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CALCIO… CHE PASSIONE!
Il calcio…, poche cose sono in grado di
attrarre tanta passione, tanto trasporto come
questo gioco, nato nella fredda Inghilterra, ma
diventato quasi subito anche l'espressione dell'estro
e della gioia di vivere sudamericani e mediterranei.
Nel nostro Paese è ormai più di
un secolo che il campionato accompagna le domeniche
degli appassionati, portando con sè speranze
e amare delusioni, ma insieme la consapevolezza,
ogni volta, che la partita successiva partirà
da zero a zero e avrà una sua storia.
Ogni tifoso ricorda il momento o l'occasione per
cui si è legato ad una squadra, magari
per una vittoria importante o un giocatore dal
talento "magico", altri ricordano di
essere andati, mano nella mano, con il proprio
papà, ancora troppo piccoli per capire
cosa stava per succedere. Perché quando
si va allo stadio e si assapora quell'atmosfera
e si condivide una passione profonda, è
veramente difficile tornare indietro. Chissà,
forse ha ragione lo scrittore inglese Nick Hornby,
quando ricorda quasi con un senso di masochismo
il suo essere diventato tifoso, e come si trovasse
a suo agio per il semplice fatto di trovare, in
quel luogo deputato per eccellenza al gioco in
questione, ovvero lo stadio, così tanta
gente pronta a soffrire e a condividere con lui
questa potente sensazione.
L'equazione tra calcio e passione è immediata
per ogni tifoso, pronto ad attraversare letteralmente
mari e monti per seguire e sostenere la sua squadra,
ma negli ultimi tempi un'altra equazione sembra
averne preso il posto: il calcio è business,
il calcio è "sporco".
È vero, il calcio è business e non
solo passione, tanto è vero che rappresenta
ormai uno dei settori economici più importanti
nel nostro Paese, ma non per questo, a mio avviso,
si può cancellare d'un colpo il trasporto
genuino che anima gli appassionati.
Un'altra cosa è altrettanto vera, e cioè
che il calcio ha funzionato sempre come efficace
valvola di sfogo per i giovani più .. esagitati,
(per sfogarsi allo stadio invece che altrove,
e perché pensare al calcio può essere
un ottimo espediente per distogliersi dal riflettere
su cose ben più importanti, come la vita
e i suoi problemi in generale,) ma è così
che funziona: panem et circensem dicevano i latini,
ottimi maestri nella gestione della cosa pubblica.
Quello che è successo negli ultimi mesi
nel nostro mondo del calcio, con le perquisizioni
della Guardia di Finanza a 51 club come "punta
dell'iceberg", stende un velo di tristezza
sull'essenza naturale di questo sport, ovvero
la giocosità e la competizione; non dimentichiamo,
infatti, quanti ragazzi si allenano duramente
con la speranza di diventare le "bandiere"
della propria squadra del cuore.
La sensazione di sgomento e a tratti angoscia
viene amplificata dalle tante morti sospette di
giovani calciatori, probabilmente, a causa dei
farmaci assunti durante l'attività agonistica,
fenomeno che preoccupa pensando ai più
piccoli, a quei ragazzini che farebbero di tutto
per imitare i campioni ammirati allo stadio e
per questo non è mai eccessivo raccomandare
ai genitori di salvaguardare, in qualche modo,
i propri figli, da simili pericoli! Vale la pena
ricordare a questo proposito la perquisizione
dei Nas del 2002 ai laboratori dell'Acqua Acetosa,
quando si scoprì di colpo che i controlli
anti-doping non venivano realizzati e le famigerate
"boccette", mai analizzate, rimanevano
per anni accatastate in un angolo.
Quest'anno è stato segnato da molti momenti
bui, dalle retrocessioni-ripescaggi in serie B,
al fallimento di altre squadre, come il Cosenza,
fino a quel momento seguito da un pubblico caldo
ed allegro, per arrivare allo scandalo delle fideiussioni
false, servite per l'iscrizione al campionato,
ma fornite da fantomatiche società finanziarie,
su consiglio di "fonti ufficiali", legate
ai vertici del calcio. Senza dimenticare i crack
finanziari di Cirio e Parmalat, che hanno avuto
pesanti ripercussioni sul calcio, dopo le spese
folli avvenute negli ultimi anni, oppure la vicenda
della società di procuratori formata dai
figli dei presidenti di alcune tra le maggiori
società italiane: pensate, i padri discutono
con i figli sulla destinazione dei giocatori più
forti e promettenti della serie A, comodo no?
Ma non è quest'anno che sono iniziati gli
scandali intorno al mondo del calcio; nel 1978
il calcio mercato venne addirittura dichiarato
fuori-legge dal Pretore di Milano, dopo le perquisizioni
condotte nell'hotel dove si svolgevano gli scambi
tra i giocatori. Nel 1980 avvenne l'episodio più
grave, quando la Guardia di Finanza portò
avanti in 6 stadi un'operazione legata al calcio
scommesse e alla presunta partecipazione di alcuni
calciatori, ritenuti responsabili di aver falsato
il risultato di varie partite; alcuni famosi campioni
finirono in manette, venti furono squalificati,
così come due presidenti di serie A e due
squadre importanti furono retrocesse d'ufficio
in serie B.
Tutto si risolse in una bolla di sapone per la
giustizia ordinaria, le pene sportive fecero il
loro corso, ma il processo terminò con
un'assoluzione perché "il fatto non
sussisteva", in quanto la truffa sportiva
non era considerato un reato. Terminiamo con la
vicenda dei passaporti falsi, legata ad alcuni
campioni che, per essere naturalizzati come comunitari,
diventavano come per magia nipoti di qualche fantomatico
nonno europeo. E quest'ultimo fatto non è
ancora poi da ritenersi tanto grave, se pensiamo
ad un'altra brutta storia avvenuta in Belgio,
dove tanti ragazzini, provenienti soprattutto
dall'Africa, venivano separati bruscamente dalle
famiglie con la promessa di diventare campioni,
e trattati, fin da piccolissimi, come oggetti,
da buttare se non utili: una vera e propria fabbrica
delle illusioni.
Abbiamo passato in rassegna tutte le brutture
e meschinità che circondano uno sport così
bello e pieno di significato, convinti nonostante
tutto, almeno da parte del sottoscritto che, se
non mantenesse tuttora vivo il suo fascino, non
ci sarebbe certo tutta la gente che affolla ogni
domenica lo stadio o impegna le proprie domeniche
di fronte alla televisione, come se fosse il giorno
più importante della propria vita, ma…
se vi siete rattristati, tornate a leggere le
prime righe, dove è un amante del calcio
a parlare, oppure uscite di casa ed andate a vedere
un partita, non importa se di serie A, perché
il calcio è magia ad ogni livello.
Simone Piperno
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