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L'EUROPA UNITA DA….UN NASTRO VERDE!
Luigi Carnacina e Nicola Iadanza, alcuni decenni
or sono, diedero vita all'Associazione senza fini
di lucro, che va sotto il nome di Nastro Verde
d'Europa, considerando che l'unione del Continente
Europeo non sarebbe avvenuta attraverso un'opera
di centralizzazione attuata da una qualsiasi cultura
egemonica, bensì attraverso la procedura
di armonizzazione delle diversità e delle
particolarità antropologiche e quindi etnostoriche,
culturali, religiose, linguistiche che costituivano
e costituiscono sempre più la vera forza
dell'Europa.
L'Europa che ha fallito nella sua proposta di
egemonia sul mondo, può manifestare al
mondo le sue peculiari specificità, attraverso
una proposta di marketing d'area che nel quadro
della competizione senza regole, in atto, diventi
una positiva piattaforma portatrice di valori
quali: i diritti della persona, l'unità
nella diversità, il diritto come strumento
per la soluzione delle controversie e la capacità
di dare vita a fondamentali innovazioni di processo
anche organizzativo che hanno portato il proprio
sistema di PMI a divenire, insieme al minicredito
(già nato in Europa con il credito cooperativo
e le società di mutuo soccorso) il punto
di riferimento del resto del mondo in via di sviluppo
o in transizione.
L'identità europea si estrinseca poi nelle
sue tradizioni, che sono e furono di viaggi per
mare e per terra, in condizioni per la più
gran parte difficili, considerato il continuo
trapasso di climi che nell'arco di duemila anni
ha attraversato le singole aree geografiche che
la compongono. Ancora, il futuro d'Europa si estrinseca
ed articola nella sua dipendenza dalle materie
prime di cui non dispone e dalle tecnologie che
non riesce più ad inventare o a rubare.
Da qui la proposta forte di ritornare al primario,
che ha contraddistinto nei secoli la sua civiltà.
Medici, dietologi e nutrizionisti di ogni parte
del mondo hanno riconosciuto che la dieta europea
o meglio quella mediterranea è quella che
meglio risponde alle esigenze dell'essere , e
che il vino, in specie quello rosso - nettare
degli dei -, non solo porta l'ebbrezza nella qualità
della vita, ma determina anche quello stile produttivo
che il ducato di Borgogna e la contea di Gorizia
hanno reso profondamente innovativo.
Da qui l'essenza della nostra Associazione: portare
i valori della cultura europea, quella dello spazio
economico pan-europeo anche materiale, ad una
dimensione universale.
Tale concetto porta con sé tutta una serie
di componenti. La tradizione enogastronomica europea,
proprio per le sue caratteristiche di ripartizione
territoriale, in funzione delle disponibilità
di materie prime, risulta estremamente articolata
e, pur mantenendosi in un mercato di nicchia per
poter svolgere quella funzione trainante a livello
mondiale che le compete, ha necessità di
passare attraverso talune misure che ne assicurino
le capacità di servire sia il mercato interno
unico, che quello universale:
a) in confronto con gli organismi geneticamente
modificati, la produzione europea deve trascorrere
al biologico, certificando l'origine e la provenienza
dei prodotti, la filiera produttiva e la qualità
finale del prodotto reso;
b) dal momento che la quantità di beni
di cui dispone non è sufficiente ad assicurare
la copertura del mercato di nicchia a livello
mondiale, occorre creare nello spazio economico
pan-europeo quei rapporti di interdipendenza capaci
di consentire la formazione di un prodotto unitario
mediterraneo corrispondente alla crescente domanda
mondiale di dieta mediterranea. Le nostre imprese,
in particolare quelle dei settori fresco, trasformato,
freddo e secco disponendo vuoi delle risorse finanziarie
(aiuti nazionali e dell'Unione) vuoi delle adeguate
strutture produttive intese come macchine e attrezzature
devono in pratica assumere la partecipazione diretta
dei territori dell'area dello spazio economico
pan-europeo per completare l'offerta sulla base
di una entità culturale unica ma articolata
nelle disponibilità.
Le grandi imprese del settore in realtà
si muovono già in questa direzione, le
nostre eccezionali piccole imprese devono fare
altrettanto.
Il Nastro Verde d'Europa peraltro promuoverà
la nascita dei green-points in tutto il mondo,
articolati sulla presentazione delle quattro tipologie
suindicate dei prodotti su base multilaterale,
e in grado di divenire dei punti di socializzazione
nell'ambito di quelle città che oramai
ne sono sprovviste.
Questo è il programma di ordine generale
nella fase iniziale; il Nastro Verde d'Europa,
che tende a diventare una fondazione operante
anche nel contesto turistico orienterà
le proprie risorse in maniera tale da cogliere
ed esaltare gli aspetti salienti dell'enogastronomia
quali la "civiltà", l'"arte",
la "storia", la "cultura"
e le "tradizioni" ed a stimolare chi
opera nel settore incontrandosi e confrontandosi.
Tutto ciò può avvenire intorno ad
una "tavola imbandita"; nell'ambito
di una ricerca raffinata e non consumistica. La
"tavola", in questo contesto, diventa
un luogo in cui si recuperano energie di qualità,
si socializza e si costruisce un cammino comune,
le cui tappe sono e saranno scandite dalla conquista
di trofei: la "tolda d'oro", la "lampada
d'oro", la "toque blanche", la
"vite d'oro", lo "shaker d'oro",
la "penna d'oro", le "chiavi d'oro",
che il Sodalizio continuerà ad offrire
di concerto con le associazioni di categoria e
con quei produttori che vorranno specificatamente
procedere nel realizzare un sistema integrato
produttivo fondato sulla sopradescritta articolata
presenza all'estero oltrechè nel mercato
interno unico.
Questo è lo spirito del "maestro dei
cuochi" Luigi Carnacina - oscar mondiale
dell'enogastronomia - e del giornalista gastronomo
Nicola Iadanza che dopo trent'anni di attività
non solo evidenzierà gli itinerari gastronomici
europei ed i relativi contenuti ma attraverso
il green-point porterà tale presenza su
una articolata base mondiale.
L'iniziativa si sposa anche con quelle città
commerciali dell'Europa dell'arco mediterraneo
in cui entità come Trieste, Barcellona,
Digione, Atene, Leopoli e Monaco di Baviera mettono
insieme una filosofia di sistema per proiettare
la loro specifica attività nell'arco mondiale.
Le due prime operazioni corrispondono alla creazione
di una banca dati dei produttori interessati a
creare il progetto e alla nascita di un giornale
telematico teso a comunicare la filosofia del
progetto.
La redazione
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