HOME
Sommario
Le Vostre Domande
News
Keywords
Archivio Rivista
Il Vostro Contributo
La Redazione
Teleconferenza
Archivio Notiziario
Chat
Link
       
       
 

IL PROBLEMA DELLA COSCIENZA

In base alle attuali conoscenza scientifiche possiamo dire che siamo coscienti solo delle informazioni che coinvolgono l'attività della corteccia cerebrale, la quale rappresenta la zona del cervello filogeneticamente più nuova ed evoluta.
Più in particolare la coscienza risiede nelle cosiddette aree associative della corteccia cerebrale. La corteccia e' infatti funzionalmente divisa in aree sensoriali, aree motorie ed aree associative. Le aree sensoriali ricevono ed elaborano le informazioni di senso che provengono dalla periferia; le aree motorie inviano alla periferia i comandi per il movimento volontario dei muscoli; le aree associative sono aree di elaborazione cosciente delle informazioni.
L'immenso numero di informazioni che continuamente raggiunge i nostri organi di senso viene per la maggior parte elaborato a livello sottocorticale (cioe' a livello di raggruppamenti di neuroni che non fanno parte della corteccia cerebrale), per cui noi non ne abbiamo alcuna consapevolezza. Solo una parte delle informazioni raggiunge le aree associative della corteccia e quindi la nostra coscienza.
Tuttavia alcune parti del cervello diverse dalla corteccia concorrono, lavorando in modo che potremmo definire "inconsapevole", al raggiungimento degli stati di coscienza; esse in sostanza rappresentano una specie di "porta" che gli stimoli provenienti dall'esterno devono attraversare prima di raggiungere lo stato di coscienza. E' importante notare che i centri sottocorticali non costituiscono una "porta" che passivamente fa passare le informazioni, ma rappresentano una zona di elaborazione, in grado di variare il modo in cui le informazioni stesse saranno percepite dalla nostra coscienza.
Tra questi sistemi fondamentale importanza assume la formazione reticolare, a sua volta composta da vari gruppi di nuclei. In breve il sistema reticolare e' in grado di influenzare lo stato di attivazione della corteccia e quindi il nostro stato di vigilanza, influendo anche sulla attenzione e di conseguenza sulla formazione della memoria. Esso raccoglie le informazioni in arrivo dalla periferia ed informa la corteccia della eventuale presenza di stimoli nuovi che potrebbero essere rilevanti.
Tra i sistemi che , come anzidetto, fungono da "porta della coscienza" il più importante viene considerato senza dubbio il cosiddetto sistema del talamo. Esso comprende alcuni nuclei che ricevono gli stimoli sensoriali dalla periferia e li trasmettono a zone molto precise della corteccia sensoriale, ed altri nuclei che essendo connessi con ampie aree della corteccia, svolgono una funzione di regolazione dell'attività generale della corteccia. In genere il sistema di elaborazione delle informazioni periferia-corteccia viene definito sistema talamo-corticale.
La memoria rappresenta una componente fondamentale della coscienza. Essa ha sede nell'ippocampo e nella zona di corteccia che lo circonda, oltre che nelle diverse aree della corteccia, a seconda del tipo di sensazione che viene ricordata (per esempio la memoria di un suono o di una musica coinvolgerà il lobo temporale, dove si trova la zona della corteccia deputata a ricevere gli stimoli sonori). La capacità di ricordare e' profondamente influenzata dallo stato di attenzione poichè il nostro cervello e' estremamente selettivo nelle situazioni o eventi da ricordare, e generalmente tende a trattenere le cose che per il fatto di essere considerate nuove, o importanti o in qualche modo connesse con una emozione forte, portano ad un' ampia attivazione della corteccia associativa; ancora una volta l'attività dei centri sottocorticali e' in grado di modificare quella cosciente, attraverso la sua funzione di attivazione/inibizione della corteccia.
Particolarmente importante per il problema della coscienza e' la memoria autobiografica, che si ritiene abbia sede nell'ippocampo e che rappresenta la condizione essenziale per lo sviluppo e il mantenimento dell'autocoscienza, per cui in ultima analisi il fondamento dell'Io.
Anche le emozioni influenzano profondamente la nostra coscienza. Esse derivano da attività che si svolgono in zone sottocorticali (nel cosiddetto sistema limbico), di cui non abbiamo coscienza, ma che a loro volta sono in grado di influenzare l'attività della corteccia. Vale la pena di nominare a questo proposito le endorfine, un neurotrasmettitore che viene secreto dal sistema mesolimbico in risposta a sensazioni piacevoli e che informa la corteccia del fatto che il comportamento che si sta tenendo o l'attivita' che si sta svolgendo e' appunto fonte di piacere. Questo messaggio spinge il nostro cervello a voler ripetere l'attività considerata fonte di piacere, per cui si può pensare che quello che noi coscientemente decidiamo di fare, sia in realtà in parte influenzato da una serie di attività di elaborazione sottocorticale, di cui non abbiamo alcuna coscienza.

Simone Piperno