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in particolare, si evidenzia come il controllo
di qualità relativo all'ambiente debba
interessare i diversi aspetti sia 'indoor"
che "outdoor" (fig. 2) ovvero:
- l'ambiente confinato, in cui si opera per
il bene o lo si conserva (laboratorio di restauro
o museo, biblioteca, archivio, luogo di culto,
ecc ...) che è anche ambiente di vita
e di lavoro per i fruitori e per gli operatori
(non solo restauratori, ma anche tecnici, controllori,
ecc..);
- l'ambiente esterno, in cui l'opera d'arte
è esposta e che, a sua volta, può
diventare cantiere di restauro e quindi ambiente
di lavoro e di vita per gli operatori e per
i fruitori.
Infatti si fa presente che, nell'ambito del
controllo degli ambienti di restauro (indoor e
outdoor), le norme di sicurezza relative alla
pericolosità dei materiali e dei prodotti
impiegati devono riferirsi non solo ai manufatti
mobili (ad esempio dipinti su tavola, dipinti
su tela, statue, ceramiche, vetri, ecc ... ) -
per i quali il locale di restauro è distinto
da quello espositivo o di collocazione e da quello
di vita per i fruitori ma anche ai manufatti inamovibili
(ad esempio facciate, coperture, dipinti murali,
mosaici, ecc ... ) - per i quali l'ambiente di
lavoro coincide con quello di vita e di esposizione.
Per questi ultimi ancorché posti all'interno,
i problemi di sicurezza assumono una certa rilevanza,
in quanto gli interventi non vengono effettuati
in un apposito laboratorio, ma in un locale temporaneamente
adattato allo scopo e nel quale è possibile
avere anche la presenza dei fruitori. Qualora
poi il suddetto locale sia rappresentato da un
ambiente storico, la situazione risulta ancora
più complessa, in quanto tale ambiente
può rivelarsi inadeguato a garantire una
sufficiente aerazione durante la manipolazione
e l'applicazione di prodotti contenenti sostanze
volatili e, in particolare, quando vengono usati
solventi organici in fase di pulitura e/o vengono
applicati protettivi e consolidanti.
Sulla base di quanto detto appare necessaria la
definizione di un codice di comportamento da seguire,
dopo aver raccolto tutte le informazioni relative
a:
- caratterizzazione materica e valutazione
delle proprietà chimico-fisiche ed estetiche
del manufatto in esame;
- individuazione delle possibili cause di degrado;
- caratterizzazione dell'ambiente di conservazione;
- individuazione e valutazione dei prodotti
da impiegare e dei loro componenti;
- valutazione della sicurezza dell'ambiente
per l'attuazione degli interventi.
Ne deriva che, in completezza, obiettivi fondamentali
cui tendere con il controllo di qualità
sono il raggiungimento e il mantenimento di una
"fascia di benessere" sia per l'opera
esposta che per il biota (operatore e fruitore).
Salvatore Lorusso
Fernanda Prestileo
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