council (S/2003/538)
and recognizing the specific authorities, responsibilities,
and obligations under applicable international
law of these states as occupying powers under
unified command (the "Authority"),